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 			|  |  |  		|   | Sommossa per l´integrazione della scuola Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Per pura concessione intellettuale: Io Robert E. Hayden sono nato a Detroit nel 1913, fui docente di lingua Inglese alla Fisk University; di origini Afroamericane - Poeta -. Il testo "musicale" lo scrissi all'inizio degli anni '60 del secolo scorso, ispirato dagli urti di vomito causati del comportamento tenuto dalla parte civile degli Stati Uniti in relazione a manifestazioni pacifiste sorte per chiedere l'integrazione paritaria scolastica della popolazione di colore o se per lei è più consono dei negri.
 
 GoodNight Mister
 Robert E. HAYDEN
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Sommossa per l´integrazione della scuola Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 'sto Hayden qui non faceva mica musica ?
 sarebbe stato meglio continuasse con quella perché sto poema l'è scarsino
 Scarlatti
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Sommossa per l´integrazione della scuola Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Non ho parole, non ho parole per questo.
 Osceno, inumano, vile -
 Oh, nessuna di queste, nessuna di queste basterà.
 Esse zoppicano, vacillano,
 mentre cittadini timorati di Dio
 con Bibbie, insulti e sassi
 avanzano su un bimbo che piange.
 Oltraggioso, crudele - no;
 questi sono piagnucoli perduti
 nel clamore della folla.
 Oh Musa, siimi amica ora
 ch'io possa trovar sollievo
 da intollerabile silenzio.
 Robert E. HAYDEN
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | I giovani, seconda facciata Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 In calzoni aderenti, camicie aderenti,
 Stirata o schiacciata,
 La giovinezza ferisce.
 Compressa, prorompente,
 La carne canta
 E cela il dubbio
 In anche nervose, sguardo scattante,
 Rossetto aggressivo,
 Pose di sfida.
 
 Indossata, o smessa,
 La giovinezza ferisce. Ed ecco
 Se n'è andata.
 (1965)
 James A. Emanuel
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Perché - poesia ! Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Perché guidi con il telefonino in mano ?
 Perché guidi con il telefonino e la birra in mano ?
 Perché guidi con in mano il conogelato appena acquistato ?
 Perché butti qualsiasi cosa per terrà ?
 Perché lasci bottiglie vuote sui davanzali altrui ?
 Perché non raccogli quello che lascia il tuo cane ?
 Perché butti i mozziconi di sigaretta ovunque ?
 Perché riempi i cestini pubblici della spazzatura con il sacchetto di casa ?
 Perché lasci vicino ai cassonetti degli indumenti qualsiasi tipo di rifiuto ?
 Perché fai scendere tuo figlio dalla macchina sul lato strada quando il lato marciapiede è libero ?
 Perché ti fermi in doppia fila per scaricare tuo figlio a scuola ?
 Perché ti fermi in doppia fila con il pullman a caricare alunni ?
 Perché parcheggi in curva, sulle strisce ?
 Perché i vigili non 'fanno cassa' con chi se lo merita ?
 Perché parcheggi in piazza e non ti rimuovono l'auto ?
 
 Perché ?
 
 
 
 Dubbius
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Poesia per i neutrali Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Un paesaggio giapponese al neon lampeggia
 un film costante
 di ricordi. Le sue foglie, le sue colline
 cambiano in muta prospettiva. Contadini
 e Americani.
 dicono che sono azzurre. Un qualche naturale fenomeno
 qualche possibile immagine
 di ciò che chiameremo storia. Una giungla
 di sensazioni. Nelle loro menti, l'albero
 spezzato, sangue fresco nel buio romantico. La nostra improvvisa
 e fraintesa bellezza. Tenerezza inetta ( Perché
 quelle lunghe ragazze giacciono nel buio sotto il nostro odore.
 Quei parlatori che non tacciono
 quando verrà l'alba. E stanno sulle soglie
 lasciando entrare l'aria fredda.
 E' una storia di motivi
 saldi come l'economia
 per questi nani instancabili
 che fan miracoli per i ciechi. Il cerchio bagnato
 nei lori pantaloni
 la minaccia
 della nostra educazione. Non è Dante
 né Yeats. Ma il pellegrino chiassoso
 e ubriaco, che conoscevo così bene
 nella mia giovinezza. E divenne pietra
 attendendo il mutamento.
 LeRoi Jones
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Allusioni Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Nel corridoio con le mattonelle bianche e nere
 abbandonato un cesto di mele. La finestra
 dava sul mare. Cinque pescatori trasportavano
 un enorme pescecane squartato. Il sangue
 gocciolava sulla strada carraia. Quando entrai nella sala da pranzo
 vidi posato sulla macchina per cucire
 un mazzo di carote. Oh, anni infantili dimenticati,
 anni senza sospetti, ipnotizzati dal bel sole
 tra due miracoli ignoti. Il grande libro
 era chiuso sulla sedia di paglia del giardino.
 
