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….Non avete nessun diritto di piangere! Voi che avete giurato fedeltà alla Costituzione ma poi non ne rispettate l’art. 9: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”, e approvate piani regolatori che hanno come unico obiettivo quello di svendere il territorio e di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione……
Così, in un passaggio del suo bellissimo scritto, il Sindaco Domenico Finiguerra.
Forse nessuno degli articoli della nostra costituzione è stato bellamente ignorato come l'articolo 9. Complici interessi immobiliari incrociati col potere politico, opportunismo del cittadino comune, disprezzo per le regole, ignoranza geologica, pressappochismo e totale mancanza di buon senso; l'Italia si sta' sbriciolando come un castello di sabbia. Il servizio geologico nazionale, voluto da Quintino Sella e da sempre poco consultato, è stato ridotto in questi ultimi anni ai minimi termini e non è mai stato messo in grado di incidere in modo adeguato nella gestione del territorio:
Nessun obbligo di prospezione geologica vincola seriamente costruttori e piani regolatori a edificare in zone sicure. Opere di ingegneria idraulica e di riassetto del territorio praticamente inesistenti o, laddove effettuate, usate come generatrici di tangenti.
In Italia la tutela dell'ambiente resta una chimera irraggiungibile, l'ignoranza sulla morfologia dei territori è ciclopica. e anche a Binasco ne abbiamo avuto un piccolo assaggio:
Una norma del Prg Vigente vuole che ogni nuova costruzione, per avere permesso edilizio debba avere un tot di posti auto o box anche interrati; norma apparentemente di buon senso, salvo il fatto che non in tutte le zone del territorio binaschino è applicabile. Binasco è situato in zona alluvionale e in alcuni punti, a meno di un metro di profondità, si intercetta la falda acquifera. Questo qualsiasi binaschino di vecchia data lo sa bene. Tempo fa fu concesso un permesso edilizio in centro paese lato chiesa che prevedeva box interrati, effettuato lo scavo l'area fù invasa dall'acqua e la società edificatrice si vide costretta ad effettuare operazioni di pompaggio costanti, sennonché, pompando acqua dal sottosuolo, alcune parti degli edifici confinanti crollarono e, a detta dei vigili del fuoco intervenuti, se le operazioni fossero continuate anche la chiesa avrebbe corso qualche pericolo.
Come ben evidenziato da mappe che risalgono al medioevo, Binasco è caratterizzata da un intrico di canali che per la maggior parte sono stati tombinati. Negli anni cinquanta, in caso di pioggie persistenti l'allagamento del nostro territorio era la norma, successivamente buone opere idrauliche hanno scongiurato l'evento. Tuttavia nulla ha impedito ad Amministrazioni comunali e speculazione edilizia di costruire a ridosso di rogge e canali e, addirittura, come in un caso recente, di coprire parte di una roggia importante per creare posti auto e favorire un costrittore che ha edificato a ridosso di quel canale. Sarebbe interessante sapere, se la nostra protezione civile ha fatto un'analisi dello stato di fatto morfologico del territorio urbanizzato binaschino e se ha fatto valutazioni sugli eventuali rischi che potremmo correre in caso di precipitazioni anomale. Perché, come ricordava a tutti un parroco di Genova nella sua predica di domenica fatta col fango ai piedi dell'altare:
Dio perdona sempre - l'uomo qualche volta - la natura non perdona mai.
Gianfranco Salvemini - Confraternita del Prosecco | |  |  | | 
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