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7 Aprile 2011
Per l'amico Pietro Gandini
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Una poesia da meditare e... discutere?

Tante foreste strappate alla terra
e massacrate
distrutte
rotativizzate

Tante foreste sacrificate per la pasta da carta
di miliardi di giornali che attirano annualmente
l'attenzione dei lettori
sui pericoli del disboscamento delle selve e delle foreste.

Jaques Prévert

Gianfranco Salvemini (Confraternirta del Prosecco)
7 Aprile 2011
Altro incubo...
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Oltre a quello di Berlusconi, ecco per Catone il Censore un nuovo incubo ( come traspare da più mail dello stesso ): quello della secessione.
Come al solito offensivo verso le parti politiche non gradite, sancisce il tutto con un bel " foera di ball " per i nemici leghisti. Bene così.
( Per lui l' uso dello pseudonimo va bene, dato che spara a zero un giorno sì ed uno no contro il Berlusca ed affini: come mai ? )
Il Gatto
7 Aprile 2011
Sono d'accordo? Un po' si un po' no
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E ti pareva che non sollevassi un vespaio. Inviterei tutti a rileggere la mia prima mail. Le considerazioni sull'utilizzo del sagrato stanno solo nel post scriptum, e tutto sommato sono marginali.
Anch'io plaudo alle cose belle, e nel mio post ho espresso apprezzamenti alla missione popolare. Ma questo, a mio avviso, non può essere il metro della socialità binaschina. Ho posto la domanda: Da domani (dopo missione), cosa cambierà? Domanda per niente peregrina in quanto, come detto anche dal don, la missione non finisce, la missione "comincia da domani" e, secondo me, dovrebbe puntare all'avvicinamento dei cosiddetti lontani.
Ho parlato anche di un certo modo piuttosto formale ed estetizzante di essere cattolici e della chiusura dei binaschini verso chi viene da fuori. Sono cose che spesso vengono dette anche in ambito cattolico e sulle quali bisognerebbe riflettere; però, viste le reazioni, sembra che queste considerazioni non si possano fare pubblicamente, se no c'è subito qualcuno che si offende e ti da del presuntuoso e del disfattista. Peccato. Non credo che questo sia lo spirito della missione, e non credo che tornerò facilmente sull'argomento. Alla fine ognuno di noi deve fare i conti con la propria coscienza ed eventualmente recitare i propri mea culpa. Io reciterò i miei.

Ribaldi Anselmo
7 Aprile 2011
Risposta a Walter
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Caro Walter, non si critica il bello, quello che è stato fatto sul sagrato della Chiesa qualche giorno, a me personalmente è piaciuto vedere i bambini ed altre persone che ballano, ma la mia domanda è sempre la stessa cioè chi decide l'usufrutto dell'area, quale è il metodo di misura che viene attuato, chi sono le persone responsabili di ciò, e perchè una "parte si ed un altra no'" dato che se la memoria non m'inganna, il sagrato della Chiesa è stato usato per ben altre cose quindi una persona che ne volesse fare uso, si trova il rifiuto da parte del Responsabile (si fa per dire) competente e le domande che si pone sono facilmente intuibili.
Le soluzioni sono due; la prima che è libero per tutti, anzi TUTTI, senza distinzione di colore e appartenenza sociale che mi sembra la cosa giusta.
la seconda è CHIUSA PER TUTTI, però il Responsabile (si fa sempre per dire) deve spiegare il perchè e il percome a TUTTI e credo che avrà qualche problema anche qui facilmente intuibile.
Ripeto, nessuna critica alle cose belle di qualsiasi credo religioso e di qualsiasi Associazione laica, vorrei solo avere delle risposte SERIE, di chi gestisce l'area e quale è il "metro di misura" adottato. Tutto qui!!!!
Ti auguro buona giornata
Loris Soffritti
7 Aprile 2011
Non sono d'accordo.
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Una volta tanto che si è fatto qualcosa di veramente bello sul sagrato della chiesa,subito arrivano critiche da parte di sofferenti anime.
Ma se una volta tanto si facesse un grande applauso a ciò che è stato e si mettesse da parte quell'aria presuntuosa da frustrati non sarebbe meglio.