 
 Ghiannis Ritsos
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Qualcosa resta Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Dopo tanti bombardamenti a tappeto
 rimase intatto soltanto un muro
 della grande chiesa con l'alta finestra;
 intatta anche la bella vetrata della finestra
 con colori viola, arancioni, azzurri, rossi
 e raffigurazioni di fiori, uccelli e santi.
 Perciò confido ancora nella poesia
 Ghiannis Ritsos
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Auguri Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Pasqua giorno di pace,
 un concerto di campane
 prega perché l'umanità
 abbia memoria.
 I ricordi siano chiomati di nebbia e sole,
 e respiri in essa unico albero verde,
 la serenità.
 
 
 
 
 Bastiano il Contrario
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Sensazione Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Nelle sere azzurre d'estate,
 andrò per i sentieri,
 pizzicato dalle spighe
 a calpestare l'erba sottile;
 sognatore, ne sentirò la
 freschezza ai miei piedi,
 lascerò che il vento bagni
 la mia testa nuda.
 Non parlerò, non penserò a niente:
 ma l'amore infinito mi salirà nell'anima
 e andrò lontano, molto lontano, come uno zingaro,
 attraverso la Natura - felice come con una donna -
 
 Arthur Rimbaud - marzo 1870
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Non camminare errabondo Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 - Non camminare errabondo
 ma cerca la tua strada ...
 - Lasciatemi
 un vento forte verrà a portarmi al luogo giusto.
 Léon Felipe
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Extaterrestre Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 C'era un tipo che viveva in un abbaino
 Per avere il cielo sempre vicino
 Voleva passare sulla vita come un aeroplano
 Perché a lui non importava niente
 Di quello che faceva la gente
 Solo una cosa per lui era importante
 E si esercitava continuamente
 Per sviluppare quel talento latente
 Che è nascosto tra le pieghe della mente
 E la notte sdraiato sul letto, guardando le stelle
 Dalla finestra nel tetto con un messaggio
 Voleva prendere contatto, diceva:
 Extraterrestre portami via
 Voglio una stella che sia tutta mia
 Extraterrestre vienimi a cercare
 Voglio un pianeta su cui ricominciare
 Una notte il suo messaggio fu ricevuto
 Ed in un istante é stato trasportato
 Senza dolore su un pianeta sconosciuto
 Il cielo un po' più viola del normale
 Un po' più caldo il sole, ma nell'aria un buon sapore
 Terra da esplorare, e dopo la terra il mare
 Un pianeta intero con cui giocare
 E lentamente la consapevolezza
 Mista ad una dolce sicurezza
 "L'universo é la mia fortezza!"
 Extraterrestre portami via
 Voglio una stella che sia tutta mia
 Extraterrestre vienimi a pigliare
 Voglio un pianeta su cui ricominciare!
 Ma dopo un po' di tempo la sua sicurezza
 Comincia a dare segni di incertezza
 Si sente crescere dentro l'amarezza
 Perché adesso che il suo scopo é stato realizzato
 Si sente ancora vuoto
 Si accorge che in lui niente é cambiato
 Che le sue paure non se ne sono andate
 Anzi che semmai sono aumentate
 Dalla solitudine amplificate
 E adesso passa la vita a cercare
 Ancora di comunicare
 Con qualcuno che lo possa far tornare, dice:
 Extraterrestre portami via
 Voglio tornare indietro a casa mia
 Extraterrestre vienimi a cercare
 Voglio tornare per ricominciare!
 Extraterrestre portami via
 Voglio tornare indietro a casa mia
 Extraterrestre non mi abbandonare
 Voglio tornare per ricominciare!
 
