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Con riferimento al post del Sig. Colombo Viaggiatore faccio alcune precisazioni:
1) L’accusa secondo la quale l’Amministrazione passata avrebbe lasciato che la stazione finisse in mano ai privati è davvero di scarsissimo pregio, in quanto l’area era in mano ai privati da tempo immemore, ovverosia alla SGEA Lombardia S.r.l. che era giustappunto una società privata poi fallita. L’area non era dunque pubblica e il Comune non soltanto non poteva opporsi all’asta dell’immobile, ma neppure aveva la capacità finanziaria di parteciparvi e di diventare, eventualmente, proprietario dell’area.
Questa circostanza, che ho sempre dato per scontata, evidentemente scontata non è, considerato l’intervento del Sig. Colombo.
2) A fronte della richiesta di un giornalista di esprimere un parere in merito all’accordo siglato dall’Amministrazione io ho semplicemente dichiarato di non avere letto il testo dell’accordo, e di averne appreso il contenuto attraverso una ricostruzione giornalistica.
Verificherò nei prossimi giorni in Comune se è possibile avere una copia del testo - che non mi sembra sia stato oggetto di pubblicazione - perché credo sia serio esaminare i documenti ed esprimere, a disamina avvenuta, i propri giudizi sugli atti dell’Amministrazione, non sugli articoli che informano in merito agli atti.
Ho poi dichiarato al giornalista Dott. Scarpa che, dalle informazioni in nostro possesso, si tratta di una soluzione temporanea che non risolve il problema, ma questo credo sia chiaro a tutti, trattandosi, come è pressochè certo, di un accordo con durata annuale.
È tutta colpa dei precedenti amministratori?
Noi non avevamo risolto il problema dell’area stazione?
È vero: il recupero dell’area doveva essere oggetto, tra gli altri, di un PGT che non è stato adottato per visioni diverse interne alla maggioranza, risultate non conciliabili.
Ma è altrettanto vero che, da quel che sembra, il problema non è stato risolto dall’Amministrazione attuale, neppure lontanamente.
Mi sembra infatti che Binascopiù abbia tentato di gestire temporaneamente l’emergenza di un privato fortemente preoccupato dei rischi connessi all’uso pubblico della propria area, in seguito a una richiesta di risarcimento del danno proveniente da un’utente infortunatasi nel piazzale.
Noi non abbiamo gestito quella emergenza perché, quando governavamo, il problema dei rischi di azioni risarcitorie connessi all’uso pubblico dell’area non era ancora stato sollevato dalla società proprietaria né, tantomeno, si profilavano ipotesi di spostamento della stazione. Insomma, queste emergenze non c’erano.
Ma il nodo di come recuperare complessivamente l’area, di cosa concedere al privato, di cosa non concedere, sussiste tuttora e gli attuali amministratori non solo non l’hanno sciolto, ma non hanno neppure detto che cosa pensano di fare al riguardo.
Né hanno spiegato che cosa significa concretamente e precisamente “conciliare gli interessi del pubblico con quelli del privato”, frase questa ripetuta più volte e che vuol dire tutto e nulla.
Ricordo che l’area ha una destinazione “servizi”, non residenziale, e quindi l’Amministrazione, in sede di PGT, può comportarsi come meglio crede nell’interesse del paese.
Vedremo se l’Amministrazione, folgorata sulla via di Cassinetta di Lugagnano, sarà in grado di procedere al recupero dell’area evitando cementificazioni, concessioni di volumetrie (sull’area o altrove) e consumi di suolo, come promesso in campagna elettorale.
I precedenti amministratori non erano adeguati? Forse!
Adesso vediamo se sono adeguati gli attuali.
Intanto gli amministratori di oggi potrebbero dirci urgentemente le loro opinioni non soltanto sull’area dell’autostazione ma, in generale, sulle scelte che hanno intenzione di fare in materia urbanistica.
Noi venivamo accusati di non aprirci al confronto pubblico con i cittadini sui problemi urbanistici, e questo è stato uno dei motivi della sconfitta subìta dalla forze che avevano fatto parte della vecchia maggioranza.
Binascopiù, invece, ha vinto anche perché ha promesso un dialogo con i cittadini su questi temi e perché ha proposto, preceduta dalla Compagnia del Prosecco, una politica dal basso sull’urbanistica, sulla base del principio che il territorio è patrimonio di tutti e tutti i comuni cittadini devono potere dare il proprio contributo in merito.
Perché dopo 185 giorni (6 mesi) di amministrazione non si è svolto alcun confronto per sentire le idee dei cittadini e per spiegare le volontà dell’Amministrazione sul PGT?
La normativa non prevedeva l’adozione e l’approvazione entro il mese di dicembre 2012?
È ancora questo il termine? O il collegato alla finanziaria lo differirà?
Se il termine non verrà differito, il Piano di Governo del Territorio verrà portato in consiglio comunale senza pubbliche discussioni con i cittadini? Senza la tanto invocata costruzione dal basso?
