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Eroi della sesta giornata
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera ???
Eroi della sesta giornata o eroi della sesta è una polirematica, tipicamente usata per definire gli opportunisti che, pur non avendo partecipato ad un combattimento nelle sue fasi incerte e pericolose, si mettono in mostra quando il successo è ormai certo e, profittando dei seguenti momenti di euforia e confusione, cercano di ipotecare a loro vantaggio la vittoria, accaparrandosene il merito e occupando posti di potere e uffici redditizi.
L'espressione, di origine milanese, venne popolarmente coniata nei giorni successivi alla Cinque giornate, quando un gruppo di aristocratici, borghesi e politici meneghini che si erano ben guardati dal partecipare agli scontri, dopo la ritirata delle truppe austriache si insediarono al governo di Milano, lanciando appelli e dichiarando fedeltà a Carlo Alberto.
« I vili stavano ancora appiattati; ed incerti, se quell'inatteso trionfo non fosse effimero e foriero di terribil ritorno, non osavano ancora abbracciare apertamente la causa della libertà, ... , ... Più tardi quei bellimbusti, superbi delle piume cascanti, eteri.i trascinatori di sciabola pei selciati delle vie, militi cianciatori e ridicoli, aborrenti dal fumo della polvere e dalla vita dei campi. Insomma tutti gli eroi della sesta giornata !... »
(A. Rivalta, 1862)
L'espressione, entrata nel lessico scritto, è stata utilizzata in varie occasioni nel corso dell'ultimo secolo di storia italiana per indicare coloro che saltano sul carro del vincitore, particolarmente nei confronti dei moltissimi che chiesero e ottennero il certificato di partecipazione alla Marcia su Roma, pur non avendovi partecipato, o della moltitudine di sedicenti partigiani, sbucati dal nulla nei giorni immediatamente successivi o precedenti la Liberazione., utilizzata da polemisti come Curzio Malaparte.
In tempi recenti, celebre è l'uso dell'espressione da parte dello scrittore siciliano Leonardo Sciascia che definì "eroi della sesta"' alcuni magistrati e politici, nel suo articolo I professionisti dell'antimafia che suscitò un'enorme polemica culturale e politica.
« Autocitazioni, da servire a coloro che hanno corta memoria o/e lunga malafede e che appartengono prevalentemente a quella specie (molto diffusa in Italia) di persone dedite all'eroismo che non costa nulla e che i milanesi, dopo le cinque giornate, denominarono «eroi della sesta» »
(da I professionisti dell'antimafia di Leonardo Sciascia, Corriere della Sera, 10 gennaio 1987)
VALERIO PONCINA | |  |  | | | |  | | PENSIERINO DELLA SERA Commenta Vedi tutti gli argomenti
GIOCHIAMO ALLARGANDO I PARTECIPANTI ANCHE A QUELLI CHE LEGGONO MA NON SCRIVONO ? AVANTI C'E' POSTO
Altra cosa sono la goliardia e il simpatico sfottò, ma per cortesia se ci priviamo anche di questo....
Angoulême è un comune francese di 41.500 abitanti capoluogo del dipartimento della Charente, situato nella regione Poitou-Charentes. I suoi abitanti si chiamano Angoumoisin(s). Il motto della città, in latino, è Fortitudo mea civium fides, (Mi rafforzo dalla lealtà dei miei cittadini).
LA MIA PARTE E' SOLO QUELLA IN STAMPATELLO
ALLA PROSSIMA
VALERIO PONCINA | |  |  | | 
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