E' così difficile dire una volta tanto: che bello Binasco,ha un anima.
Da tempo non vedevo i bambini correre verso la Chiesa alle 7.30 del mattino.

Saluti


Walter Pellegrin
7 Aprile 2011
Per Ribaldi Anselmo
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Condivido il post del signor Ribaldi Anselmo.
Le manifestazioni sul sagrato della Chiesa si devono fare a prescindere dalla Associazione binaschina che ne fa richiesta, come si devono fare intorno al Castello, previa, dove è possibile, chiusura momentanea al traffico automobilistico. Non trovo giusto che una parte ne debba usufruire e un'altra no e la domanda è perchè? Se viene fatta una esposizione di auto e moto d'epoca e sul sagrato della Chiesa vengono messe in visione le auto nuove dei concessionari binaschini e non, allora perchè non si debba fare per un altro cittadino che ne fa richiesta? Perchè vengono fatti i balli con i frati Francescani , e ad altri balli no? La domanda che mi pongo è " quale metro viene usato?" CHi decide "tu si e tu no?".
Ancora, come si deve comportare un binaschino quando trova questi due metri e due misure?
Per ultimo vorrei fare notare che il sagrato della Chiesa come la nuova pavimentazione stradale, illuminazione e la manutenzione, oltre a qualche contributo, è gravata sulle nostre tasche e quindi una Associazione nostrana ha tutto il diritto di usufruirne.
Auguro Felice notte

Loris Soffritti
6 Aprile 2011
PENSIERINO DELLA SERA
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GIOCHIAMO ALLARGANDO I PARTECIPANTI ANCHE A QUELLI CHE LEGGONO MA NON SCRIVONO ? AVANTI C'E' POSTO

Altra cosa sono la goliardia e il simpatico sfottò, ma per cortesia se ci priviamo anche di questo....

Angoulême è un comune francese di 41.500 abitanti capoluogo del dipartimento della Charente, situato nella regione Poitou-Charentes. I suoi abitanti si chiamano Angoumoisin(s). Il motto della città, in latino, è Fortitudo mea civium fides, (Mi rafforzo dalla lealtà dei miei cittadini).

LA MIA PARTE E' SOLO QUELLA IN STAMPATELLO
ALLA PROSSIMA


VALERIO PONCINA
6 Aprile 2011
Feste...
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Alessandro. Sono un cattolico di Binasco anch'io, e non nego che ci siano persone meravigliose che si fanno in quattro; ho solo fatto rilevare l'atteggiamento di chiusura tipico dei binaschini doc. Cattolici compresi.
Chiusura, a volte involontaria (ma non sempre), che molta gente respira e che anch'io a volte ho respirato. Questo non centra con presunzione ed umiltà, dovrebbe semplicemente far riflettere. Sempre ammesso che lo si voglia fare.
Va da sè che questo discorso vale in primo luogo per me, e per tutti coloro che sono relativamente fuori.
Ne avrei di episodi da raccontare, ma non mi pare ne il momento ne il luogo.


Simpaticamente
Ribaldi Anselmo
6 Aprile 2011
Feste sul sagrato...
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Ringrazio Ribaldi per aver attribuito "atteggiamenti superficiali, abitudinari ed estetizzanti" ai cattolici binaschini.
Ma che ne sai ?
Cosa ne sai delle eventuali sofferenze o delle fatiche di chi si prodiga per combinare qualcosa di buono ?
Forse un po' di presunzione in meno non ti farebbe male.

