|
|
 
| |  | | Da Fiamma Nirenstein Commenta Vedi solo questo argomento
Il Giorno della Memoria. Ecco l’antisemita di oggi.
Il Giornale, 27 gennaio 2012
Odia gli ebrei per motivi ideologico-politici, demonizza Israele e ottiene il plauso del mediocre mondo culturale.
Qualsiasi cosa si scriva e si dica oggi nel Giorno della Memoria, non servirà a porre fine l’antisemitismo. E’ difficile ormai credere nel potere della memoria. Questo giorno varrà come un blando tranquillante; potrà funzionare per blandire per alcuni minuti la coscienza europea che mal sopporta il crimine della Shoah. Avrà un uso nell’unificare momentaneamente politici e intellettuali di varie appartenenze che avranno la sensazione di lavorare per opporsi all’antisemitismo ineluttabile motore di ogni persecuzione. Eppure anche coloro che si riuniranno per ricordare i propri morti nella shoah, e con loro chi li sostiene, sanno ormai che, come dice lo scrittore yidish L. Shapiro, l’antisemitismo è eterno come è eterno Dio. Robert W istrich, il maggiore studioso di antisemitismo afferma che “probabilmente sta peggiorando”: lo dimostrano i dati del mondo intero, su Internet esso è moneta corrente non sanzionata, scorrevole, spumeggiante. Nel mondo arabo è obbligatorio. Elie Wiesel al parlamento italiano mormorò che dopo aver pensato che gli ebrei ne fossero usciti con la seconda guerra mondiale, gli toccava ora di vedere il ritorno persino di un antisemitismo genocida. Risparmio al lettore l’elenco di dati europei molto noti, fra cui quelli della commissione parlamentare sull’antisemitismo che ci dice che circa il 44 per cento degli italiani non ha simpatia per gli ebrei.I numeri sono facilmente reperibili.
Lasciatemi dire, in questo giorno, che è pesante essere oggetto di antisemitismo, chi non ne ha esperienza non lo sa, ti costringe a misurare sul tuo naso, sul tuo corpo, e purtroppo le mie amiche femministe non hanno detto parola, la permanenza e l’ineluttabilità della storia. Una caricatura antisemita che mi rappresenta è stata accusata di essere tale dal bravo giornalista Giuseppe Caldarola, e per questo egli, oggi, così ha stabilito la giudice, dovrà versare a Vauro, il caricaturista, 25mila euro. Per aver detto la verità, basta guardare l’orribile disegnino pubblicato durante la campagna elettorale dal Manifesto, gli viene proibito di dire la sua opinione. Vauro, disegnatore di sinistra, non può quindi essere antisemita, e va addirittura ricompensato. IL fatto che qualcuno abbia giustificato (su Libero) la caricatura e quindi la sentenza contro Caldarola perché io difendo Israele, è un peccato: quando il Parlamento intero ha votato contro la conferenza antisemita di Durban, contro il rapporto Goldstone, il suo onore è stato innalzato. L’antisemita, avrei questa ambizione intellettuale, poiché sopravviverà a lungo, deve avere almeno la forza di riconoscersi tale, deve pagare il fio culturale del suo odio per gli ebrei nella loro espressione più evidente, lo Stato degli Ebrei, Israele. Percepirà finalmente con senso di liberazione l’antipatia di natura ideologica insieme a l’invito tipico all’ebreo a convertirsi, disprezza anche tu Israele, sarai perdonato.
Ci siamo illusi: il sionismo nasce come uno dei tanti movimenti nazionali dell’800 con la speranza della normalizzazione, della fine dell’antisemitismo. Una volta nella loro terra, gli antisemiti non avrebbero avuto più ragione di perseguitare gli ebrei. E’ accaduto il contrario: la Lega Araba, nata con questo scopo, e le Nazioni Unite hanno fatto qualsiasi cosa per nullificare la normalizzazione, rendendo la nazione ebraica una continua anomalia. Qui nasce l’antisemitismo politico ideologico. Esso segue nei secoli a quello religioso e poi a quello scientifico dell’illuminismo, e poi a quello razziale dei nazisti. Ma il minuto dopo la “partizione” dell’ONU i Paesi arabi attaccavano Israele, e l’ ONU nemmeno sospirò per la violazione alla sua stessa risoluzione: gli ebrei erano di nuovo nella posizione di accusati. Il doppio standard è la cartina al tornasole dell’antisemitismo. Vauro mi ha ritratto in forma di orrido mostro giudaico, naso adunco,stella di Da vid,fascio. La causa:la candidatura nelle file del PDL. Non mi risulta che niente del genere sia accaduto a nessun altro candidato. A me, perché sono ebrea. Nel 1982 al tempo di Sabra e Chatila, quando 800 palestinesi furono sciaguratamente uccisi dai cristiani maroniti nella zona si trovava l’IDF che non li difese. Israele fu accusata dell’eccidio con toni definitivi. Nello stesso anno Hafez Assad di Siria non subì nessuna critica per avere ucciso a Hama decine di migliaia di suoi compatrioti. Il doppio standard e la demonizzazione sono due metri indispensabili per capire l’antisemitismo, e Giuseppe Caldarola, avendolo denunciato è stato condannato a pagare a Vauro, autore della caricatura un indennizzo di 25mila euro. Leggere fra i commenti al suo blog permetterà al lettore di informarsi dettagliatamente sulla forma del mio naso (è veramente adunco, che male c’è a dirlo? e la Stella di David cucita sul vestito alla maniera nazista, è quella di Israele, non quella ebr aica. E poi gli ebrei, non pagano le tasse, e poi io in lista con la Mussolini, non mi merito di essere chiamata fascista?).
