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| |  | | CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 NOVEMBRE Commenta Vedi tutti gli argomenti
Qui di seguito le Mozioni e le interrogazioni presentate dal gruppo consiliare, di minoranza, "Unione per Binasco nel Consiglio Comunale del 30 Novembre.
Inoltre il Consiglio Comunale, all’unanimità, ha approvato in via definitiva la “Mozione per la promozione di Azioni volte a favorire la cultura della legalità e per sostenere il contrasto delle mafie e delle organizzazioni criminali di stampo mafioso”, compreso l’istituzione e la regolamentazione della Consulta permanente per lo studio e promozione di azioni amministrative finalizzate alla prevenzione e al contrasto del radicamento e del condizionamento delle organizzazioni di tipo mafioso.
1. MOZIONE SUL DIMENSIONAMENTOD DEGLI ISTITUTI SCOLASTICDI DEL TERRITORIO
Con la delibera di Giunta numero 86 del 5 ottobre 2011, l'Amministrazione
Comunale di Binasco ha deliberato sulla riorgantzzazione delle strutture scolastiche del nostro Comune, facendo riferimento al decreto legge 98/2011, convertito in legge 111/2011 e prevedendo che tale nuova organizzazione debba partire dall'avvio dell'anno scolastico 2012/12013.
La delibera prevede l'istituzione di un lstituto Comprensivo Statale con sede a
Binasco in piazza XXV aprile, nel quale dovrebbero confluire tutti i plessi che fino a oggi hanno fatto riferimento al Circolo didattico di Binasco e all'lstituto Comprensivo di via Virgilio.In questo modo si verrebbe a creare un maxi istituto complessivo, composto da 11 plessi,appartenenti a 4 comuni e 2052 alunni iscritti.
Si tratta evidentemente di un istituto comprensivo di dimensioni molto superiore di quelle previste dalla norma che si vorrebbe applicare (che prevede "almeno" 1000 alunni) con difficoltà di gestione rese ancora più evidenti dal fatto che si tratta di 11 realtà scolastiche differenti che gravitano su comuni diversi,a cui faranno riferimento un totale di
circa 250 insegnanti (e c'è da chiedersi quale locale potrà ospitare i collegi docenti di questa nuova maxi struttura.Collegi docenti che,lo ricordiamo, sono momenti obbligatori e fondamentali per deliberare sulla proposta formativa delle scuole).
Una organizzazione scolastica di questo tipo andrà senza alcun dubbio a scapito
degli utenti,quindi dei giovani cittadini di Binasco,e soprattutto della qualità del progetto formativo generale. Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con le modalità di gestione degli istituti scolastici sa che,al di là del dirigente scolastico, non esiste uno staff a cui possa essere delegata parte dell'attività. E non esiste manager o responsabile delle risorse
umane in grado di gestire da solo una comunità che arriva a sfiorare le 2.500 unità.
Leggiamo peraltro nella delibera che la decisione scaturisce da varie considerazioni fra cui:
la necessità del Comune di Binasco di avere un'unica sede di lstituto.
- il non poter creare due istituti autonomi da 1000 alunni in quanto nei comuni di Casarile,Noviglio e Vernate non esistono uffici di dirigenza e segreteria.
- non è possibile creare a breve termine idonea sede in uno degli altri comuni interessati.
Nel contempo, rileviamo che esistono cinque ricorsi per legittimità costituzionale presentati alla Corte Costituzionale dalle Regioni Toscana, Umbria,Sicilia, Puglia e Basilicata nei confronti delle norme stabilite dal decreto 98/2011 e della seguente legge 111/2011. I ricorsi contestano esplicitamente il fatto che la norma in questione intervenendo direttamente nell'ambito della programmazione dell'organizzazione della rete scolastica, leda una prerogativa che è invece delle Regioni. Peraltro la Corte
Costituzionale si era già espressa nel 2009,dichiarando incostituzionale un precedente decreto legge che imponeva le stesse azioni di ridimensionamento della rete scolastica.
Alla luce di tutti questi elementi, considerando che peraltro molte amministrazioni comunali,la stessa Provincia di Milano e la Regione Lombardia hanno rallentato l'iter decisionale, in attesa della nuova sentenza della Corte Costituzionale e che comunque una soluzione di questo tipo andrebbe a impattarsi in modo estremamente negativo nei confronti degli utenti di Binasco, i firmatari di questa mozione
chiedono
Al Sindacoe alla Giunta di ritirare la delibera in oggetto e di riaprire un tavolo di confronto con le amministrazioni degli altri Comuni interessati per verificare ulteriormente la possibilità di arrivare a un dimensionamento ottimale con la creazione di due istituti comprensivi da 1000 utenti circa, anche attraverso l'individuazione di una sede provvisoria per la segreteria dell'istituzione scolastica che al momento ne è priva.