Alessandro
6 Aprile 2011
Cinema e critica
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No! Mi spiace per l'esimio LARMANDO. Richiesta decisamente respinta.
Noi proponiamo agli spettatori un prodotto e chiediamo di sottoscrivere un' abbonamento per dodici film. Un minimo di serietà impone che si facciano conoscere i contenuti della rassegna. Infatti, già all'atto della prevendita degli abbonamenti esponiamo locandine e trame dei film.
La gente guarda, valuta e decide. Visto che è possibile accedere alla rassegna anche pagando di volta in volta il biglietto, a maggior ragione è corretto dare ai non abbonati la possibilità farsi un'idea e decidere. Questo è quanto. Punto.
Non ce ne voglia, nel nostro piccolo siamo anche noi per una forma di "democrazia pesante". Se vuol venire, queste sono le condizioni.
Però può sempre proporre al S.Luigi una sua rassegna cinematografica diciamo… GRAN SORPRESA. Nessun annuncio, niente anticipi di trama ne trafiletti critici. E magari, per fare una roba originale, potreste proporre delle bende per gli occhi per chi vuole stare in sala ascoltando solo il sonoro o dei tappi per le orecchie per chi vuol solo gustare le immagini. Ai visto mai: Potrebbe essere un successone.

P.S: Contrariamente al sig. Gandini io le consento qualsiasi diritto di replica, e trolleggiamenti vari.
Se sarà il caso risponderò.

Gianfranco Salvemini
6 Aprile 2011
Feste sul sagrato...
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Aaaaa beh, aluraaa... Se ballare sulla piazza è il metro per giudicare la vivacità e la socialità del paese...sem pròpi burlà giò del tut.
Da cristiano, non ho potuto che apprezzare la grande partecipazione alla missione popolare, ma la domanda è:
Da domani cosa cambierà? La cristianità rimarrà un fatto abitudinario fatto nella maggior parte dei casi degli atteggiamenti superficiali, abitudinari ed estetizzanti di un gruppo circoscritto di persone o lo spirito missionario sarà rivolto all'avvicinamento dei cosiddetti lontani? Io mi auguro di si, perché lo stato di chiusura dei cattolici binaschini (tipico del binaschino doc in generale) non mi sembra che vada in questo senso.

P.S.: a proposito di danze e giochi sul sagrato:
Tempo fa, appena ristrutturata la nuova piazza, un'amico chiese di utilizzare il sagrato per una manifestazione. Gli fu negato il permesso, con la motivazione che per regolamento Comunale il nuovo sagrato non poteva più essere accessibile per manifestazioni o installazioni di qualsiasi tipo.
Strano che le associazioni legate alla parrocchia e la parraocchia possano utilizzare il sagrato a piacimento.
Il sagrato è Comunale e le regole dovrebbero essere uguali per tutti. O no?

Ribaldi Anselmo
6 Aprile 2011
Poeti e critici
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Caro signor Gandini, non intendevo offenderla nei suoi più intimi sentimenti poetici. Anche se le sue impressioni sul "borgo" mi sembrano un pochino pessimiste; più che pessimiste, direi negative, il suo uso del nulla è troppo forte, e non mi sembra che il paese sia così desolante e desolato; basta vedere in questi giorni nel tardo pomeriggio, la festa che si creava sul sagrato, con i canti dei frati e delle suore, tanta gente era presente a questa festa. Perciò chi ha idee le metta in pratica e vedrà che la piazza risponderà. Scriva ancora se Le farà piacere, non intendo più interferire sulle sue scelte pietiche, anche se sugli immigrati mantengo sempre la mia opinione. Poi, per il cinema del giovedì, sarebbe possibile non conoscere in anteprima la trama del film; anche se il recensore spiega con competenza e sinteticità, il film è bello vederlo senza conoscere il finale.
Viva Binasco e Viva il Castello
ECADUTOGIU LARMANDO
6 Aprile 2011
Giovedì cinema
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Giovedì 7 Apile 2011 al S.Luigi di Binasco - penultimo film della seconda serie

L'UOMO NELL'OMBRA - di Roman Polanski
Thriller

LA TRAMA - L'ex Primo Ministro britannico Adam Lang è alle prese con la stesura della sua autobiografia. Dopo la tragica morte di un suo collaboratore che lo aiutava, decide di assoldare un ghostwriter che possa scrivere il libro per lui. Il ghostwriter incaricato parte quindi alla volta di Martha's Vineyard, dove Lang si è stabilito con la moglie ed il suo staff. Arrivato sull'isola, lo scrittore verrà coinvolto in un complesso gioco di potere, che metterà a rischio la sua stessa vita. The Ghost è il film che Roman Polanski ha deciso di realizzare a partire dal best seller di Robert Harris "Il Ghost Writer."


