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 			|  |  |  		|   | inciviltà Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Qualcuno mi puo' aiutare, non mi viene  in mente niente di cosa augurare agli incivili che gettano o abbandonano l'immondizia per strada o nelle aeree verdi, per immondizia intendo lattine, bottiglie, mascherine, cartoni della pizza, mozziconi e chi piu' ne ha piu' ne metta
 per non parlare di alcuni proprietari di cani che si guardano bene dal raccogliere gli escrementi degli stessi, tanto non è casa loro e poi hanno altro da fare in quel momento,
 tipo camminare come automi rincoglioniti guardando il cellulare
 e non mi si venga a dire che i cestini pubblici non sono sufficienti, è solo un problema
 d'inciviltà oramai dilagante
 
 un cittadino
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | April, 25 Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 " Sulla neve bianca,
 c'è una macchia color vermiglio,
 è il sangue di mio figlio,
 morto pet la libertà;
 quando il sole la neve scioglie
 un fiore rosso vedrai spuntare
 e tu che passi non lo strappare
 è il fiore della libertà.
 Quando scesero i partigiani
 a liberar le nostre case
 sui monti azzurri,
 mio figlio rimase,
 a far da guardia alla libertà. "
 Gianni RODARI
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Gorilla Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 E' stato allo zoo di Berlino - non chiedete di più -
 dove mi son trovata faccia a faccia
 Con un gorilla
 contro un vetro spesso,
 ci siam fissati l'un l'altra.
 I suoi occhi erano ira pura
 sotto un drappo di collera.
 Il naso, due guantoni da pugile,
 La bocca, un'imprecazione repressa;
 avrei voluto che fosse libero
 laggiù nella fascia equatoriale
 e rilassarsi con Morrissey.
 Con un giorno in più di evoluzione,
 potrebbe diventare anche Presidente.
 Carol Ann DUFFY
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Chimera Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Guardo le bianche rocce
 le mute fonti dei venti
 E l'immobilità dei firmamenti
 E i gonfi rivi che vanno piangenti
 E l'ombre del lavoro umano curve là sui poggi
 algenti
 E ancora per teneri cieli lontane chiare ombre
 correnti
 E ancora ti chiamo ti chiamo Chimera.
 Dino Campana
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Barche Amorrate Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Le vele le vele le vele
 Che schioccano e frustano il vento
 Che gonfia di vane sequele
 Le vele le vele le vele!
 Che tesson e tesson: lamento
 Volubil che l'onda ammorza
 Ne l'onda volubile smorza
 Ne l'ultimo schianto crudele
 Le vele le vele le vele .. le vele
 Dino Campana
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | La Pioggia nel Pineto Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Taci
 - Su le scogliere del bosco non odo
 Parole che dici
 Umane; ma odo
 Parole più nove
 Che parlano gocciole e foglie
 Lontane
 - Ascolta. Piove
 Dalle nuvole sparse
 Piove su le tamerici
 Salmastre ed arse
 - Piove sui pini
 Scagliosi ed irti
 Piove sui mirti divini
 Su le ginestre fulgenti
 Di fiori accolti
 Sui ginepri folti
 Di coccole aulenti
 - Piove sui nostri volti silvani
 Piove sulle nostre mani ignude
 Su i nostri vestimenti leggieri
 Su i freschi pensieri
 che l'anima schiude
 Novella
 Su la favola bella
 Che ieri t'illuse
 Che oggi m'illude
 Ermione
 - Ascolta, ascolta L'accordo
 Delle aeree cicale
 A poco A poco più sordo
 Si fa sotto il pianto che crescie
 Ma un canto vi si mesce
 Più roco
 Che laggiù sale
 Dall'umida ombra remota
 - Più sordo e Più fioco
 S'allenta, si spegne
 Sola una nota
 Ancor trema, si spegne
 Risorge, trema, si spegne
 - Non s'ode voce del mare
 Or s'ode su tutta la fronda
 Crosciare l'argentea pioggia
 Che monda
 Il croscio che varia
 Secondo la fronda
 Più folta, men folta
 - Ascolta la figlia dell'aria
 E' muta; Ma la figlia del limo lontana
 La rana
 Canta nell'ombra più fonda
 Chi sa dove. chi sa dove
 E piove sulle tue ciglia
 Ermione
 - Piove sulle tue ciglia nere
 Sìche par tu pianga
 Ma di piacere; non bianca
 Ma quasi fatta virente
 Par da scorza tu esca
 - E tutta la vita è in noi fresca aulente
 Il cuor nel petto è come pesca intatta
 Tra le pàlbebre gli occhi
 Son come polle tra l'erbe
 I denti negli alveoli
 Son come mandorle acerbe
 - E andiam di fratta in fratta
 Or congiunti or disciolti
 (E verde vigor rude
 Ci allaccia i melleoli
 C'intrica i ginocchi)
 Chi sa dove, chi sa dove
 - E piove sui nostri vòlti silvani
 Piove sulle nostre mani ignude
 Sui nostri vestimenti leggieri
 Sui freschi pensieri
 Che l'anima schiude
 Novella
 Su la favola bella
 Che ieri
 M'illuse, che oggi t'illude
 O Ermione
 Il Vate - G. D'Annunzio
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Ieri Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Ieri, tutti i miei guai sembravano lontanissimi,
 Adesso sembrano quasi che stiano di casa qui,
 Oh io credo in ieri.
 Improvvisamente, non sono l'uomo che ero,
 C'è un'ombra che sta sopra di me.
 Oh ieri è venuto improvvisamente.
 Perche lei se ne dovuta andare?
 Non so, non l'ha voluto dire.
 Ho detto qualcosa di sbagliato,
 Ora bramo ieri.
 Ieri, l'amore era una facile partita da giocare,
 Ora, ho bisogno di un posto dove nascondermi lontano da tutti,
 Oh, io credo in ieri.
 F4
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Amur del Temp Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Un fiur d'inverna l'era lus in del prà,
 e mì, de cà, u vért la mia finestra
 e u fiadà el bianc savur del prà..
 El fiur se dunda pian a la finestra
 e mì cuj làver paura g'u de vardàl
 ma lu se fa scurlì da la celestra
 belessa de la nevv che sa tuccàl.
 
