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| |  | | Proprio non sarebbe bello.... Commenta Vedi tutti gli argomenti
...."Unico titolo legittimo di dominio su qualsiasi mezzo di produzione e di scambio è il lavoro."....
• Bertoldo ed io ci siamo ci siamo consultati:
"No, non ci piacerebbe".
Vuoi sapere perché? Perché consideriamo la parola "DOMINIO" l'origine di tutti i mali dell'universo.
Genesi 1,26-31
28 - Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
• Bertoldo ed io siamo certi che nel disegno della creazione il "DOMINIO" aveva significato ben diverso da quello che assunse dopo la cacciata dall'Eden. Il compito dell'Adam era un compito di custodia, conservazione e perpetuazione del patrimonio affidatogli dall'UNICO proprietario dell'universo intero: DIO.
Gensi 2,4 - 3,4
17- All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
18 - Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre.
19 - Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!».
• Fu li che nacque il LAVORO, il lavoro come castigo. Ma per Dio il castigo è individuale: ognuno deve vivere del "PROPRIO" lavoro e non del lavoro degli altri.
Uno che si rifà al Marafka di Marinetti: ("D'altronde non sudditi vorrei, ma schiavi"), non e credibile. Per lo schiavista Marafka il lavoro è sfruttamento della manodopera e dell'intelligenza altrui.
Infatti, subito dopo dopo la cacciata dall'Eden, qualche Adam più astuto degli altri ha cominciato a dire… "Questo campo e mio; se farai il bravo te lo farò lavorare"....e nacque il profitto.
Un certo Carletto Marx (che non si dedicò alla creazione di automi e semidei), sosteneva che "il profitto equivale a lavoro non pagato".
Aaaaa Marafka! Ma a chi la vuoi raccontare! Hai mai sentito dire di schiavi che si fanno il panfilo alla faccia dei padroni?
In conclusione:
Bertoldo ed io riteniamo Filippo Tommaso Marinetti un imbecille di talento. Abbiamo per certi versi apprezzato il suo amore per la dinamica e la velocità, il mito della meccanica e della meccanica, che tanta parte hanno avuto nell'evoluzione dell'arte, dell'architettura e della società. Ma a scemenze del tipo:
La guerre come unica igiene del mondo (che tanto la fanno sempre i figli dei poveri)" - L'esaltazione degli eroismi (solo quelli in battaglia) - Le virili nonché maschie poesie dell'avventura e del pericolo (le donne non ne sono degne) - Le fatiche (che spettano sempre agli schiavi) - Il sottostare ai doveri (un obbligo per gli schiavi, un optional per i padroni) - La presunzione di elevare gli umili ad una più alta visione della vita (Quale non si sà, ma è ovvio che gli umili sono quelli che non apparterranno mai alla casta degli elevatori) - Lo sdegno della mediocrità (dalla quale sono indenni tutti i Mafarka) - Il sottostare al comando (di quelli che contano) e l'obbligo del dovere (per quelli che non conteranno mai un cazzo) - L'essere come soldati pronti all'appello (credere al capo, obedire al capo, combattere per il capo)...
Inoltre, stronzate come:
...Per essere futuristi occorre "credere nella potenza assoluta e definitiva della volontà, che bisogna coltivare, intensificare, seguendo una disciplina crudele", respingendo l'amore e sostituendolo con l'eroismo, glorificando "la Morte violenta che corona la gioventù"...
o come gli "esperimenti di Latina" (abbracci fascio/comunisti); proprio non ci interessano.
Noi "contestatori semplici", agli apologeti del fascismo preferiamo di gran lunga Milan Kundera e il suo "Elogio della lentezza".
Bertoldo & Cacasenno | |  |  | | 
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