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NON SIAMO GLI ULTIMI DI IERI,MA I PRIMI DI DOMANI,SIAMO SEMPRE PRESENTI.
PEPIN LOPEZ
21 Aprile 2011
25 Aprile
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Una poesia del poeta Binaschino Giuseppe Scapucci da "Poesie di periferia" pubblicato nel 1971.
Suonava quasi profetica.

RICORSI STORICI

1945 Piazzale 25 aprile
1948 Piazza 25 aprile
1953 Viale 25 aprile
1956 Via 25 aprile
1958 Foro 25 aprile
1963 Via Privata 25 aprile
1965 Calle 25 aprile
1968 Carrugio 25 aprile
1970 Vicolo cieco 25 aprile
1972 Scarico immondizie 25 aprile
1976 Fognature 25 aprile


1980 Gran piazzale della libertà……

°/°

Purtroppo l'ultima data l'aveva sbagliata.

Gianfranco Salvemini
21 Aprile 2011
25 aprile
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e magari sarebbe anche il caso di rinnovarla questa festa inserendoci qualcosina di nuovo
e magari sarebbe bello abbattere qualche steccato invece che rinforzarlo per poterci stare dentro rinchiusi
e magari sarebbe quasi il caso di andare oltre gli schieramenti del 900 e di cogliere l'occasione per far incontrare e non scontrare tra loro le forze buone del paese
e magari senza cadere per l'ennesima volta nella dicotomia fascisti antifascisti che ormai fa comodo solo al regime vigente si potrebbe festeggiare l'identificazione del vero nemico
e magari invece che demonizzare l'avversario si potrebbe cominciare ad accettare il confronto e assieme vedere di fare qualcosa contro chi sulle lotte tra poveri ha sempre campato
e magari a Latina ci stanno provando
e magari sarebbe bello provarci anche qui
e magari
Mafarka
21 Aprile 2011
25 aprile
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Al Sig. Giovanni Castoldi
Sindaco Comune di Binasco

Oggetto: Celebrazione del 25 Aprile

Abbiamo appreso in modo del tutto casuale, senza che ci sia giunta nessuna comunicazione ufficiale in merito, che l’Amministrazione Comunale di Binasco ha deciso di “dimenticare” le celebrazioni del 25 aprile. Dimenticare è in questo caso un verbo appropriato: né sul sito né nelle bacheche ci sono comunicazioni che spiegano la scelta. Semplicemente pare si sia deciso di far scivolare la ricorrenza nel silenzio, complice magari la coincidenza della festa della Liberazione con il Ponte di Pasqua.
Una scelta che non possiamo condividere e alla quale non troviamo spiegazioni. Non si celebra il 25 aprile perché si è appena celebrato il 17 marzo? Non si celebra il 25 aprile perché si pensa che la gente sarà fuori per la Pasquetta? Non lo si celebra perché siamo in austerity e mancano i soldi? Non lo si celebra perché ormai è una ricorrenza come tante altre? Oppure perché c’è una scelta precisa e consapevole di mettere una pietra sopra ad uno dei periodi più importanti e complessi della storia d’Italia, magari sulla scorta di tutti i più recenti tentativi di “reinterpretare” la guerra di liberazione?
Come cittadini e come rappresentanti (seppur di minoranza) delle istituzioni vorremmo dal nostro Sindaco una risposta chiara a questo proposito. Perché proprio quest’anno Binasco non avrà una celebrazione che, seppure negli ultimi anni sempre sotto tono, ha sempre caratterizzato la giornata del 25 aprile?
E perché nessuna risposta è giunta dall’amministrazione comunale alla comunicazione che anche nel nostro Comune è stata creata una sezione dell’Anpi, con la quale sarebbe stato possibile aprire un confronto per organizzare una manifestazione commemorativa più coinvolgente rispetto alle ultime esperienze?
Al gioco del silenzio noi non ci stiamo. Perché il momento storico che stiamo vivendo richiede al contrario che vengano riaffermati con forza gli elementi fondanti della nostra democrazia, che sono poi confluiti in quel mirabile esempio di garanzia della legalità democratica che è la nostra Costituzione, troppo spesso esposta ad attacchi sconsiderati.
Viviamo un brutto momento storico:
quando assistiamo a un sistematico attacco ai livelli di garanzia costituzionale (Al presidente della repubblica, alla magistratura, alla Corte Costituzionale)
quando un senatore propone di creare campi di concentramento sulla Sila per gli immigrati.
quando alcuni deputati chiedono una commissione d’inchiesta per controllare i libri di testo nelle scuole, e il ministro li appoggia.
quando in Parlamento c’è chi propone, impunemente, di abrogare il divieto a ricostituire il partito fascista
quando sui nostri muri campeggiano manifesti di formazioni neofasciste e quando molti giovani, anche se fosse solo per moda, rivedono in Benito Mussolini un idolo, un mito.
quando la libertà di espressione e di stampa sono minacciate.
quando i migranti sono abbandonati a loro stessi, uomini e donne di tutte le età trattati come un problema di ordine pubblico e non come esseri umani bisognosi di aiuto.
Quando tutto questo succede c’è da rafforzare la presenza antifascista e per la Democrazia. Sono passati 66 anni da quel venticinque aprile del 1945 quando, per le strade di Milano, sfilavano i partigiani. Gente comune, come noi, che insieme risposero alla più grande barbarie che toccò in sorte al nostro Paese.
Per questo il 25 aprile non può essere una ricorrenza solo da ricordare. E’ invece, un costante presidio della democrazia, un impegno degli adulti a trasferire la memoria storica alle nuove generazioni. E’ anche un modo per consegnare la nostra storia ai “nuovi cittadini”, che anche se sono nati in altri paesi, ora vivono qui al nostro fianco.
Per tutti questi motivi non possiamo condividere la volontà dell’Amministrazione Comunale di Binasco di non celebrare la giornata del 25 Aprile. Non troviamo giustificazioni a questa grave decisione, ma rimaniamo comunque in attesa di una risposta chiara del Sindaco sulla sua scelta.