 
 "Un fiore d'inverno era luce nel prato,
 e io, da casa, ho aperto la finestra
 e ho aspirato il bianco sapore del prato..
 Il fiore si dondola lieve alla finestra
 e io con le labbra ho paura di guardarlo
 ma lui si fa scuotere dalla celestrina
 bellezza della neve che sa toccarlo."
 
 - Per un amico a cui sarà lieve il tocco di un fiore nella neve -
 Franco Loi
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Pasqua Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Giorno di resurrezione,
 si sente nell'aria,
 si sente nell'aria il ritorno,
 si sente nell'aria il risorgere,
 si sente nell'aria il profumo della nuova primavera,
 ogni anno la nuova vita, si sente nell'aria.
 
 AUGURI!!!
 J.J.Z.
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Vorrei Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Vorrei poter dipingere con le parole
 vestirle di luce, impregnarle di sole
 manovrarle con tempere o pastelli
 comporle in olii festosi, in diafani acquarelli
 sulle tele dei fogli, delle sudate carte.
 Vorrei balzare da questa a quell'altra arte
 porre a verbale il plastico, il visibile
 tradurre l'ineffabile in grafico, in leggibile
 conquistare l'imperio multiforme del bello
 - colorista dei versi, poeta del pennello -
 fondere due espressioni in lirici splendori:
 creare poesie visive, far cantare i colori.
 D.G. Scotti
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Lieve Offerta Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Vorrei che la mia anima ti fosse
 leggera
 come le estreme foglie
 dei pioppi, che s'accendono al sole
 in cima ai tronchi fasciati
 di nebbia -
 Vorrei condurti con le mie parole
 per un deserto viale, segnato
 d'esili ombre -
 fino a una valle d'erboso silenzio,
 al lago -
 ove tinnisce per un fiato d'aria
 il canneto
 e le libellule si trastullano
 con l'acqua non profonda -
 Vorrei che la mia anima ti fosse
 leggera,
 che la mia poesia ti fosse un ponte,
 sottile e saldo,
 bianco -
 sulle oscure voragini
 della terra.
 Antonia POZZI
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | La morte della Primavera Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Quest'anno la primavera è nata morta,
 l'estate si preannuncia malata:
 gli spiragli di luce sono radi
 nella cupola cupa, nella calotta d'orrore.
 Le stagioni d'infanzia mi fanno da paragone
 con le primavere solari, le loro estati gloriose,
 le loro promesse ogni volta mantenute
 di messi, di premi, di anticipo di paradiso.
 E come un lampo il sospetto mi ferisce
 che il cielo intenda vendicarsi
 appesantito dai fiati dei nostri motori, tempestato
 dalle nostre vibrazioni, dai nostri magnetismi voraci,
 trafitto dai nostri ordigni, ha deciso
 di chiudersi, di gravare su di noi
 come una maledizione, di negarci il suo sorriso.
 
