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| |  | | Questioni di volgo, lessico e grammatica Commenta Vedi tutti gli argomenti
Messeri carissimi Bertoldo e Cacasenno, leggendo e rileggendo il mio ultimo
post francamente non ravvedo riferimento alcuno che possa riferirsi a
qualsivoglia questione di “classe”, come nel ‘900 potevasi dire.
Peraltro, per essere trasparente, mi riferivo in esplicito alla foga di
scrittura, soprattutto espressa dall’esimio new entry PEPIN, detto “ …e io
scrivo in maiuscolo”, al consueto ECADUTOGIU’ detto Armando e ad alcune recenti
sfuriate di messer Ribaldi…. E parlavo solo del duolo di madama grammatica e
duchessa ortografia. Ed io sono sceriffo…non dotto uomo di lettere, ed ho nel
lungo tempo di vita imparato che dalla zappa, più che dalla piuma, arriva
cultura senso e delicata arguzia …. che da subito ho avuto l’ardire di
attribuirVi, fra me e me. Arguzia espressa anche nei post allo sfrontato pseudo
Mafarka…di cui Vi ho ringraziato in cuor mio, anch’io consapevole da quale e
cotanto contesto culturale provenivano scritti e, soprattutto, pensieri. Di
buon e arguto scrivere dicevo, non di educazione … a parte le stizze ora
scomparse del buon messer Pepin.
Detto questo, sono ben consapevole che il verbale delle giovini generazioni (
ma anche delle mature….) non sempre si addice alla civile convivenza con l’
idioma italico ( ma anche albionico…). Convinto che fra il parlar e lo scrivere
una differenza pur ci sia ( verba volant, scripta manent), anche per questioni
di stile, che Voi conoscete più di quanto volete mostrare, non mi pare che Vi
sia sostanziale differenza nel “lessico comune alle giovin generazioni
cresciute a bon ton, vitamine, scuole di danza, corsi di chitarra, tennis e
play station” laddove queste si accompagnino a canidi o meno…………..a meno che su
Binasco 2000 si stia diffondendo una qualche avversione verso gli umani che
conducono canidi………la maschia obbedienza, poi, consiglierei lasciarla a
Mafarka……………………………..
Sherif sherwood | |  |  | | 
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