2. INTERROGAZIONE IN MERITO ALLE GARANZIE DI SICUREZZA E DI SALUBRITA' AMBIENTALE NELLA STRUTTURA SCUOLA MATERNA.
Con riferimento ai recenti avvenimenti che hanno interessato la scuola materna, con particolare attenzione alle garanzie di sicurezza strutturale e degli utenti utilizzatori;
considerate le legittime preoccupazioni espresse da alcuni genitori;
preso atto della nota informativa di precisazione, del 31 Ottobre 2011, che il Sig. Sindaco e l’Assessore competente hanno ritenuto di inviare al quotidiano “La Provincia Pavese”;
valutata la necessità di acquisire tutti gli elementi e dati utili atti a garantire le prerogative dei Consiglieri Comunali, previste dalle norme statutarie e dal regolamento.
Il Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” CHIEDE:
l’istituzione di una indagine conoscitiva, sullo stato delle garanzie manutentive e di sicurezza, con sopralluogo nella struttura.
In subordine, ai sensi dell’art. 14 comma 2-3-4 dello Statuto e dell’art. 11 del Regolamento delle Commissioni Consiliari, l’istituzione di una commissione speciale.
Si CHIEDE INOLTRE:
se a seguito dell’ultima rilevazione sulla presenza di amianto del febbraio 2009 si è dato seguito ad ulteriori accertamenti e/o campionamenti, con le modalità e i tempi suggeriti, consigliati e auspicati dalla ditta incaricata.
3. CONDANNA DEGLI ATTI ANTISEMITI E DI OGNI ATTO DI VIOLENZA CONTRO LE DIFFERENZE DI PENSIERO DI RELIGIONE, DI RAZZA, DI OPINIONE POLITICA E DI CONDIZIONE SOCIALE
Sig. Sindaco, Gentili Consiglieri, nell’introdurre l’argomento oggetto della presente mozione, vorrei leggere due Articoli della nostra Costituzione:
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali…….
Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano……….
Ecco, è partendo dal dettato costituzionale che non possiamo fare a meno di rilevare come i gravi atti, di chiara matrice antisemita, accaduti questa estate, nel nostro Comune, rivolti a offendere e minacciare, nostri cittadini facciano riemergere, purtroppo, nella nostra comunità forme di antisemitismo, triste e disastroso ricordo del passato, quando la pochezza culturale e la ferocia nazifascista provocò lo sterminio di milioni di ebrei. Situazioni e culture che abbiamo creduto seppellite dalla storia e dalla civiltà.
I fatti, non solo quelli accaduti a Binasco, ci dimostrano, invece,che così non è!!
Come interpretare quello che è avvenuto? Fatti sporadici e del tutto casuali? Situazioni da catalogare nell’archivio dell’imbecillità? O invece, come giustamente ha detto la vittima di questi fatti: “Qui non siamo di fronte all’inconsapevolezza sui simboli”
Anche noi pensiamo che vi sia, invece, una consapevolezza, un ritorno ad un atteggiamento di forza, di arbitrio, di qualcuno che coglie in modo distorto, però già noto nella storia, il messaggio: che si può ricominciare a dare la caccia, che si può “vomitare” disprezzo sulle diversità e differenze.
Non abbiamo bisogno di ulteriori conferme: l’antisemitismo è vivo, sa come nascondersi, spostarsi e rinascere. E questo spiega perché molti cittadini si sono battuti perché ci fosse un “Giorno della Memoria”; per ripensare a uno dei momenti più spaventosi di quel male, che è stato sul punto di riuscire nel progetto di sterminio di un popolo e di una cultura.
Pertanto il Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” ritiene indispensabile che il Consiglio Comunale si esprima e sottopone all’approvazione la seguente Mozione:
MOZIONE
Il Consiglio comunale di Binasco
Considerato che:
-Binasco è stata testimone di fatti riprovevoli di stampo razzista e antisemita e che tali accadimenti hanno colpito, in primo luogo, la dignità, l’appartenenza e il credo della Cittadina Cristina Gallione e del proprio nucleo familiare, ma anche la coscienza civile della comunità;
-La stessa comunità ha un bagaglio di ricordi che affondano nel triste periodo storico che ha visto il territorio attraversato da discriminazioni, repressioni e purtroppo anche morti;
-Che nessuna giustificazione e sottovalutazione è ammissibile quando vengono messe in discussione le libertà individuali e collettive richiamate dalla Costituzione;
-Che non sono ammissibili catalogazioni e liste di proscrizione che selezionano i cittadini per fede religiosa, politica, appartenenza etnica o condizione sociale.
Esprime
-La solidarietà piena, totale e convinta al nucleo famigliare di Cristina Gallione e di chi è fatto oggetto di manifestazioni ostili, diffamazione, discriminazione e espressioni antisemite;
-La condanna ferma dei promotori e di chi si è fatto interprete di tali fatti;
-L’auspicio che i responsabili vengano scoperti e assicurati alla giustizia.