 D.G. Scotti
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | In epitaphium eius Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Servo e Cantore, Troubadour
 che nel suo amare ogni bel volto amo!
 Più che possa l'ignavo il solo amore di sua vita,
 Ricolmo dell'"Amor che move il sole
 E l'altre stelle".
 Lo dissero volubile, che la fiamma lambente
 Coglieva "Bice" sognante in ogni nome nascente
 e amava ogni bellezza benché la sua sommersa
 guisa in cinquanta sguardi balenasse diversa;
 E amava l'essenza benché sempre cambiava
 il volto che a ciascuna finestra s'affacciava.
 Ezra POUND
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Ode XXXVIII Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Vecchio son, ma niun de' giovani
 In più ber a me somiglia;
 Salto all'uopo fermo ed agile
 Ché ho per scetro una bottiglia,
 Che altro scetro a me non val.
 
 Chi a pugnar vuol meco accingersi
 Venga pur, la pugna accetto;
 Vin di miele, vin soavissimo,
 Reca in tazza o mio valletto,
 Recal, si, ch'io ber lo so.
 
 Vecchio sono, si ma almeno,
 Imitando il buon Sileno,
 Io qui in mezzo salterò.
 
 
 Ugo Foscolo
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Paradossalmente e con Affanno Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 Cuoci in pentola
 giovane dabbene
 custodisci il vapore e la fiamma
 e sorridi
 le maniche rimboccate. Tu saprai
 certamente come noi tutti siamo
 ugualmente figli del ciotolo
 che il piede smozzica
 del bubbone rosso
 che il volto ci beffeggia.
 
 La tua tovaglia a grossi quadri
 bluarancio non sciorinare in briciole.
 Accosta ogni volta con ansia
 al palato la cucchiaiata.
 
 Cuoci in pentola
 giovane dabbene
 questa sola radice ricoperta di terra
 o con occhio furtivo affettala
 nel piatto fondo e degusta
 lentamente
 religiosamente
 con atteggiamento
 sornione
 di complicità
 ostentata.
 
 - 1965/1969
 Maurizio CUCCHI
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | In Memoria Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 
 Si chiamava
 Moammed Sceab
 
 Discendente
 di emiri nomadi
 suicida
 perché non aveva più
 Patria
 
 Amò la Francia
 e mutò nome
 
 Fu Marcel
 ma non era francese
 e non sapeva più
 vivere
 nella tenda dei suoi
 dove si ascolta la cantilena
 del corano
 gustando un caffè
 
 E non sapeva
 sciogliere
 il canto
 del suo abbandono
 
 L'ho accompagnato
 insieme alla padrona dell'albergo
 
 dove abitavamo
 a Parigi
 del numero 5 della rue des Cermes
 appassito vicolo in discesa
 
 Riposa nel camposanto d'Yvry
 sobborgo che pare
 sempre
 in una giornata
 di una
 decompressa fiera
 
 E forse io solo
 so ancora
 che visse.
 
 
 - 1916 -
 Giuseppe UNGARETTI
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | Poesia Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 
 Poesia non è un momento di suspanse
 collegamento temerario tra la vita e la morte.
 
 E la vita - chi non lo sa?
 è congiunzione amorosa.
 
 -965/1969
 Maurizio CUCCHI
 
 |   |  		|  |  |  	|  |  			|  |  |  		|   | DONNA Commenta   Vedi solo questo argomento
 
 "Per tutte le violenze consumate su di Lei,
 per tutte le umiliazioni che ha  subìto,
 per il suo corpo che avete sfruttato',
 per la sua intelligenza che avete calpestato,
 per l'ignoranza in cui l'avete lasciata,
 per la libertà che le avete negato,
 per la bocca che le avete tappato,
 per le sue ali che le avete tarpato,
 per tutto questo:
 In piedi, signori, davanti a una DONNA!!!
 
 WILLIAM SHAKESPEARE  (1564 - 1616)
 
 
 Donna non solo 8 marzo
 
 |   |  		|  |  |  	|  |      | 
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