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Gentilissimo sig. Aldo Oliveri,
la ringrazio per darmi l'opportunità di raccontare "l'altra storia binaschina" la storia che pochi conoscono e che molti vorrebbero conoscere.
Intanto faccio una premessa:
Come anagrafe vuole, Scacco è il mio nome, Matto il mio cognome.
A noi Matti è consentita la massima libertà di espressione, addirittura i pellerossa ci ritenevano i più vicini al Grande Spirito.
Data la premessa sono sicuro che lei saprà dare il giusto peso alla mie considerazioni.
Nuova scuola elementare - lei dice:
.... Fu nominata una commissione, come lei ricorda, composta da esperti edili e scolastici, (le migliori menti di Binasco facenti parte di ogni colore politico)...
Visto il risultato, c'è da chiedersi quale disastro epocale sarebbe successo se a selezionare/giudicare il progetto fossero state chiamate menti bacate come quella di Scacco Matto.
Lei dice ancora:
...La scelta venne messa al vaglio della commissione edilizia dell’ A.C. formata da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale che diede parere favorevole e tutte le approvazioni previste dai regolamenti...
Nel nostro mondo di Matti, abbiamo imparato da tempo che il rispetto dei regolamenti non sempre garantisce prodotti di qualità. Anzi, a volte genera mostri. Chi scrive regolamenti spesso non ha una visione interdisciplinare, ma una visione rigidamente di settore. Di recente a Binasco il rispetto di un'assurdo regolamento edilizio ha generato il crollo di un edificio.
Un regolamento edilizio col paraocchi come quello di Binasco noi Matti non saremmo in gardo di farlo, però sappiamo che per giudicare il progetto di una scuola è necessaria una visione dei problemi a 360°.
il suo racconto prosegue:
...Al termine di questo iter il sindaco democristiano convocò un Consiglio Comunale aperto al quale partecipò un gran numero di cittadini che riempì la sala comunale all’inverosimile. Erano presenti tutte le componenti edilizie e scolastiche genitori compresi (questi in gran numero).
Il progetto fu illustrato dai progettisti e molti presenti intervennero per chiedere chiarimenti che furono ampiamente discussi con i progettisti e con i membri del Consiglio Comunale....
A quel consiglio comunale Scacco Matto era presente. Non ci fu solo l'intervento della sig.ra della palla a volo, ma anche l'intervento dell'allora consigliere di minoranza Torti, il quale, foglio da lucido alle mani, illustrò le sue personali modifiche (?!?!).
Mi lasci dire, che nell'occasione le orecchie del povero Scacco Matto si accartocciarono nell'udire l'esternazione di uno dei giovani architetti, il quale, illustrando le tavole eseguite con buona mano, disse:
"Come avrete notato, abbiamo basato il nostro progetto sull'uso del mattone a vista, perché a Binasco il Mattone abbonda e abbiamo voluto essere contestuali con l'architettura del paese"
Uno dei presenti chiese la parola e fece notare al giovane architetto che tutto sto mattone a Binasco c'era solo nell'antico castello. Inoltre, la zona dove sarebbe sorta la scuola, era caratterizzata solo da villette anni cinquanta e da un palazzone a forma di falce. Quindi il progetto del nuovo edificio non si presentava affatto contestuale all'architettura del paese, semmai era contestuale all'architettura di Binasco 2. Ma non del tutto, date le definizioni formali decisamente post razionaliste sulle quali era stato basato il progetto.
Insomma, le scelte, come spesso accade in architettura, erano piacevolmente arbitrarie. Come ovvio, ogni architetto è libero di esprimersi nel linguaggio che più ritiene opportuno; ciò che non ci sta, è che una commissione formata dalle "migliori menti dell'edilizia Binaschina" abbia scelto un progetto avulso dal contesto architettonico del paese in cui doveva sorgere l'edificio.
Dopodiché lei ci precisa:
...Credo che aver creato un coinvolgimento così largo nei fatti e non nelle parole, come normalmente viene fatto da forze politiche che si riempiono la bocca di “partecipazione”, sia un positivo riconoscimento da attribuire al sindaco democristiano nella maniera più completa...