Il cristianesimo che si ritenne Verus Israel consentiva la conversione, l’illuminismo promette tutto al cittadino e niente al popolo ebraico, i fascisti, i nazisti ti uccidevano in ogni caso, il comunismo ti perseguitava per il tuo cosmopolitismo. E anche chi ti nascondeva. Oggi, se dici la verità su Israele, se lo ami, hai il naso adunco e la stella di David cucita sul petto.
Lascia il tuo commento
L’Associazione Parlamentare di Amicizia Italia – Israele
Articolo della Signora Fiamma Nirenstein
giuseppe casarini | |  |  | | | |  | | Giorno della Memoria-Informazione Corretta Commenta Vedi solo questo argomento
Il concetto di Zakhòr nella lingua ebraica
Di tutte le facoltà che l’uomo possiede, sicuramente la memoria è la più fragile, incerta, ingannevole. D’altra parte, l’essere umano si costruisce sulla memoria, senza la quale, come nel caso dei malati di Alzheimer, è come un albero senza radici. Proprio per questa sua labilità, la tradizione ebraica impone l’obbligo del ricordo, indicato con il termine Zakhòr. Questa parola ricorre per lo meno 169 volte nel testo biblico, in tutte le sue declinazioni e anche nel suo opposto, l’oblio. Ricordare e non dimenticare, di fatto, diventano sinonimi. La parola Zakhòr, “ricorda!”, è un imperativo di seconda persona singolare, che rimanda alla radice ZaKHaR (apparentata secondo i linguisti moderni a DaKHaR, “penetrare”, “pungere”, “infiggere”), che significa “maschio”, opposto a NeKeVà, cioè “foro”, “femmina”. ZaKHaR è quindi una cosa piantata nel cuore, che rimanda a SaKHaR, “chiusura”, simile al concetto di qualcosa che è custodito nel cuore, come se fosse una scatola ( La scrittura consonantica). «Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al Signore tuo Dio nel luogo che avrà scelto … e non si presenterà a mani vuote» (Deuteronomio, 16, 16). Commentando questo passo, che prescrive l’obbligo di tre pellegrinaggi all’anno al Santuario di Gerusalemme per portare offerte al Signore, alcuni Maestri invece di leggere “maschio” leggono “colui che ricorda” ( Bibbia, Torà, Talmùd). Significa che solo colui che risponde all’imperativo della memoria può accedere al sacro, avvicinarsi al Signore. Il rituale (pellegrinaggio e offerta al Santuario) ha significato solo se si combina con una visione etica della vita, fondata sul ricordo, che deve profondamente penetrare nella coscienza. Presentarsi davanti al Signore altro non è che guardare in sé, profondamente e sinceramente. E la memoria è la porta che consente questa presa di coscienza. Lo Zakhòr ebraico è un concetto religioso e riguarda quindi non solo l’uomo, ma anche Dio: è un imperativo che li lega in maniera indissolubile.E su questo imperativo si fonda la sopravvivenza del popolo ebraico e della sua identità, nonostante gli esili, le persecuzioni, i tentativi di sterminio, l’assimilazione. Di fatto per la tradizione ebraica la storia coincide con la memoria e, come si vedrà più avanti, è legata alla rivelazione divina, non sentita come fattore “mitico”, ma come presenza effettiva nella vicenda umana. La storiografia, come strumento principale di registrazione degli avvenimenti, qui non c’entra. Il senso della storia e il suo rapp orto con la memoria In genere, quando parliamo di storia pensiamo alla storiografia, intesa come scienza che, attraverso la ricerca di documenti, testimonianze, si prefigge di ricostruire il passato di una certa civiltà. E quanto più questa è lontana dal presente, tanto più si ricorre all’apporto di altre scienze, quali l’archeologia, la paleontologia, la geologia, l’etnologia ecc. Al contrario, ai primordi della civiltà, il tempo mitico è sentito più del tempo storico, che acquista significato solo se si trasforma in mito. Nelle civiltà dell’Estremo Oriente, tempo e storia sono considerati illusori e la conoscenza autentica, da cui scaturisce la salvezza, avviene proprio in virtù di questa consapevolezza. Per il mondo greco la storia è ricerca, conoscenza, ma non le è mai stato attribuito un significato universale, una visione globale, una benché minima trascendenza. Per lo stesso Erodoto, considerato il primo storico, fare storia significa innanzitutto salvare la memoria dall’inesorabile erosione del tempo, cercare nel passato esempi edificanti e lezioni morali, ridare gloria a quanti con le loro azioni se la sono meritati. Il senso della storia è un’invenzione tutta ebraica. Per