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| |  | | Precisazioni II Commenta Vedi tutti gli argomenti
Egregio Signor Colombo Viaggiatore,
come consigliere comunale, io ho sempre difeso solo e soltanto l’interesse pubblico.
Posso avere fatto errori nel ruolo che ho occupato, ma non mi può essere rimproverato - nella maniera più assoluta - un atteggiamento volto a favorire l’interesse del privato a detrimento della collettività.
Accetto ogni critica, anche serrata, ma non accetto, nella maniera più assoluta, l’accusa di volere favorire - o, meglio, di avere voluto favorire - l’interesse di qualsivoglia operatore economico.
Faccio politica da quando ho diciotto anni e non solo non ho mai guadagnato dalla politica, ma ho perso soldi impegnandomi in quest’ambito (non sono l’unico!), e me ne vanto.
Sulle altre sue considerazioni che dire?….. se - e insisto se - ai tempi era possibile procedere all’esproprio quando l’area era di proprietà del Fallimento SGEA S.r.l. a maggiore ragione è possibile procedere adesso all’esproprio.
È certo che l’esproprio presuppone la corresponsione di un’indennità all’espropriato il quale peraltro, quasi sempre insoddisfatto, propone spessissimo un giudizio di opposizione alla stima avanti la Corte d’Appello.
Servono i soldi per l’indennità, per il procedimento di esproprio (che è un procedimento complesso e impegnativo) e per la vertenza legale che, come ho detto, c’è quasi sempre, in particolare modo quando i valori in gioco sono elevati.
E se i soldi non ci sono, non sempre è possibile e agevole accendere mutui, in ragione dei vincoli del patto di stabilità.
Noi all’esproprio non avevano nemmeno pensato, visto che avevamo a malapena i soldi per fare una gestione ordinaria del patrimonio pubblico esistente.
Ma, Sig. Colombo, non abbia tema, è ancora tutto possibile: se l’Amministrazione lo ritiene opportuno e se sussistono effettivamente i presupposti di Legge e la capacità finanziaria, è ancora possibile procedere.
Già da domani mattina.
È certa una cosa: se NON espropriare l’area vuol dire favorire gli interessi del privato, questo vale anche per gli attuali amministratori, se costoro, per l’appunto, ometteranno, come i precedenti, di promuovere il procedimento espropriativo.
Sull’azionariato popolare….. se l’idea era così brillante e così facilmente realizzabile perché non è stata proposta a suo tempo?
Se gli amministratori di Binasco Insieme erano al contempo miopi e incapaci, perché non ha promosso Lei una società ad azionariato diffuso per l’acquisto dell’area? Lei o le opposizioni di allora...
Perché non costituisce adesso una società con queste finalità, magari con la partecipazione del Comune, finalizzata ad acquisire l’area dall’attuale proprietaria?
Mi dispiace per i detrattori della passata amministrazione: ma i giochi sono ancora tutti aperti e in campo ci sono altri giocatori.
Buonsasera a tutti.
Pietro Rognoni - Binasco al centro | |  |  | | 
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