LA CRITICA ….Roman Polanski ha girato un thriller che rinuncia alle morbosità ma che non per questo si nega una trattenuta escalation di tensione, che rifugge attentamente dalle piazzate visive o di sceneggiatura di tanto cinema analogo americano ma che invece sceglie costantemente la chiave della sottrazione e della sordina. Perché il regista (in maniera curiosamente coincidente con alcune vicende produttive) ha fatto di L'uomo nell'ombra un film fantoma(s)tico, sfuggente, eppure dalla spiccatissima e determinata personalità, che si sedimenta nella memoria per impressioni e sensazioni difficilmente riconducibili a momenti singoli e concreti. Ingrediente fondamentale di questa ricetta è quell’ironia sardonica, tagliente e spiazzante che è caratteristica del regista, utilizzata costantemente sottotraccia e lasciata emergere con discrezione proprio quando i canoni del genere vorrebbero il ricorso ad altre armi ed altri toni. E che lascia intuire quanto Polanski si sia divertito a girare il film e quanto abbia desiderato trasmettere questo divertimento con tutto il surplus rilassato di intelligenza che un autore come lui può garantire….
Per vedere il trailer
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Video/?key=1851#video

Ingresso con tessera abbonamento o con normale biglietto.

Buona visione

Gianfranco Salvemini
6 Aprile 2011
Ciao Valerio.
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Finalmente un altro amico conoscente che conosco e che si firma.


Walter Pellegrin
5 Aprile 2011
I POETI SON POETI PERCHE' SCRIVONO P...
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MI ALLINEO ALL'ARGOMENTO DI GIORNATA GUIDO CERONETTI

una poesia di “passione civile” ma molto musicale, scritta dopo un disastro ecologico: L’angelo sterminatore.

Sotto l’ala sgualcita del lenzuolo
Aspettavamo lo sterminatore
La voce era di medico e di amico
La favola remava senza riva
Il buio urlante dell’Occupatore
Finestre dov’è un lume ha tutte in mira
Voragine dell’Unità infinita
Che cosa sai di due piccole vite?

SEGNALO SEMPRE DI GUIDO CERONETTI X CHI AVESSE TEMPO E VOGLIA INDICAZIONI X LEGGERE DAL GIORNALE LA STAMPA DI TO DI OGGI ALLA VOCE OPINIONI LA LETTERA "DAL MARE IL PERICOLO SENZA NOME"



VALERIO PONCINA
5 Aprile 2011
Ben tornato Marco
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Bellissima la poesia . Come te la passi?
Quando abbiamo cominciato eravamo quattro amici al bar, dopo la costituzione in associazione del 25 di Marzo, gli amici del Prosecco sono diventati 25 (combinazione di buon auspicio?). Certo non pretendiamo di cambiare il mondo, però ci proviamo a fare qualcosa di buono.
La tua tessera n° 005 è pronta se ti capita di passare a Binasco chiedi alla nostra presidente.

Cin Cin

Gianfranco Salvemini
5 Aprile 2011
Tanto per dar manforte a Gandini
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Vieni, compiangiamoli quelli che stanno meglio di noi.
Vieni, amica, e ricorda
che i ricchi han maggiordomi e non amici,
E noi abbiamo amici e non maggiordomi.
Vieni, compiangiamo gli sposati e i non sposati.
L'aurora entra a passettini
come una dorata Pavlova,
E io son presso al mio desiderio.
Ne ha la vita in sé qualcosa di migliore
Che quest'ora di chiara freschezza,
l'ora di svegliarsi in amore.