la prima volta si concepisce che nella storia avviene l’incontro tra umano e divino che mette fine al concetto deterministico della natura e dell’universo, dando vita alla dialettica tra le sfide lanciate dal divino e i tentativi di risposta dell’uomo. Il senso della storia nell’ebraismo sta proprio in questa interpretazione rivoluzionaria del divino. La storia si definisce nella dialettica permanente tra la volontà divina di un creatore onnipotente e il libero arbitrio dell’uomo, tra l’obbedienza e la rivolta. Il tempo mitico dell’Eden finisce con il “peccato” di Adamo ed Eva che scelgono di entrare nella storia, portando con sé però anche Dio. Da quel momento, il passato non è più collocato in un tempo mitico, ma si innesta in quello storico. Così Mosè può annunciare al popolo l’imminente liberazione dalla schiavitù dall’Egitto, non in nome del Dio creatore del cielo e della terra, ma in nome del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, uomini in carne e ossa, che la Bibbia colloca in contesti geografici precisi, di cui definisce con precisione la genealogia. E ancora, il primo comandamento, nel suo riferimento al Dio unico, lo indica come «Colui che ti ha fatto uscire dall’Egitto». Quindi Israele comprende chi è Dio da quello che ha fatto nella storia.
Funzione dello Zakhòr
Nel libro di Giosuè3 si parla dell’ingiunzione rivolta ai capi tribù di porre delle pietre per ricordare il passaggio del fiume Giordano all’entrata nella Terra Promessa. Ma poiché la memoria ebraica si esprime nel tempo piuttosto che nello spazio, queste pietre hanno lo scopo di sollecitare le domande dei figli ai padri e di sollecitare questi a trasmettere loro il ricordo di quell’evento, attraverso il racconto. E, dato che la storia non si ripete, le sue varie fasi non potranno essere rivissute se non attraverso il racconto di generazione in generazione, al punto che ognuno dovrà sentirsi come se vi avesse partecipato. Solo da questa continua trasmissione può nascere una memoria vitale, condivisa, una memoria vissuta sempre come presente. Il racc onto dell’uscita dall’Egitto La cena pasquale (Pésach è il nome ebraico della festa pasquale, la sua radice PaSaCH significa “saltare”) segue un rituale ben preciso chiamato Séder (ordine), durante il quale si legge un libro, la Haggadà, che non a caso si traduce con “racconto”, in cui si ripercorre la “storia” del popolo ebraico dal momento in cui Abramo abbandona la sua terra natale in Mesopotamia per andare «verso la terra che ti mostrerò» (Genesi, 12, 1). Durante la cena pasquale che ricorda l’uscita dall’Egitto del popolo ebraico, si recita sempre questo passo: «In ogni generazione ognuno deve considerare come se fosse lui stesso uscito dall’Egitto», a significare che ognuno deve rivivere in prima persona quell’evento, riaffermando così il legame tra l’individuale e il collettivo. È interessante notare che la Haggadà sceglie per raccontare la storia del popolo ebraico, da Abramo all’uscita dall’Egitto, un passo del Deuteronomio (26, 6-10) in cui gli avvenimenti sono narrati da «colui che porta le primizie al Tempio», da una persona cioè che non ha partecipato direttamente agli eventi. L’uscita dall’Egitto rappresenta il momento fondante della nascita della storia degli ebrei come popolo e il suo ricordo è il fondamento della loro fede e della loro esistenza ( Quattro sono i ricordi che l’ebreo deve conservare).
Memoria e oblio
Ma la memoria è anche selettiva. Non si può ricordare tutto. Anzi, la conoscenza avviene anche attraverso un processo di reminiscenza di ciò che si è dimenticato. Lo storico Yerushalmi porta l’esempio di due patologie simili nella loro opposizione. Se la perdita della memoria è grave, lo è altrettanto un eccesso di memoria, per cui non avviene mai la sedimentazione di ricordi precedenti, ma nella mente del malato affiorano tutti contemporaneamente, provocando uno stato confusionale. Ora, il divieto di dimenticare, nella tradizione ebraica, riguarda tutto quanto può interrompere quella trasmissione che assicura la sopravvivenza identitaria, in sostanza, l’etica e la legge. Un esempio: del potente re di Giuda, Manasse, la Torà si limita a dire «Fece ciò che è male agli occhi del Signore». Nulla di più. Ciò che conta è non dimenticare come si è svolto il passato. L’unico caso in cui è prescritto l’obbligo di cancellare un ricordo si riferisce ad Amalèk.