Possibile che chi insiste nel dire che il dialogo sul territorio è fondamentale non abbia trovato in sei mesi una sera – una! – per discutere di questi temi?
Noi abbiamo le nostre responsabilità (anche se è meglio non approvare atti irreversibili di cui non si è seriamente convinti, ma le domande pressanti devono essere fatte non a chi ha governato in passato e adesso ha solo compiti di controllo.
Le domande vanno fatte ai governanti di oggi, i quali - piaccia o meno - hanno il dovere di dare urgentemente delle risposte e di essere conseguenti agli impegni assunti in campagna elettorale nei confronti della cittadinanza.
Cordiali saluti a tutti.
Pietro Rognoni - Binasco al centro | |  |  | | | |  | | Precisazioni Commenta Vedi tutti gli argomenti
Caio Gregorio, oltre a strumentali domande, fa una affermazione corretta.
L'area della stazione non è destinata all'edificazione!
L'attuale amministrazione ha facoltà di trasformare l'area in edificabile o mantenere la destinazione d'uso così com'è.
Gino Birbante il drago del volante | |  |  | | | |  | | Precisazioni Commenta Vedi tutti gli argomenti
Caio Gregorio er fusto der pretorio, come tanti altri frequentatori di questo sito, tenta di modificare la realtà dei fatti pensando di farci credere che il giorno sia la notte e viceversa.
La campagna elettorale e finita e governa chi ha vinto le elezioni!
Precisazioni:
Se il curatore fallimentare ha messo all’asta l’area ex Sgea qualcuno doveva pur comprarla e, indipendentemente dal prezzo di acquisto, chiunque l’avesse comprata non penso che l’avrebbe fatto con l’obiettivo di metterla a disposizione della collettività! Le fosse venuta in mente quest'idea avremmo risolto il problema!!!
Se è vero che il vecchio castellano dichiarò “la stazione non si tocca”; il NUOVO CASTELLANO nel comunicato ufficiale pubblicato sul sito del Comune ha dichiarato “La stazione non si sposta”. (vuole forse dire che c’è continuità tra i castellani come per i buoni pasto?). Per me va bene che la stazione rimanga dov'è.
La provincia con solerzia (meno male che le istituzioni qualche volta intervengono con rapidità) ha posto la questione, se non vado errato, a seguito della denuncia di un cittadino che si è infortunato sull'area dell’autostazione. In passato un minimo di manutenzione veniva fatta dal Comune. Oggi neanche quella! L'incolumità dei cittadini dovrebbe essere salvaguardata, indipendentemente dal colore delle casacche.
Il degrado di quest’area è già stato evidenziato e non è solo in relazione alla pavimentazione, ma a ben altre situazioni!
p.s.
Se con le Sue domande vuole fare “er fusto der pretorio” … possiamo ben sperare!
Cittadino spettatore | |  |  | | | |  | | Precisazioni Commenta Vedi tutti gli argomenti
L'area della stazione non era destinata all'edificazione e ad oggi non lo è ancora.
Questo è bene che si sappia. Allora dobbiamo chiederci:
Com e mai un'impresa compra un'area senza permessi di costruzione per il triplo del valore effettivo senza avere garanzie di costruzione?
Cosa era stato promesso e da chi?
Come mai con tanta enfasi il vecchi castellano dichiarò "la stazione non si tocca"?
Come mai subito dopo l'acquisto dell'area, l'impresa sbandierava disegni di palazzoni di cinque piani, dicendo che ormai era cosa fatta, senza avere permessi edilizi?
Come mai, oggi, la provincia, guidata dal partito del vecchio castellano, con tanta solerzia vuol spostare la stazione?
Storie di italica presa per i fondelli Caio Gregorio er fusto der pretorio | |  |  | | | |  | | Precisazioni Commenta Vedi tutti gli argomenti
Cara sig.ra Gallione, la ringrazio per l'ulteriore pensiero sull'argomento canino e per i toni equiligbrati che la distinguono. Purtroppo, come dimostra il dibattito in corso, internet è un mezzo facile al fraintendimento. Voglio precisarle che quando scrivevo....coloro che un cane non se lo possono permettere....non intendevo certo a livello economico, perché, giustamente come lei dice, un cane si può anche adottare. Secondo me non possono permetterselo coloro che, non avendo tempo sufficiente da dedicare (per lavoro o altri impegni) o spazi adeguati (troppi alani e pastori tedeschi costretti ore e ore fra quattro mura) evitano di fare di un cane un essere infelice.
Se le può interessare, in passato, quando avevo condizioni favorevoli, anch'io ho avuto due cani. È stato un rapporto straordinario. Ma purtroppo anche un grande dolore quando sono mancati. Per me non è stato facile. Oggi, le giuste condizioni per tenere un cane non le ho più.
