|
 
|  | | Un Giusto da riconoscere come il Giusto binaschino Commenta Vedi solo questo argomento
Come nel 1943 il parroco romano Giovanni Gregorini salvò cinque famiglie di ebrei
Un Giusto
da riconoscere
di Anna Foa
La chiesa romana di San Benedetto, presso il Gazometro, è affollata nel pomeriggio del 26 gennaio, non per la messa ma per ascoltare quanto verrà detto su don Giovanni Gregorini, che di questa chiesa fu parroco dal 1942 al 1984, per oltre quarant'anni. Mi ha invitata il parroco di oggi, don Fabio Bartoli, a parlare, insieme a monsignor Andrea Lonardo, del mio libro Portico d'Ottavia 13 in cui la figura di don Gregorini emerge viva. Perché don Gregorini, il 16 ottobre 1943, ha accolto nella Chiesa quattro o cinque famiglie di ebrei dando loro protezione e cibo, con una calda e affettuosa accoglienza che le parole dei pochi sopravvissuti ricreano con vivezza. A parlare sono Deborah Di Veroli e Costanza Fatucci, allora due bambine di dieci anni circa, adesso due anziane signore ancora piene di vita. I Di Veroli e i Fatucci abitavano in via Portico d'Ottavia 13 e riuscirono a sfuggire tutti alla razzia nazista. I Di Veroli si recarono subito nella parrocchia di San Benedetto, dove il padre, Attilio, conosceva già il parroco, che lo accolse dicendogli: "Entra, abbiamo avuto or ora disposizione di farvi entrare".
Dopo i bombardamenti della guerra la chiesa di San Benedetto venne ricostruita, e don Gregorini continuò a esserne il parroco. Fu un sacerdote noto, riconosciuto per i suoi meriti pastorali, ma dei suoi meriti come salvatore degli ebrei braccati non sembra abbia raccontato molto. Forse, gli sembrava, come ad altri salvatori, di aver fatto il giusto e di non doversi vantare. Ma i riconoscimenti sono importanti, perché rappresentano un esempio per il resto del mondo oltre che una gratificazione per chi li riceve. Così, la comunità ebraica gli dedicò una targa, che è dentro la chiesa, in anni non troppo lontani, su sollecitazione di coloro che erano stati salvati. Ma nessuno ha finora posto il problema dell'attribuzione a questo sacerdote umano e coraggioso dell'etichetta di "Giusto delle nazioni" che pure dovrebbe essergli data. Credo che bisogni percorrere questa strada e che colui che parlava di religione con i suoi amici ebrei e confortava il dolore dei famigliari delle vittime debba avere il suo riconoscimento accanto agli altri Giusti del mondo. Mi sembra dovuto e necessario. Per lui e per coloro che ha accolto e salvato.
(©L'Osservatore Romano 29 gennaio 2014)
giuseppe casarini | |  |  | | |  | | PILLOLA Commenta Vedi solo questo argomento
“…oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire vorrei io stessa trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!”
Eva Picková, deportata nella fortezza di Terezin il 16 aprile 1942 e morta ad Auschwitz, all’età di 12 anni, il 18 dicembre 1943
Burlando quais furioso | |  |  | | |  | | Un Eroe Commenta Vedi solo questo argomento
Oggi è la giornata della Memoria. Non è nelle cronache, non era una persona che comunque avrebbe fatto di tutto per rimanere nel silenzio e, se lo si ricordava come ha fatto il sottoscritto ai tempi, avrebbe fatto spallucce dicendo che ormai era acqua passata. Questa persona era il padre della mia compagna di allora, morta di tumore nel 2004, che mi ha raccontato, a fatica perchè era una persona di poche parole e su mia insistenza, come nella Seconda Guerra Mondiale era sottufficiale della GdF in servizio al confine della Svizzera. Avendo ricevuto l'ordine con l'emanazione delle Leggi Razziali del Regime Fascista in generale e di Benito Mussolini in particolare, di trattenere gli ebrei che tentavano di passare oltreconfine per poi portarli nei famigerati campi di concentramento successivamente. Recepito l'ordine che a suo dire, ed anche come la maggior parte di noi, era ignobile, non ha pensato due volte a trasgredirlo. Sfruttando la sua posizione di Sottufficiale ed anche il posto di confine, abbastanza isolato, lasciava passare le persone perseguitate semplicemente "girandosi" per altre faccende oppure quando era da solo, rare volte comunque, dicendo a queste persone di nascondersi in un determinato posto ed al suo segnale di passare. Non c'era tempo di ringraziare ma bastavano gli sguardi, il timido sorriso, o il volto sorridente di un bambino, per