Lo Zakhòr e il Giorno della Memoria
Nella società ebraica secolarizzata dei nostri giorni si è persa questa nozione tradizionale di memoria.8 Questo vale soprattutto per la Shoah, che ha costituito una cesura delle sue forme originarie, di cui fa parte anche il valore vitale dell’oblio. Se fino ad allora, ogni evento, ogni catastrofe successivi al racconto biblico venivano interpretati in base a quel modello che vedeva comunque la presenza divina, con Auschwitz si è imposto il principio che nessun oblio è consentito. E del dovere di memoria si sono fatti carico i sopravvissuti, anche se a volte questa memoria è muta, per l’impossibilità a tradursi in linguaggio, a causa degli orrori che hanno ucciso, come dice Elie Wiesel,la parola.
Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò quei piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto il cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che consumarono per sempre la mia Fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. Elie Wisel, La notte
La differenza rispetto al passato è in quella assenza di Dio, sentita da quelle vittime cresciute nel solco della tradizione come lo scandalo maggiore, e nella nascita della figura del sopravvissuto-testimone, solo depositario di quella memoria, laddove la tradizione ebraica ha insegnato che ognuno deve farsi testimone tra passato e presente, per non interrompere la trasmissione di generazione in generazione sui cui si fonda l’identità ebraica. Oggi viviamo paradossalmente in un’epoca in cui si dà grande importanza alla memoria. Da quando è stato istituito il Giorno della Memoria delle vittime della Shoah, altre giornate sono state stabilite per ricordare avvenimenti che hanno sconvolto la storia del XX secolo, creando quella «mistica della memoria», come la definisce lo storico Georges Bensoussan, che rischia di portare all’esatto contrario dello scopo che si prefigge, cioè a un’amnesia collettiva. Proprio per le forme spettacolari che ha assunto, questa memoria tende ad avvolgere i crimini compiuti di un’aura arcaica e ancestrale, isolandoli dal loro contesto storico reale, facendo così dimenticare che furono il prodotto più violento della nostra modernità. Tuttavia, un fatto inaspettato sembra interpellare la coscienza ebraica contemporanea laicizzata e reinserire il dovere di memoria della tragedia recente nel solco della tradizione. Il 27 gennaio 1945, giorno in cui Auschwitz fu liberato dall’Armata Rossa, era un sabato. Dai tempi del ritorno dall’esilio babilonese nella Terra di Israele, nel VI secolo E.V., il sabato avviene la lettura pubblica della Torà, il cui testo è suddiviso in un numero di sezioni (parashòt) tali da coprire il ciclo di un anno. Ebbene, quel sabato, il brano in questione era quello dell’uscita dall’Egitto e del ricordo di ciò che fece Amalèk. Che significato dare a questa che sembra essere una coincidenza? Nel momento della massima sofferenza, quell’episodio archetipico, con il suo messaggio di vita e di liberazione, ma anche con il suo monito a non dimenticare chi si è reso responsabile di tanto male, indica come la memoria di quel tragico evento non debba esaurirsi nella sola celebrazione, ma penetrare nell’intimo e nell’anima di ognuno di noi. Zakhòr non è forse un imperativo di seconda persona?
CORRIERE della SERA - Antonio Carioti : " Online la lista degli ebrei finiti nei lager "
Tratto dai miei Amici di Informazione Corretta-giuseppe casarini giuseppe casarini | |  |  | | | |  | | Oggi 27 gennaio 2012 Commenta Vedi solo questo argomento
PAGINA DI DIARIO DEI RAGAZZI DELLA CLASSE IV B ...
Binasco, lunedì 1 febbraio 2010
Caro Diario, oggi abbiamo ricordato la giornata della memoria celebrata lo scorso 27 gennaio.
Per questo motivo con i nostri insegnanti abbiamo letto la storia "L'Albero di Anna". In questo racconto un ippocastato, che si trova al n. 263 di Pinsengracht ad Amsterdam, narra la storia di una ragazza nascosta nella soffitta del palazzo vicino a lui. Siamo durante la seconda guerra mondiale, e la ragazza è Anna Frank, che dopo due anni di clandestinità nella soffitta, viene arrestata e muore nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.
Noi siano affezionati ad Anna, percè la nostra scuola è dedicata a lei e nel nostro giardino abbiamo un piccolo ippocastano che ariva direttamente da Amsterdam ....
sulle note del concerto d'addio alla Scala di Arturo Toscanini. Pietro GANDINI | |  |  | | | |  | | Zakhor.... oggi è il 27 gennaio, vero? Commenta Vedi solo questo argomento
Ricordati! è un imperativo: ma il ricordo deve essere finalizzato, vivo e non retorico e di circostanza.
Ricordati! … dello schianto e dell’assoluto male finale … ma di +…ricordati di come tutto è cominciato, dalla diffidenza, dal sottile pregiudizio poi divenuto legge, dall’aggressione individuale passata nell’indifferenza, ricordati della discriminazione, prima che della distruzione, dell’isolamento, prima dell’annientamento…. Impara sino in fondo, comprendi come la shoah comincia… per riconoscere i segni di qualcosa che sta dentro, e non fuori dalla natura umana. Impara che tutto questo è capitato a te… non ai tuoi nonni, non ai tuoi genitori…. Ricorda così come ricordi “con mano potente MI fece uscire dalla terra d’Egitto”…. Ricordati.
"Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò quei piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto il cielo muto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. (Elie Wisel, La notte)"
cristina paola miriam rachel gallione | |  |  | | | |  | | Commenta Vedi solo questo argomento
La tua poesia Oggi ricordo frammenti di orrore… ...di terrore è stata pubblicata nel sito Scrivere.
Titolo: Oggi ricordo frammenti di orrore… ...di terrore
--------------------------------------------------------------------------------
Autore: giuseppe gianpaolo casarini
Categoria: Cronaca
--------------------------------------------------------------------------------
Testo:
Nel giorno della Memoria oggi forti forti
tornano a me memorie al cuore e alla mente,
piange il primo affranto freme sì forte la seconda
allor che il Male assoluto nel cieco Mondo
con di questo l’assoluto strano a capir silenzio
terrore orrore morte seminava e sappiam quanto!
Risuonano ancor oggi i miei forti violenti passi
per scacciar l’angoscia e la paura del momento
come allora sul selciato largo e vuoto che alla vision
inizia e da di una città spettrale di morte e di camini
lungo le rive di un Danubio che pigro nella nebbia
scorreva in una triste lontana giornata di Novembre
dove spenta quei dì per non scorrer più la vita fu
in modo atroce e vile di umane vite ah quante quante
con il mio debol essere tramortito non atto fermo
il moto mio a varcarne la soglia tremendo quel suono
secco ancor lo sento delle scarpe mie quei gradini
pochi ma tremedi di salita ma che nel pianto certo
ben sicuro sentivo che povere Anime morte lì vicino
leggendo il mio distrutto pensier errante benevoli
a quel mio come irriverente vergognoso impedimento
facevan come ai miei passi Amiche dolce compagnia.
Corre il pensiero ancora e forte ai milioni ahi quanti
di bimbi e bimbe nel fior degli anni mai cresciuti mai
diventati grandi dove nella dolce oscurità che nella memoria
ne protegge il sonno scandire sento da voce amica
carezzevol nomi cognomi nazioni anni che per tanti
la decina è alquanto un vanto speranze deluse spente:
oggi bambini miei fanciulle mie non son a Binasco
ma lontano e ripercorro come quel giorno lì nel silenzio
affranto e nel dolore quel tratto buio ma dolce a Voi amico
caro son qui presente ecco nello Yad Vashem che
voi sempre ricorda e a ciascuno di Voi faccio oggi compagnia.
--------------------------------------------------------------------------------
Nota dell'autore:
A ricordo nel Giorno della Memoria dei milioni di Ebrei vittime innocenti della follia umana ...del Male Assoluto che potè agire indisturbato con il grave silenzio del Mondo... giuseppe casarini | |  |  | | | |  | | ARBEIT MACHT FREI Commenta Vedi solo questo argomento
MODENA MO
CELEBRAZIONI La Provincia di Modena celebra il Giorno della memoria della Shoah ricordando i suoi 'Giusti fra le nazioni'. ... La cerimonia si svolgerà giovedì 26 alle 17 ... I 'Giusti tra le nazioni' sono i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare la vita anche di un solo ebreo dalla Shoah.
CARPI MO
Il Museo Monumento al Deportato di Carpi è un museo storico sulla deportazione e sui campi di concentramento nazisti della seconda guerra mondiale. Progettato dallo studio BBPR (Belgioioso, Banfi, Peressutti e Rogers), in collaborazione con Giuseppe Lanzani e Renato Guttuso, è situato al piano terra del Palazzo dei Pio, nel centro storico della città.
Inaugurato nel 1973, è esempio unico in Italia di Memoriale della deportazione. Tredici sale di grande impatto emotivo, con graffiti opera di grandi artisti (Longoni, Picasso, Guttuso,Cagli, Léger) e frasi tratte dalle Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea. Alcune teche espongono oggetti appartenuti a deportati nei campi di concentramento. Il percorso si conclude nella Sala dei Nomi dove ci sono i nomi di oltre quattordicimila deportati dall’Italia. Nel cortile delle stele sedici alte stele in cemento armato recano incisi i nomi dei luoghi dello sterminio della seconda guerra mondiale.
MILANO MI
Il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano una umanità dolente, composta di cittadini italiani di religione ebraica di ogni età e condizione sociale, veniva caricata tra urla, percosse e latrati di cani su vagoni bestiame. All’alba di una livida domenica invernale più di 600 persone avevano attraversato la città svuotata partendo dal carcere di San Vittore su camion telati e avevano raggiunto i sotterranei della Stazione Centrale con accesso da via Ferrante Aporti. Tutti loro, braccati, incarcerati, detenuti per la sola colpa di esser nati ebrei partivano per ignota destinazione. Fu un viaggio di 7 giorni passati tra sofferenza e ansia.