Si Impegna a
-Produrre azioni che confermino il riconoscimento di una comunità che è ispirata a principi di solidarietà, democrazia e convivenza civile;
-Confermare le iniziative sulla giornata della memoria e di tutte quelle che si ispirano ai principi richiamati nella Costituzione in una rinnovata responsabilità sugli aspetti di diffusione culturale, in particolare, verso le nuove generazioni come monito perché mai più si ripetano episodi che anche lontanamente possano richiamarsi a quella tragedia;
4. “AZIONI DI CONTRASTO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE”
Il Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” in considerazione che il 25 Novembre scorso e stata proclamata la giornata mondiale contro la violenza alle donne
intende sottolineare e affermare, l’importanza del sostegno ad azioni, iniziative e progetti, che affrontino, il tema della violenza sulle donne, non solo in termini emergenziali, ma che vengano promosse, sia a livello regionale che locale, interventi che contribuiscano a contrastare in profondità la violenza ai danni del genere femminile, favorendo la diffusione della cultura del rispetto e della consapevolezza che la dignità delle donne è un bene prezioso che l’intera comunità ha il dovere e la responsabilità di tutelare.
A tale riguardo si ritiene che tutto il Consiglio Comunale possa far propria la presente Mozione approvandola, in questa seduta, con carattere d’urgenza
MOZIONE
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BINASCO
PRESO ATTO CHE:
- secondo i dati dell’ISTAT sono più di 6 milioni le donne, tra i 16 e i 70 anni, vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita,
- la maggioranza di loro ha subito più episodi di violenza e per lo più tra le mura domestiche, ad opera di uomini con i quali hanno stabilito legami affettivi,
- Nel mondo, la violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni
-La violenza contro le donne è un fenomeno che, negli ultimi anni, ha assunto una visibilità crescente, suscitando una progressiva attenzione fino a diventare una priorità di azione sia a livello internazionale che nell’ambito delle agende dei governi locali.
- i diritti fondamentali delle donne fanno parte, integralmente dei diritti universali della persona e che la violenza sul corpo, la mente, gli affetti delle donne costituisce un ostacolo gravissimo alla via della piena uguaglianza e dell’effettivo sviluppo della società;
- dall’88 ad oggi in Lombardia i Centri antiviolenza, 9 in tutta la Regione, hanno trattato i casi di ben 16.940 donne e 9.000 minori,
Considerato che:
Il 25 Novembre c.a. è stata proclamata la GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
- l’articolo 4 bis della legge regionale 23/99 prevedeva che la regione promuovesse e sostenesse la creazione di centri di accoglienza per donne maltrattate e per le madri e i bambini che hanno subito maltrattamenti in famiglia. Tuttavia risulta che i centri antiviolenza non abbiamo ricevuto alcuno stanziamento
- i costi sociali dei maltrattamenti in famiglia sono altissimi dal momento che è ampiamente dimostrato che i soggetti che subiscono violenza, soprattutto i bambini maltrattati, perpetueranno le violenze subite,
- i centri antiviolenza svolgono la propria attività , che richiede una particolare esperienza, in condizioni molto delicate a causa del muro di silenzio e paure che accompagnano il fenomeno
- il Soccorso Violenza Sessuale evidenzia la necessità di un servizio di accoglienza e di emergenza nelle prime 48 ore che fanno seguito alla violenza in modo da evitare il rientro a casa della vittima.
Verificato che:
- ad oggi nella Regione Lombardia non esiste alcun sistema di monitoraggio di questi fenomeni, né una legge specifica che indichi competenze e strumenti, oltre che risorse economiche adeguate per consentire interventi sul territorio,
- che altre regioni hanno predisposto una legislazione adeguata per supportare le realtà che sul territorio si misurano ogni giorno con questo problema, anche allo scopo di monitorarne la portata
INVITA IL CONSIGLIO REGIONALE E L’ASSESSORE COMPETENTE AD IMPEGNARSI PER
prevedere, anche alla luce delle diverse proposte già presenti presso la Commissione consiliare competente, uno strumento legislativo adeguato volto a:
- affrontare e contrastare il fenomeno della violenza contro le donne;
- attivare strumenti di monitoraggio che rilevino periodicamente l’andamento del fenomeno;
- a supportare con risorse economiche, professionali e strutturali l’attività finora svolta dai centri antiviolenza e dalle case di accoglienza donne maltrattate, inserendo le stesse nella rete delle strutture riconosciute ed autorizzate dal sistema socio-sanitario regionale;
- ad attivare una politica sanitaria delle ASL affinché si facciano carico di istituire almeno un centro antiviolenza in ogni ASL territoriale che si faccia carico del supporto e della cura delle sempre più numerose vittime di violenza
SI IMPEGNA INOLTRE
- ad individuare strumenti educativi e di promozione, a partire dall’età scolastica e per tutto il percorso formativo, al fine di diffondere una cultura di uguaglianza e pari opportunità tra uomini e donne.
- a promuovere, anche nelle istituzioni, momenti di confronto e riflessione sulla relazione tra il diritto di autodeterminazione della donna e il ruolo degli uomini nella società
Pino Vella - Daniela Fabbri | |  |  | | 
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