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Buonasera signora Giuliana. Premetto che l'incontro sembra essere stato spostato da venerdì 13 a lunedì 16. Questa confusione è dovuta alla scadente comunicazione di enti pubblici che si trovano in sedi ufficiali in teoria lavorando per noi cittadini. Ne consegue che le notizie il cittadino le riceve spesso a "cose fatte e decise" e deve solamente subirne le conseguenze senza conoscere le reali motivazioni delle scelte fatte, ma venendo a conoscenza solamente delle motivazioni di "facciata". Il caso da lei menzionato riguarda un ampliamento industriale(argomentazione nobilissima), ma quello che mi preoccupa sono le solite modalità con cui si tratta il problema. Premetto che l'ente "Parco sud" o la Provincia stessa io le vedo come quella entità superiore che dovrebbe accomodare gli interessi di parte dei singoli enti più piccoli (ad esempio i comuni) e dei privati, a vantaggio della collettività in generale. Se io dovessi partecipare alla decisione farei una indagine preliminare su quanti e quali capannoni sono in vendita in zona, e magari ne potrei trovare di sufficientemente ampi per proporre all'azienda in espansione un "trasloco vantaggioso". Ovviamente un parametro da non trascurare è la percentuale di lavoratori di Rosate che non occupano le strade per recarsi al lavoro. Una percentuale alta di lavoratori locali giustificherebbe un possibile consumo di territorio, mentre non cambierebbe nulla se un lavoratore di Binasco debba andare a Rosate piuttosto che a Casorate o a Trezzano (è un esempio). Purtroppo però ho visto fin troppe volte prendere tali decisioni solamente "con la pancia" (cioè pensando solo ad incentivare il lavoro) per poi ritrovarsi con strade intasate, ingorghi, macchine parcheggiate sugli alberi, camion che non riescono a transitare su strade locali, etc. La conseguenza è che a questo punto è necessario creare una strada o meglio ancora una autostrada, così tali lavoratori pagheranno il pedaggio per recarsi sul posto di lavoro. Il discorso TOEM purtroppo mi porta ad essere maligno e a pensare che "se però ci fossero tante zone industriali nel parco sud allora una autostrada sarebbe giustificata". Concludo che per me una autostrada costruita al giorno d'oggi significa 40 o 50 metri di scavo in profondità sotto la sua sede, una bella discarica contenente i peggiori e più pericolosi prodotti della attività umana e poi una bella asfaltata che copre tutto (lo scandalo del dicembre scorso sotto la BREBEMI mi da ragione). Le falde acquifere poi restituiranno all'uomo le sue schifezze e magari l'imprenditore se ne andrà comunque perchè scomodo. Non vado oltre, ma le garantisco che non sono ambientalista in senso stretto, e sono favorevole anche alle zone industriali purchè concentrate e ben organizzate (avrebbero senso navettaggi di mezzi pubblici verso i centri urbani vicini, asili nido multiaziendali, mense multiaziendali, etc). Smetto per non tediare oltre i lettori dei portici con motivazioni mie personali.
Stefano Pedrazzoli
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