LACCHIARELLA MI
Via dei Giusti fra le Nazioni Lacchiarella MI
BINASCO MI ?!?!?! VALERIO PONCINA | |  |  | | | |  | | 26 Gennaio Commenta Vedi solo questo argomento
Cara Cristina, per buona memoria delle istituzioni binaschine, affette da dimenticanza, e dei tanti ECADUTIGIU' che tale dimenticanza ritengono lecita, riporto la parte conclusiva del messaggio del Presidente della Camera dei deputati Fini presente nel sito da te segnalato:
…..Questa lodevole iniziativa contribuisce a tenere viva la memoria, specialmente tra le giovani generazioni, della tragedia della Shoah, costituendo un monito contro ogni tentativo di discriminazione degli uomini e di annullamento della dignità della persona. Occorre contrastare ogni nuova o vecchia forma di antisemitismo e di razzismo e impedire che qualsiasi ideologia o potere possano abbattersi sugli inermi, sugli innocenti, su interi popoli contro i quali compiere le discriminazioni più odiose per motivi di razza, di religione, di genere, di condizione sociale…..
Gianfranco Fini
Un indicazione precisa su ciò che un istituzione Comunale dovrebbe fare e che invece "DIMENTICA" di fare.
Gianfranco Salvemini | |  |  | | | |  | | scusate.....è il 26 gennaio, vero? Commenta Vedi solo questo argomento
Nell'assordante silenzio binaschino consiglio una visita al nuovo sito della memoria del Centro di Documentazione Ebraica ..... andate su www.nomidellashoah.it..... i nomi sono persone...."meditate che questo è stato" ( Primo Levi) cristina paola miriam rachel gallione | |  |  | | | |  | | Giovedì Cinema Commenta Vedi solo questo argomento
Questa sera terzo film del ciclo 2012.
"Gianni e le donne" una commedia brillante sul "giovanilismo" di un sessantenne.
vedi il trailer
Ricordo a tutti che sono ancora in vendita gli abbonamenti e che sono utilizzabili anche per più ingressi contemporaneamente.
L'ingresso e consentito anche pagando il biglietto intero.
Gianfranco Salvemini | |  |  | | | |  | | Giorno della memoria Commenta Vedi solo questo argomento
Riesprimo tutta la mia e quella della Associazione "I Quattrozampe" a Cristina e alla sua Famiglia, detto questo forse occorre istituire un Secondo Giorno della Memoria, durante il quale chi promette deve ricordarsi poi di mettere in pratica.
La nostra Associazione potrebbe anche "inventarsi", scusami Cri ma passami il termine, un'iniziativa per il Giorno della Memoria, come dice ecadutogiu, ma che ci azzecca con il tema?
Tralascio il resto degli sproloqui di ecadutogiu, ma ricordo di non fare di utta l'erba un fascio, perche' essere di destra non significa essere im.....lli
Luigi Celussi
Presidente Associazione Cinofila Binasco "I Quattrozampe" | |  |  | | | |  | | Commenta Vedi solo questo argomento
Ringrazio il sig. Ecaduto per le precisazioni interessanti dal punto di vista antropologico: praticamente 1) non ci hanno mai creduto, ma si doveva fare...forse adesso mancano anche i soldi, splendida scusa: ho già scritto che per fare qualcosa, pensandoci prima e con impegno, ovviamente, possono anche non servire soldi...... ma volontà.
2) bella la battuta sulla manna, fatta a me...lo sa che i miei antenati l'hanno mangiata? comunque si sarà accorto, spero, che è quanto sostengo anche io.....basta che un gruppo, un partito, un'associazione ( congrua, ovviamente, i cani e i pescatori, diciamo, non hanno tali mission) ci pensi e ci lavori un po' ( neanche più di tanto ) e un dibattito, un'iniziativa, un momento di riflessione si organizza. Se guarda distrattamente in giro in internet son tantissime le iniziative anche di soggetti non istituzionali. Ho anche detto che ho sempre dato la mia disponibilità a diversi soggetti...ma da soli non si fa granché. Invece ringrazio messer un uomo una garanzia un partito per aver copia incollato il dispositivo della Deliberazione che ho saputo dalle bacheche e da questo sito fosse stata approvata. Anche io ritengo che le responsabilità istituzionali siano di natura differente e prioritaria. ma.... com'è che in questo Paese nessun membro del Consiglio Comunale, a fronte di un deliberato con nomi e cognomi ben in chiaro, ha pensato a chiedere che detta formale solidarietà venisse inviata alle persone colpite, anche senza coccodrillo accompagnatorio da parte del sig. Sindaco? ( per carità, già si è lamentato con la stampa e la Comunità Ebraica che io non lo avevo pienamente informato....vuoi che mi faccia avere non dico un biglietto, ma neanche un pizzino? Come mai il sottoscrittore di una mozione con nomi e cognomi non ne mette a parte il soggetto/i soggetti citati...magari preventivamente? e infine..... sedendo in Consiglio Comunale, come mai non si sollecita quanto deliberato? e infine: ANPI ( che qualcuno forse dirà, come per il PD, E' IL SIG. VELLA) è un'istituzione democratica di questo Paese e di questo paesucolo? ora, stante che la vision antropologica che il sig Ecaduto pone dovrebbe ben essere conosciuta anche dall'uomo garanzia della locale sinistra, perché non promuovere qualcosa fra gli interessati del paesucolo? troppo impegnati in consultazioni popolari volte alle future elezioni? non parrebbe. Ribadisco quanto ho sostenuto: nessuno, dopo luglio e dopo la deliberazione/mozione, ci ha posto la mente, la volontà e il cuore. Del resto, chi la solidarietà la professa via forum e via mozioni, ma non la fa vedere o non la sa esprimere direttamente ( come pochi altri Consiglieri hanno comunque saputo fare...) perché l'offesa è sì pubblica in quanto minaccia le regole costituzionali e del vivere civile, ma l'hanno sofferta delle persone reali, che si incontrano direttamente per strada o sotto i portici..... mi sa che strategie di comunicazione, partecipazione e di utilizzo di intelligenza emotiva scarseggiano. e, visto che è evidente che impazza una qualche competizione elettorale che non padroneggio, riprendo quanto scritto dal mio fidanzato dopo le letere anonime che abbiamo ricevuto: vigilanza democratica e "astenersi strumentalizzazioni" cristina paola miriam rachel gallione | |  |  | | | |  | | Memorandum Commenta Vedi solo questo argomento
Cara Cristina, a me non interessa con chi ce l'avesse il CADUTO (cercasse di essere più chiaro sarebbe già un bel traguardo) ma è inequivocabile che continua a difendere i Castellani più indifendibili degli ultimi vent'anni.
In questo paese non si è passata la misura, la si è proprio PERSA DEL TUTTO. Binasco è come la Concordia della costa crociere: Nella plancia di comando sono saltati tutti i ruoli e i ritardi del P.G.T. ne sono la conferma: Il nostromo (ammesso che ci sia un nostromo) sono anni che non è più in grado di tracciare la rotta. I capitani di fregata fanno i motoristi e i motoristi pretendono di fare i timonieri. Il risultato è che il vascello binaschino si è incagliato nelle secche, lL'ammiraglio a maggio se la darà a gambe e salterà su un'altro vascello.
Con una ciurma così è impensabile che si muova qualcosa. A quanto ne so, anche per il giorno della memoria ci sarà bonaccia.
Un saluto
Gianfranco Salvemini | |  |  | | | |  | | La memoria * Commenta Vedi solo questo argomento
Cosa sarà testimone dei miei tanti anni qua dentro?
Solo il cielo che vedevo tra i rami, quello resta,
e adesso gli vado incontro.
Io so che là fuori ci sono posti dove puoi fare
finta di non sentire il dolore, dove per un momento
tutto sembra sospeso, interrotto, magico
e la gente respira.
Si è felici solo da scampati.
Anche un solo attimo, un'ora,
una mattina mi basterà.
Però non potrò mai dimenticare questa solitudine,
la vera solitudine non si dimentica mai.
........
Stefano BENNI
Burlando quais furioso | |  |  | | | |  | | Impegni sull'antisemitismo Commenta Vedi solo questo argomento
Ad oggi nessuna iniziativa istituzionale per la Giornata della Memoria. gli impegni assunti ufficialmente vengono disattesi. Eppure una delibera, approvata all'unanimità dall'insieme del Consiglio Comunale, su una mozione dal sottoscritto presentata a nome del gruppo Consiliare di minoranza "Unione per Binasco", fissava precisi impegni. Forse sarà il caso di rileggere insieme il dispositivo finale, per futura memoria:
IL CONSIGLIO COMUNALE All'unanimità dei voti favorevoli
Esprime
-La solidarietà piena, totale e convinta al nucleo famigliare di Cristina Gallione e di chi è fatto oggetto di manifestazioni ostili, diffamazione,discriminazione e espressioni antisemite;
-La condanna ferma dei promotori e di chi si è fatto interprete di tali fatti;
-L'auspicio che i responsabili vengano scoperti e assicurati alla giustizia.
Si impegna a:
-Produrre azioni che confermino il riconoscimento di una comunità che è ispirata a principi di solidarietà, democrazia e convivenza civile;
-Confermare le iniziative sulla Giornata della Memoria e di tutte quelle che si ispirano ai principi richiamati nella Costituzione in una rinnovata responsabilità sugli aspetti di diffusione culturale,in particolare,verso le nuove generazioni come monito perchè mai più si ripetano episodi che anche lontanamente possano richiamarsi a quella tragedia.
Bando alle polemiche gratuite, guardiamo i fatti. chi doveva in primis assumere iniziative nel pieno rispetto di quanto deliberato? Pino Vella | |  |  | | | |  | | La memoria Commenta Vedi solo questo argomento
Dio è perfetto, quindi non può
migliorare, gli uomini sì.
L'unica gioia è quella degli scampati,
l'unico gesto insieme umano e divino
è la guarigione.