A.N.P.I. Sezione di Binasco Gruppo Consiliare Unione per Binasco Partito Democratico - Circolo di Binasco
Daniela Fabbri
23 Aprile 2009
25 aprile
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non facciamo confusione: la festa della repubblica è il 2 giugno.
il 25 aprile ricorda la liberazione dal fascimo avvenuta ad opera dei partigiani con cui berlusconi non ha nulla da spartire.
come noto il 25 aprile le colonne partigiane con in testa la brigata garibaldi sono entrate a milano, anche se in altre città la liberazione è avvenuta qualche giorno prima o dopo.
berlusconi oggi rappresenta un partito dall'anima fascista che annovera fra i suoi dirigenti personaggi come fini, la russa, alemanno, ecc. formatisi politicamente alla scuola dello squadrista giorgio almirante, camerata del golpista borghese e di gente come pino rauti e il fascista della prima ora tremaglia o come la nipote del duce orgogliosa di cotanto antenato.
ricolnciliazione? e con chi ci sarebbe da riconciliarsi? coi fascisti sopra citati? è vero che in questo periodo qui si leggono molte castronerie ma questa batte anche quelle pseudodialettali del "muscoloso" e del "baffo".
è bene che il 25 aprile resti la festa della liberazione come è sempre stata senza confusioni e senza commistioni revisioniste: cosa hanno fatto i fascisti all'italia è risaputio da tutti e chi fa finta di non sapere dichiara la sua posizione politica.
ed è noto a tutti i vecchi binaschini o a chi conosce la stroria locale anche cosa facevano i fascisti a binasco e paraggi e quanti genitori di "renitenti alla leva" che non volevano servire la camicia nera sono passati per le prigioni del castello per costringere i figli a presentarsi.
le considerazioni personali sono una cosa, la Storia è altro ed è documentata.
altro che revisionismo e riconciliazione coi fascisti: questa è davvero clamorosa. sarebbe come riconciliare le vittime coi carnefici; domani qualche anima pia proporrà la riconciliazione delle vittime della strada con gli alcolisti al volante? o la riconciliazione dei pedofili con le loro vittime?.
teniamo ben distinte le due posizioni: da una parte c'erano i fascisti che hanno causato quanto sappiamo, dall'altra parte c'erano i partigiani che hanno dato la vita per far uscire il paese da quel dramma.

luigi colombo - l.colombo58@alice.it - 23-45-09
luigi colombo
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