ripagarlo di tutto. Come sempre accadde, esistevano persone che non avevano riguardo e appena li vedevano tentare la fuga, li catturavano e li consegnavano alle famigerate SS. Persone ignobili ed il disprezzo si disegnava nella sua faccia, perchè questi personaggi volevano uno scatto di carriera per aver mostrato dello zelo nella persecuzione.E' successo anche che, avendo saputo di questo, sia stato catturato e sottoposto ad un duro interrogatorio, e qui non ha voluto andare oltre per comprensibili brutti ricordi, ma non avendo prove a suo carico anche perchè il delatore non si è reso credibile, è stato rimesso in libertà e reintegrato in servizio. Ora è morto nel 1993 e volevo onorare anche la Sua memoria scrivendo in questo sito. Non so se sia un Giusto questo lo lascio decidere a chi lo riterrà opportuno ma PER ME LO E' anzi per me era e sarà sempre un EROE. Esistono anche altre storie che non sono venute rese all'opinione pubblica proprio perchè i protagonisti di questi atti eroici sono persone comuni che semplicemente fanno quello che dice loro la Coscienza e chi inneggia ancora al fascismo o peggio al nazifascismo, dovrebbe almeno averne una o farsi un esame interiore. Questa persona l'ho sempre ammirata, di poche parole e forse un po burbero ma aveva un CUORE GRANDE COSI' e tutto ciò che mi ha raccontato vorrei solo che non si dimenticasse. Per Ricordare. Ti Voglio Bene. Loris Soffritti | |  |  | | |  | | Il Dr. Andrea Loriga.Il Giusto di Binasco Commenta Vedi solo questo argomento
Grazie. gentile Signore,per il suggerimento al fine del giusto riconoscimento: L'Amministrazione Comunale se ne faccia carico!
Con stima,
cordiali saluti.
ggc giuseppe casarini | |  |  | | |  | | Il Dr. Andrea Loriga.Il Giusto di Binasco Commenta Vedi solo questo argomento
Condivido. Forse è arrivato il momento di riconoscere, magari cambiando il cartello stradale che dice L.go Loriga in L.go Loriga, Giusto tra i Giusti. VALERIO PONCINA | |  |  | | |  | | Ieri, 25 gennaio 1994 Commenta Vedi solo questo argomento
Ieri, in occasione di una triste ricorrenza, su La Stampa un illuminante editoriale di Massimo Gramellini.
" Entrate con me nella macchina del tempo: oggi è il 25 gennaio 1994, tra ventiquattro ore Berlusconi annuncerà da tutti i televisori la sua discesa in campo e la storia d’Italia cambierà per sempre. Il videomessaggio è già stato registrato, ma forse si può fare ancora qualcosa. Dov’è Tom Cruise di Mission Impossible? Ci guardiamo intorno smarriti, il giornale serrato tra le mani, ma nessuno sembra rendersi conto di ciò che lo aspetta. Bossi lancia un ultimatum a Segni. Occhetto incontra i cristiano sociali. Pannella insulta i giornalisti. Ordinaria amministrazione, mentre questa è la vigilia di un giorno straordinario, per la miseria. «Ehi, qualcuno ci sente? Attenzione, sta per arrivarvi addosso Berlusc…». La sirena d’allarme viene inghiottita dal chiacchiericcio quotidiano. La figlia di Al Bano e Romina è sparita. Un ragazzo di Torino ha scritto al presidente Scalfaro perché impedisca alla fidanzata di abortire e l’Italia, tanto per cambiare, si è spaccata in due. Scorriamo i necrologi: l’anziana beneamata, l’esimio anestesista, il magistrato partigiano. Loro non sapranno mai. L’ultimo, in particolare, si è risparmiato un’inutile crudeltà.
Il solo ad annusare il pericolo è l’apache democristiano Mino Martinazzoli, che dichiara su «La Stampa» ad Augusto Minzolini: «Berlusconi vuole fare politica trattandoci come delle cameriere». Martinazzoli, la preveggenza del genio.
Anche se, col senno di poi, parlando di cameriere era stato fin troppo ottimista.
Risaliamo sconsolati sulla macchina del tempo, mentre uno scout fiorentino di diciotto anni ci chiede un passaggio per Palazzo Chigi."
25/01/2014 - Massimo Gramellini - www.lastampa.it Baltasar Mateus | |  |  | | |  | | Il Dr. Andrea Loriga.Il Giusto di Binasco Commenta Vedi solo questo argomento
Il giusto di Binasco
Purtroppo, Guido Weiller nel libro non fa menzione del nome del medico binaschino ma ricorda solo che a distanza di anni gli fu riferito che era stato ucciso in quei tristi anni e non si sa come e da chi. Sembrerà strano ma le mie richieste di notizie e di informazioni non hanno dato finora risultato alcuno sulla identità di questa nobile figura: solo vaghe e generiche supposizioni.