Stefano BENNI - La traccia dell'Angelo Burlando quais furioso | |  |  | | | |  | | niente di personale Commenta Vedi solo questo argomento
Signora Gallione non era rivolto a lei direttamente la mia provocazione, ma a tutti quelli che aspettano sempre la manna. Si era capito da anni che la mia parte non era interessata a certe ricorrenze, ma siccome per il bene pubblico bisognava farle, si facevano. Quest'anno probabilmente se ne sono dimenticati o sono vermante senza soldi e chi di solito lavorava per questo evento, doveva essere pagato. Chi lo sa? Le ripeto però, come già le ho detto molto tempo fa le mie "provocazioni" o "prese di posizione" non sono indirizzate a Lei, non ce l'ho con Lei! Cerco un coinvolgimento più ampio, se poi prendo spunto dai suoi scritti, il più delle volte è per puro caso. ECADUTOGIU LARMANDO | |  |  | | | |  | | memorie Commenta Vedi solo questo argomento
Caro Gianfranco, a me sembrava che il nostro Ecaduto ce l'avesse con il signor Testa..... dici che davvero pensa che una famiglia ebrea possa autoorganizzare il proprio Giorno della Memoria? allora rassicuro, noi la memoria l'abbiamo incisa nel cuore, nella testa e nella carne tutti giorni..... non solo il 27 gennaio..... ma da qui ad autopromuovere...... ci passa la misura o il sego, non credi? è pur vero che non vedo altri essersi mossi......... tu si? cristina paola miriam rachel gallione | |  |  | | | |  | | Memoria Commenta Vedi solo questo argomento
Cara Cristina, decisamente fuori luogo le parole di ECADUTOGIU'. D'altronde sono parole perfettamente in linea con con l'ECADUTOGIU' pensiero del quale abbondano i suoi scritti.
Che vuoi farci, spesso capita che a furia di sgobbare gratis, anziché maturare una coscienza di classe, alcune "serve" si identificano col padrone e pretendono che siano altri a coprirne le negligenze.
Continuando a cadere sempre più basso l'ARMANDO si è risvegliato di "destra" (la destra seria e democratica mi perdoni) e per proseguire bene il suo nuovo percorso, giustifica le istituzioni che si "DIMENTICANO" del XXV Aprile e dell'olocausto.
Chissà, forse presto o tardi lo vedremo circolare in orbace e stivaloni neri col braccio teso nel saluto romano.
Io non so se questo paese ha perso la testa, però una cosa è certa: Chi ci ha amministrato in questi ultimi anni ha fatto di tutto per farci perdere la memoria.
Un abbraccio e tanta solidarietà.
Gianfranco Salvemini | |  |  | | | |  | | memoria collettiva...... Commenta Vedi solo questo argomento
Caro Ecaduto G., l'ho riletta un paio di volte perché quel "chi tende al ricordo può di sua inizitiva promuovere una giornata della memoria" mi aveva fatto pensare all'inizio che parlasse a me. Orbene, sarebbe ovviamente un poco bizzarro che me ne occupassi da sola ( o magari con i miei figli ). A meno che non organizzi un presidio familiare di fronte al castello, magari indossando una maglia con uno di quei cerchi per il tiro a segno. Certo, la Comunità Ebraica milanese ha il suo fitto calendario che frequenterò...come ogni anno. Forse sarebbe altrettanto sconveniente che la mia associazione "i quattrozampe" si proponesse in tal senso. Conosciamo il senso del limite, noi.
Condivido però quel che Lei chiosa: anche un'organizzazione politica può promuovere un film, un dibattito, un QUALCOSA, può SEL,può il PDL, possono "i cattolici impegnati in politica", può ANPI che predilige la carta patinata, può chi non ha alcun +, può chi li ha tutti, possono le tende e anche le roulottes....questo non elimina il dovere istituzionale dell'Ente Locale.
E infine, le dirò all'orecchio..... è almeno 10 anni che propongo a qualche associazione culturale del territorio di mettere in piedi qualcosa di veramente ragionato sul Giorno della Memoria...una lettura collettiva ( anche dei nomi.....corredati da semplici scritti e poesie), o una rassegna cinematografica dedicata con proiezioni al pomeriggio per i ragazzi e alla sera per gli adulti..... ho anche più volte dato la mia disponibilità a far da tramite per l'Amministrazione ( anche durante gli storici tempi in cui ero consigliere di minoranza)nel cercare qualche prodotto di qualità, qualche relatore....... sempre dando la mia disponibilità. Ma mai nulla si è mosso e si muove, neppure di fronte al fatto che proprio a Binasco abbiamo assistito all'orrore antisemita. Per me tutto questo, ora, è divenuto oltraggio, filtrato dalla dolorosa e recente vicenda personale. Sono felice di andarmene, anche se poco lontano. evidentemente, a Binasco, IO SONO IL GIORNO DELLA MEMORIA. ( così sono di moda) cristina paola miriam rachel gallione | |  |  | | 
|
|