 E.F.
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Il Giudice S.L. Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Immaginate di essere alto 1,58 m.
 e di aver cominciato come garzone di droghiere,
 studiando legge a lume di candela
 fino a diventare avvocato.
 E poi immaginate che per la vostra diligenza
 e la frequentazione regolare della chiesa,
 siete diventati il legale di Thomas Rhodes,
 colui che incassava cambiali e ipoteche,
 e rappresentava tutte le vedove
 davanti alla Corte. E sempre tutto il tempo,
 vi canzonassero per la vostra altezza e ridessero
 dei vostri vestiti e gli stivali lucidati. E immaginate poi
 che siete diventato Giudice di Contea.
 E Jefferson Howard e Kinsey Keane
 che vi avevano schernito, fossero
 obbligati a stare in piedi
 e Harmon Whtney, e tutti i giganti
 davanti al banco e dire "Vostro Onore".
 Beh, non credete che fosse naturale
 che gli rendessi la vita difficile.
 Selah Lively
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Adesso Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 - l'Oggi è una civiltà
 in cui gli emblemi primi
 della poesia sono dissonanti;
 in cui il serpente, il leone e l'aquila
 appartengono al tendone del circo;
 il bue, il salmone e il cinghiale
 all'industria del cibo in scatola;
 il cavallo da corsa e il levriero
 al botteghino delle scommesse; e il bosco sacro
 alla segheria.
 Una civiltà in cui la luna è disprezzata
 come un satellite senza vita
 e la donna è "personale statale ausiliario".
 In cui il denaro può comprare ogni cosa
 eccetto la verità ... -
 
 
 Robert Graves -
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Canzonetta Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Asilo politico chiedevo fino a ieri
 all'ironia fasulla.
 Sul liscio si scivola, nel mio campo arido
 fiorivan solo i cavoli.
 Amico dimentica le ciance gratuite
 della mia bocca ipocrita.
 Ti prego non credere che tutte le strade
 conducono a Roma.
 Il meglio vorremmo e di scelte facili
 mai più ci nutriremo.
 Maurizio CUCCHI
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Y TU INFANCIA, DIME Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Y tu infancia, dime; dònde està ti infancia?
 Que yò la quiero.
 Las aguas que bebiste,
 las folrese que pisaste,
 las trerzas que anudaste,
 las risas que perdiste.
 Còmo es possible que no fueran mìas?
 Dìmelo, que estoy triste.
 Quince anos, sòlo tuyos, nunca mìos.
 No me esordas tu infancia.
 Pìdele a Dios que nos desande el tiempo.
 Volverà tu ninez y jungaremos.
 
 --//--//--//
 
 E la tua infanzia di', dov'è la tua infanzia?
 Perch'io la cerco.
 Le acque che bevesti,
 i fiori che calpestasti, le trecce che annodasti.
 Possibile non siano state mie?
 Dimmelo, ch'io son triste.
 Quindici anni, solo i tuoi, mai miei.
 La tua infanzia, a me non la nascondere.
 Prego Dio di retrocederci nel tempo.
 Tornerà la tua infanzia, e giocheremo.
 Gerardo Diego
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Rime sparse Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 La primavera giace
 deserto.
 Scuro come il velluto
 il fossato
 si snoda al mio fianco
 senza inerme fini riflessi.
 Soli a splendere
 sono dei fiori gialli.
 Mi porta la mia ombra
 come la sua nera custodia
 un violino.
 La sola cosa che voglio dire
 brilla fuori dalla mia
 portata
 come l'argento sul banco
 dei pegni.
 No so di chi sia l'autore il titolo è provvisorio
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Scale Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Scale
 che non portano da nessuna parte
 scale
 che salgono solo per scendere
 è difficile orientarsi
 nei dintorni del nulla.
 Luciano ERBA
 
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