Pertanto un sentito grazie a chi potesse dare utili ed univoche informazioni su questo medico e tale da meritarsi, a mio avviso, il titolo di "giusto".
...
Si segnala finalmente dalle ricerche del Prof. Alberto M. Cuomo storico di Binasco che il medico che aiutò in quei giorni tristi e dolorosi con slancio generoso e umanitario la famiglia Weiller risulta essere la nobile figura del Dr. Andrea Loriga.
Memento: Questa nobile figura non cada nell'oblio del tempo
giuseppe gianpaolo casarini
giuseppe Gianpaolo casarini giuseppe casarini | |  |  | | |  | | Il Giusto di Binasco: Dr. Andrea Loriga-I Parte Commenta Vedi solo questo argomento
Il giusto di Binasco
Secondo quanto riporta il Mosaico, Bollettino della Comunità Ebraica di Milano: "La comunità di Milano risale all'Ottocento.
In città, infatti, capitale del ducato dei Visconti, prima, e degli Sforza poi, era sempre stato concesso agli ebrei di fermarsi al massimo tre giorni consecutivi per sbrigare i loro affari.
Per questa ragione essi risiedevano in località vicine, come Monza, Abbiategrasso, Melegnano, Lodi, Vigevano, Binasco, e andavano ogni giorno a Milano.
Questo pendolarismo fu possibile fino al 1597, anno in cui furono espulsi." Tale ospitalità confermata anche da una rapida "spigolatura" su internet digitando "Ebrei e Binasco trova poi degna segnalazione negli anni bui delle persecuzioni razziali e della "soluzione finale" nella storia e nelle vicende umane di Augusto Weiller, avvocato milanese, sfollato con la moglie, la figlia e il figlio in questo piccolo paese a metà strada tra Milano e Pavia.
Così, molti anni dopo, ne descrive il ricordo il figlio, ing. Guido nel libro autobiografico " La bufera. Una famiglia di ebrei milanesi con i partigiani dell'Ossola"-Edz. Giuntina:..." Nel tardo pomeriggio dell'8 settembre, aspettavo, a Binasco che papà, mamma e Silvana arrivassero da Milano"..." Milano era semidistrutta, le strade in cattive condizioni, molto gli "sfollati pendolari"..." Ero uscito dal nostro "monolocale con servizi ed angolo di cottura"..."Ad un certo punto sentii una voce lontana che gridava una frase, ripetendola più e più volte, che all'inizio non capivo. Poi le parole si fecero più chiare " La pace sia con voi! A ripeterla era un contadino, che avanzava, in piedi su un carro a pianale basso trainato da un cavallo al passo, tenendo in mano le redini e facendo gesti larghi con il braccio libero"..."Tre o quattro giorni dopo, non ricordo la data esatta, papà ascoltò alla radio, la piccola radio rimediata, sistemata sul comò, una trasmissione in tedesco. Non ho mai saputo se fosse la voce di Hitler o di uno dei suoi; a trasmissione finita, capendo subito quanto fosse pericolosa la situazione per gli ebrei, spense la radio, e subito dopo il "clic" dichiarò senza alcuna inflessione, con voce piatta:- Bisogna andare via."
Grazie all'aiuto dell'allora medico condotto di Binasco che con la sua auto e per vie traverse, sfidando vari pericoli, conduce la famiglia Weiller fino a Mortasa ecco che la stessa, dopo un paio di settimane, si ritrova a Quarna, sopra Domodossola, senza carte annonarie, senza falsi documenti, senza alcun contatto con organizzazioni o singole persone di fiducia cui appoggiarsi. Guido, figlio di Augusto, prende contatto con il comandante dei partigiani di zona, il capitano Beltrami, e così la famiglia si unisce con diverse mansioni alla 'Squadra d'assalto patrioti Vallestrona'.
Guido, che da poco ha compiuto 18 anni, prende parte a missioni d'attacco, funge da furiere e riesce a sistemare ami, esplosivi e la radio collegata con gli Alleati. Dopo qualche tempo una massiccia formazione tedesca, oltre duemila uomini, spazza l'intera zona. Guido si separa dal resto della famiglia, la storia si scinde.