Colgo l'occasione per esprimere la mia solidarietà a Braccobaldo (Credo che sia stato frainteso e non poco) e la ringrazio nuovamente per il suo equilibrio. Pierangelo F. | |  |  | | | |  | | Precisazioni Commenta Vedi tutti gli argomenti
Buongiorno,
vorrei approfittare di questo splendido mezzo per fare alcune precisazioni, l'articolo comparso sulla Gazzetta del Sud di questa settimana che parla della sicurezza sulla ex S.S. dei Giovi, scaturito da un comunicato stampa, che io stesso ho fatto pervenire ad alcune testate giornalistiche, quest'articolo contiene delle inesattezze un pochino faziose.
Le migliorie decantate dal settimanale, come ad esempio, la pista ciclabile è un'opera effettuata utilizzando lo scomputo degli oneri edilizi, e riguarda soltanto il tratto che va dal semaforo in direzione Pavia fino al benzinaio, il resto è tutt'ora un campo di patate incolto.
In fondo alcuni amministratori locali si sentono tranquilli se qualcuno si fa male sulla "pista ciclabile", il comune è assicurato questa è la loro risposta.
L'illuminazione è ancora insufficiente e spesso guasta, i controlli di ogni genere, sui mezzi in transito non vengono effettuati da diverso tempo, le ragioni rimangono oscure ai più.
Qui si sta parlando di sicurezza dei cittadini, anche perchè i problemi che vivono i bistrattati della Statale sono gli stessi di quelli che vivono in centro, e non dovrebbe importare il colore della bandiera di chi li denuncia ma dovrebbero solamente, essere esaminati con diligenza e buon senso.
Allegato comunicato stampa.
Milano, 27 ottobre 2008
COMUNICATO STAMPA
Statale dei Giovi: la Lega Nord presenta un’interrogazione in Provincia
Un’interrogazione per arrivare ad una soluzione dell’annoso problema dei cittadini di Binasco che vivono a ridosso della Statale dei Giovi. A presentarla all’Amministrazione Provinciale di Milano è stato il gruppo consiliare della Lega Nord.
“Con questa interrogazione” spiega il Segretario della Lega Nord di Binasco, Giovanni Gorgoglione, “chiediamo che la Provincia risponda una volta per tutte e in maniera ufficiale sugli interventi per la messa in sicurezza del collegamento con il centro del paese. Sono anni che il Comitato dei Bambini della Statale dei Giovi chiede al Comune e alla Provincia di fare qualcosa, ma o le richieste sono state ignorate, o hanno risposto rimbalzandosi le responsabilità tra un ente e l’altro. Ora la Provincia, che ha competenza sui Giovi, ci dovrà dire chiaramente in sede istituzionale a chi spetta effettuare i lavori di collegamento e messa in sicurezza che i residenti chiedono, se a lei o al Comune, e se si intende finalmente dare una risposta a istanze per troppo tempo inascoltate.”
Conclude Gorgoglione: “Le richieste dei comitati non sono mai state faraoniche: posizionamento di autovelox per il controllo della velocità, semafori pedonali a chiamata, miglioramento dell’illuminazione e regolamentazione dell’ingresso e dell’uscita dei mezzi dall’autostazione. In settembre abbiamo appreso che il Comune di Binasco è stato capace di mettere da parte un tesoretto di 360.000 euro. Le risorse dunque si possono trovare, ora tirino fuori anche la volontà politica di fare qualcosa di concreto per i cittadini.”
Giovanni Gorgoglione
Lega Nord
Sezione di Binasco
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Scusate la presunzione ma ritengo di "vivere" da ormai 45 anni il paese dove sono nato.
Non voglio certo dipingerlo come l'oasi felice del mondo nella quale tutto è bellissimo e tutto funziona bene. Anzi.
Giudico comunque una forzatura rappresentare tutto e sempre con certe tinte apocalittiche.
Non voglio nemmeno erigere monumenti all'attuale amministrazione comunale in virtù del suo operato.
La stessa viene però sempre additata quale causa diretta o indiretta, per inerzia, di tutto quanto non va bene.
Per carità, non sono qui a minimizzare o ignorare quello che poteva essere fatto e non è stato fatto o far finta di non vedere quello che è stato fatto di "discutibile" (per usare un eufemismo). Mi sono anche esposto in questo senso più di una volta assurgendo "perfino all'onore" di venire citato - in una maniera che ho ritenuto non corretta - in una comunicazione alla cittadinanza dell'amministrazione comunale.
Ritengo però che certe rimostranze e affermazioni vengano fatte senza la benchè minima analisi oggettiva dei singoli problemi.
Non essendo in questo periodo in vena di polemica, che probabilmente si scatenerebbe visto certe prese di posizione, mi fermo qui.
Per inciso, il mio accordo con Gianfranco riguardava il messaggio intitolato "Binasco..case sulla statale" e non un'incondizionata dichiarazione di assenso su tutte le opinioni da lui espresse per altri argomenti.
saluti
Roberto Gerli
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