Veda gentile sig. Oliveri, io non ho dubbi che nell'ottica "democristiana binaschina" (ma anche socialcomunista e Castoldiana), il massimo della "partecipazione pensabile" sia quello da lei descritto, tuttavia molti ritengono che una partecipazione democratica siffatta sia la medesima usata ai tempi della Serenissima Repubblica Veneta. Una volta eletto il nuovo Doge, un membro della corte si presentava al balcone di palazzo ducale e diceva al popolo in attesa:
"G'avemo el nuovo Doge de Venesia. Ve piasarà"
Noi di Mattopoli, abbiamo una visione originale della parola "partecipazione". Quando istituiamo un bando di concorso per un opera pubblica riceviamo diversi progetti che come voi dobbiamo giudicare. Anche noi nominiamo le nostre commissioni giudicatrici, ma essendo di Mattopoli scegliamo fra le menti più bacate. L'unica vera differenza rispetto a voi, è che noi, coscienti della nostra follia, non decidiamo nelle segrete stanze. Noi prima di decidere, nominiamo un gruppo di Matti specializzati, detti "facilitatori", con il compito di spiegare bene a tutti cittadini le caratteristiche di ogni progetto, le peculiarità, i pregi, i difetti e quant'altro può essere utile al popolo dei matti per farsi un'idea. Alla fine chiediamo ai nostri matti di esprimere le loro preferenze e ne teniamo conto prima di decidere quale progetto portare avanti.
Lei non ci crederà, spesso capita che l'ultimo del matti, quello che a scuola mostrava minime capacita di apprendere, riesce a mettere in luce aspetti del progetto che la commissione di Super Matti neanche era riuscito ad immaginare. Noi qui a Mattopoli siamo tutti convinti che questa sia la vera partecipazione popolare. Ma si sà: noi siam Matti.
Notizie abbastanza fondate, ci dicono che la vostra Regione Lombardia, presa da insolito entusiasmo dopo una gita turistica a Mattopoli, ha addirittura varato una legge, secondo la quale qualsiasi piano di governo del territorio (P.G.T.) non potrà farsi senza la partecipazione dei cittadini a "TUTTE" le fasi progettuali e decisionali.
Un lontano parente mi ha fatto sapere, che nonostante la nuova legge, pare che a Binasco i governanti neo democristiani e neo socialdemocratici, hanno attivato la solita partecipazione stile Serenissima. Del P.G.T. non si sa nulla, ma tutti sono convinti che prima o poi il Doge binaschino si presenterà in cima alla rampa del Castello con fascia tricolore e dirà agli astanti:
"Abbiamo fatto il P.G.T. - Vi piacerà!".
Son tempi cupi e lei non manca di parlarci di finanze:
....Per quanto riguarda il mutuo che impegna l’A.C. per anni, lo stesso avrebbe potuto esser di importo molto minore se l’A.C. social comunista non avesse sprecato importanti fondi nell’ampliamento della vecchia scuola fatiscente, fatto questo che ha poi costretto l’A.C. democristiana a dover intervenire sulla vecchia struttura impegnando altri fondi....
Guardi gentile sig. Oliveri, l'eco dei disastri dovuti alle vostre amministrazioni social/comuniste è arrivata fino a noi. Se ne parla in ogni osteria. D'altro canto è notorio che tutte le "meraviglie" successe a Binasco dal dopoguerra in poi si debbono solo ai democristiani. È anche noto che le poche volte che per mantenere il potere siete stati costretti per ragione di numeri a fare coalizione con socialisti, comunisti e affini, le poche cose meritevoli sono state fatte grazie alla vostra presenza.
Le "vaccate" sono sempre colpa degli altri.
A Mattopoli circolano strane voci. Dicono che dopo vent'anni di robusto sodalizio la vostra coalizione si stia sfaldano. La causa? L'attuale Doge (Ex socialdemocratico) che avete coltivato per anni con cura prima di eleggerlo primo cittadino, avrebbe collezionato una serie di topiche che.... "meno male che c'eravate voi democristiani" se no chissà come andava a finire il paese.
Come vede la storia non può essere maestra di vita, perché dipende da come uno la racconta. Ma soprattutto da quello che uno dimentica di raccontare.
Se mi "dimentico di raccontare" la triste fine delle cooperative bianche, ma racconto solo i disastri delle cooperative rosse. Se racconto degli onerosi costi subiti per i faraonici progetti dei comunisti e mi dimentico di raccontare del rifiuto democristiano di perseguire fondi pubblici per fare la scuola elementare. Se dimentico di raccontare della realizzazione del primo impianto di depurazione (anni sessanta) mai entrato in funzione. Se Se mi dimentico di raccontare e racconto solo.....
Ce ne sarebbero da raccontare e diversi protagonisti ancora viventi avrebbero molto da dire. Ma noi Matti preferiamo voltare pagina nella speranza che qualcuno cominci scrivere una nuova storia.
Con la massima stima e tutto il rispetto che si convengono. Scacco Matto | |  |  | | 
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