Dopo altre marce forzate e interminabili percorsi nella neve, tutti e quattro i membri della famiglia, riescono fortunosamente a varcare la frontiera elvetica: stremati ma vivi, scampati alla "bufera".
giuseppe gianpaolo casarini
giuseppe casarini | |  |  | | |  | | Il giorno della Memoria Commenta Vedi solo questo argomento
Auschwitz e la Giornata della Memoria
Vigile attenzione
"È fuor di dubbio - scrive Cristiana Dobner - che Auschwitz è una sorta di monumento, nel senso che raccoglie e testimonia l'efferatezza nazista e il dolore patito da Israele e da chi con Israele condivise il destino di non essere nazista o di essersi opposto al regime dominante. Però se fosse solo così, sarebbe ancora troppo poco, le ceneri sarebbero inerti. Auschwitz è ben di più, è memoria attiva, zikkaron, fertile, è cenere calda che trasmette vita. Non nel paradosso poetico che da morte dona vita, ma nella concezione biblica che conosce per esperienza che il Creatore vigila come sentinella e non dimentica il suo popolo. La sua è una memoria sempre attuale".
E se l'interrogativo immediato è "dov'era questo Creatore quando Israele subiva lo sterminio nazista?", esso però nella sua angoscia risulta monco, perché carente di una seconda parte: "Io, dov'ero, quando Israele subiva lo sterminio nazista?". Io non c'ero è risposta fasulla, perché il mio legame con tutta la storia mi interpella e mi pone su di un terreno che richiede risposta. Io, oggi, dove sono? Da che parte sto? Abito Auschwitz e mi proietto sulla storia oppure lo lascio al suo passato e così dono fertilizzante ai pregiudizi che hanno lastricato la strada che conduce ad Auschwitz? Ecco allora la necessità della memoria viva, palpitante. Uno zikkaron che attivi richiami e generi sempre rapporti chiari, liberi, di autentico apprezzamento.
(©L'Osservatore Romano 26 gennaio 2014)
shalom
ggc giuseppe casarini | |  |  | | |  | | Poems and memory Commenta Vedi solo questo argomento
I muri della patria sono miele
che lega la tua sorte e forma il mondo,
nulla vi è conosciuto: in questo lago
avvenne forse l’Odissea, vicino
la nascita delle specie, le guerre
che hanno lasciato torri smozzicate.
Non anni, ma millenni nelle arterie
del bambino che apprende il tempo cavo
e prova orrore sacro a ritornare
dove è iniziato il film, e lampi e bestie
che visitano la memoria, eterna.
Non generare figli che dovranno
pagare questo prezzo, ma una bolla,
un soffio nel creato, che ci liberi.
Daniele PICCINI
Pietro Gandini | |  |  | | |  | | PILLOLA*** Commenta Vedi solo questo argomento
E' certo che gli inconvenienti non argomentano e non risolvono problemi;
soprattutto quelli della psyco. E vivere, anche di risulta, sulla psico altrui è poco digniotoso. Credo sia sulle mie corde, in questo, caro Baltasar Burlando quais furioso | |  |  | | |  | | PILLOLA*** Commenta Vedi solo questo argomento
Adducere inconveniens non est solvere argumentum !
Se fossi uno strizzacervelli vivrei di rendite ad equo canone delle menti altrui.
:-)) Baltasar Mateus | |  |  | | |  | | PILLOLA*** Commenta Vedi solo questo argomento
Sursum corda; mio caro Baltasar, sarà mica uno
strizzacervelli? che conosce così bene l'andamento
dei proverbi? Burlando quais furioso | |  |  | | |  | | On ice Commenta Vedi solo questo argomento
Peccato, un anno andato perso.
Dispiacere per alcuni;
sogghigno per altri.
E la vita, la vita l'è bela, basta vegh l'umbrela. Giovannina del Perseghetto | |  |  | | |  | | Futuro Commenta Vedi solo questo argomento
Non è una nuova specialità; è antica come l'uomo,
sempre che l'uomo sia antico.
Già nella classicità Greca,l'universo umano
avanzava sulla "spinta" delle nuvole.
Non ci fossero i nuvolosi, l'umanità sarebbe spenta,
grigia come l'homme en pantofles.
Arevoire Monsierus
Le chatt de neige | |  |  | | |  | | Futuro Commenta Vedi solo questo argomento
Tutte le previsioni dicono che il futuro sarà degli specialisti.
Qualcuno di stà già preparndo alla specialità più richiesta:
Spingere nuvole. Juan Carlos Frigidaire | |  |  | | |  | | PILLOLA*** Commenta Vedi solo questo argomento
POSTULATO ALLA PILLOLA ***
Il filosofo costruisce castelli in aria, il matto li abita e lo psicologo riscuote l'affitto. Baltasar Mateus | |  |  | | |  | | PILLOLA*** Commenta Vedi solo questo argomento
Lo psichiatra è un tizio che vi fa
un sacco di domande costose che
vostra moglie vi fa gratis
(Woody Allen)
Burlando quais furioso | |  |  | | 
|
|