E.P.

Marco Cattalini
5 Aprile 2011
la contrada
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Certo non intendevo coinvolgere la contrada in quell'ambito
di vita, che definirei totale; cioè quell'ambito che riunisce
la tradizione, la cultura, l'arte e le emozioni, che sono
essenza della vita stessa. Quella contrada è dentro di me
e vive con me ed io vivo con tutti quelli che ho conosciuto
che conosco e che conoscerò. sempre con la disponibilità di
accettare il buono ed il cattivo, il bello e il brutto di
questo paese (indicazioni prettamente personali)in un
ambito di continua evoluzione e conoscenza, in poche parole
di vita vissuta. Però, se l'habitat diventa uno stagno morente,
senza più canali di acqua sorgiva che l'alimentano, tutto si
annulla e la forza d'animo cala sino al nulla finale. E' brutto
dirlo, ma la ricchezza di questo borgo, inglobata nel turbine
del "benessere" di una città da bere, si stà dissolvendo senza
che il presente offra prospettive di rinnovmanto. E, le vecchie
turbine sono ormai esauste. A parte una, la tua, Gianfranco, che
cerca con imperturbalbile insistenza di gettare acqua fresca in questo
stagno morente.
Ciao.
Tornerò, forse, su queste pagine, con qualche poesia (d'altri)
Pietro Gandini
4 Aprile 2011
In conto proprio.
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Bèla Pietro. Chiaro ed esauriente.
Su una cosa non sarò mai d'accordo: quel tuo "la contrada è nulla".
La contrada è il luogo dove a volte si nasce, quasi sempre dove si cresce e spesso dove si vive per sempre. Vi si coltivano amicizie e rapporti umani, ci si può innamorare e sposare, si possono mettere al mondo dei figli ed educarli, si possono vivere gioie delusioni e soprusi…. A ben vedere è proprio la contrada l'elmento primario che può condizionare la vita del singolo. La contrada è il contenitore delle tradizioni, dei valori e dello spirito del luogo…
La contrada, se non è tutto è molto nella vita di un'individuo.
Dire che…. la contrada non ha nulla di particolare su cui parlare… è semplicemente assurdo.
Riconosco, che osservando superficialmente la piattezza e desolazione di certe serate Binaschine, la tua affermazione possa apparire adeguata, ma se così fosse sarebbe un motivo più che sufficiente per parlarne, confrontarsi e cercare di capire il perché si è generata questa situazione.
Fingere che non ci siano motivi per entrare nel merito, e usare la poesia (che non tutti sono in grado di comprendere) può essere interpretato come un rifugio di comodo.

Sempre con affetto.

Gianfranco Salvemini
4 Aprile 2011
In conto proprio.
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Bèla Pietro. Chiaro ed esauriente.
Su una cosa non sarò mai d'accordo: quel tuo "la contrada è nulla".
La contrada è il luogo dove a volte si nasce, quasi sempre dove si cresce e spesso dove si vive per sempre. Vi si coltivano amicizie e rapporti umani, ci si può innamorare e sposare, si possono mettere al mondo dei figli ed educarli, si possono vivere gioie delusioni e soprusi…. A ben vedere è proprio la contrada l'elmento primario che può condizionare la vita del singolo. La contrada è il contenitore delle tradizioni, dei valori e dello spirito del luogo…
La contrada, se non è tutto è molto nella vita di un'individuo.
Dire che…. la contrada non ha nulla di particolare su cui parlare… è semplicemente assurdo.
Riconosco, che osservando superficialmente la piattezza e desolazione di certe serate Binaschine, la tua affermazione possa apparire adeguata, ma se così fosse sarebbe un motivo più che sufficiente per parlarne, confrontarsi e cercare di capire il perché si è generata questa situazione.
Fingere che non ci siano motivi per entrare nel merito, e usare la poesia (che non tutti sono in grado di comprendere) può essere interpretato come un rifugio di comodo.

Sempre con affetto.

Gianfranco Salvemini
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