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|  | | 12 /13gennaio 1945 /13 gennaio 2015 Commenta Vedi solo questo argomento
Mi unisco al ricordo ed alla commemorazione che molti hanno cavalcato e poi abbandonato. Quando non serve più il fatto storico la tragedia storica cade nell'oblio pronto per essere raccolto in altro momento opportuno. Grazie signora Gatti Viandante | |  |  | | |  | | 12 /13gennaio 1945 /13 gennaio 2015 Commenta Vedi solo questo argomento
Un pensiero e un ricordo per i 33 Binaschini vittime del bombardamento di quel giorno e per la nostra Binaschina illustre BEATA VERONICA !.
Augusta Gatti | |  |  | | |  | | A una Passante Commenta Vedi solo questo argomento
La via assordante attorno a me urlava.
Alta sottile, in lutto, dolore maestoso
una donna passò con la mano fastosa
sollevando orlo e balza, facendoli oscillare;
agile e aristocratica, con la sua gamba di statua.
Io, io contratto come un maniaco, bevevo
dai suoi occhi, cielo livido gonfio di bufera,
la dolcezza che affascina e il piacere mortale.
Un lampo... poi la notte! - Fuggitiva beltà
il cui sguardo in un attimo mi ha risuscitato,
ti rivedrò soltanto nell'eternità?
Lontano, chissà dove! troppo tardi! forse mai più!
Poiché non so dove fuggi, tu non sai dove vado,
o tu che avrei amata, o tu che l'hai saputo!
- Charles BAUDELAIRE
Pierre Gandin - substitut | |  |  | | |  | | PILLOLA Commenta Vedi solo questo argomento
«Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’auto, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio»
Stéphane CHARBONNIER, noto come Charb, direttore del settimanale satirico francese Charlie Hebdo: ucciso il 7/01/15 a 47 anni.
"La vita e' come la scala di un pollaio: corta e piena di merda."
Kathleen TURNER, da "Brivido caldo"
burlando quais furioso | |  |  | | |  | | Francia Commenta Vedi solo questo argomento
Democrazia e libertà sono una gran cosa ma ci sono momenti in cui bisogna abolire il buonismo ed avere il coraggio ed il buonsenso di stringere i cordoni.
S.AD. | |  |  | | |  | | Li Ragazze Commenta Vedi solo questo argomento
Seminano nell'aria i profumi
di giovinezza tra gli oleandri
del viale le ragazze
prigioniere del loro incanto.
Io cerco dove trattenere
nel cuore la loro meraviglia.
- Carmelo Bonifacio MALANDRINO -
Pierre Gandin - substitut | |  |  | | |  | | Su una musica di Vivaldi Commenta Vedi solo questo argomento
Settembre arioso
come in Vivaldi
un fascio di mandolini.
Bambini scrollano con i bastoni
frutti dall'albero.
Le stanze sono tappezzate
d'argento.
Canzone vento.
Non c'è nulla da compiangere.
Dalle botole lasciate aperte
sale la prima nebbia.
Karl KROLOW Pietro Gandini | |  |  | | |  | | Nuove Rime - 2015 Commenta Vedi solo questo argomento
Il pergolato di glicini
Solaria, il vento del sud scrolla e devasta il tuo pergolato di glicini.
Ne piombano a terra i corimbi, chicchi violetti di grandine, pesanti d'un peso di morte.
Così a te traboccan dagli occhi, nell'ora del torbido amore, le lacrime;
ma non si raccoglie il pianto d'amore, non si raccolgono i fiori caduti del glicine.
Ada NEGRI
Pietro Gandini | |  |  | | |  | | PILLOLA Commenta Vedi solo questo argomento
DIALOGO DI UN VENDITORE D'ALMANACCHI E DI UN PASSEGGERE
Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
Giacomo LEOPARDI - Operette morali
A fine anno non tiro somme, la matematica non è mai stata il mio forte. Spero di essere rimasto nel cuore di qualcuno, o contrariamente nel cestino della carta di qualcun altro.
-C.BUKOWSKI-
Se Dio vivesse sulla terra, la gente gli spaccherebbe le finestre.
-- Proverbio Yiddish
di nuovo - BUON ANNO burlando quais furioso | |  |  | | |  | | 2015 Commenta Vedi solo questo argomento
L'anno di Milano;
100 anni dalla guerra;
nella speranza di una pace mai raggiunta:
gli auguri non sono mai sprecati;
non costano nulla e fanno lieti i cuori.
AUGURI!!!!! Burlando quais furioso | |  |  | | |  | | PILLOLA Commenta Vedi solo questo argomento
Quando la sera tornavano dai campi
Sette figli ed otto col padre
Il suo sorriso attendeva sull’uscio
per annunciare che il desco era pronto.
Ma quando in un unico sparo
caddero in sette dinanzi a quel muro
la madre disse
non vi rimprovero o figli
d’avermi dato tanto dolore
l’avete fatto per un’idea
perché mai più nel mondo altre madri
debban soffrire la stessa mia pena.
Ma che ci faccio qui sulla soglia
se più la sera non tornerete.
Il padre è forte e rincuora i nipoti
Dopo un raccolto ne viene un altro
ma io sono soltanto una mamma
o figli cari
vengo con voi.
- Epigrafe alla madre, Piero Calamandrei
28 DICEMBRE 1943, VENGONO FUCILATI SETTE FRATELLI CERVI E QUARTO CIMURRI AL POLIGONO DI TIRO DI REGGIO EMILIA. burlando quais furioso | |  |  | | |  | | PILLOLA Commenta Vedi solo questo argomento
"L’ultima cosa che ricordo della Sierra Leone è il viaggio fino all'aeroporto assieme ai colleghi e la partenza sull'aereo dell’Aeronautica Militare. Poi l’arrivo in Italia all'interno di un contenitore ermetico e il trasporto all’Istituto Spallanzani. Ricordo i primi due o tre giorni trascorsi in isolamento, i farmaci sperimentali che ho iniziato, l’estremo malessere, la nausea, il vomito, l’irrequietezza; pensavo in quei momenti ai pazienti che avevo contribuito a curare, stavo provando le stesse cose che loro avevano provato e cercavo di capire qualcosa di più di ciò che mi stava succedendo, cercavo di mantenere la mente lucida e distaccata per un’analisi “scientifica”. Ma il malessere era troppo e troppo difficile restare concentrato. Poi la trasfusione di plasma cui credo sia seguita una reazione trasfusionale e la luce della coscienza che grossomodo si spegne.
Mi hanno raccontato di essere stato in rianimazione, di essere stato intubato e sedato; so di avere firmato una serie di consensi per i protocolli sperimentali poi, dopo questo, non ho memoria di nulla, mi mancano due settimane, quelle del mio aggravamento, durante le quali mi sono in qualche modo battuto contro il mio nemico; e pare che sia riuscito a batterlo.
Da qualche giorno sto meglio, lentamente ho ripreso in mano il controllo del mio corpo, riesco a muovermi in autonomia; da qualche giorno ho iniziato a leggere qualcosa di ciò che è stato pubblicato a proposito della mia vicenda; in larga misura parole di conforto, di sostegno e augurali ma anche parole che possono essere giustificate solo dall'ignoranza.
Non credo di essere un “eroe” ma so per certo di non essere un “untore”: sono solo un soldato che si è ferito nella lotta contro un nemico spietato. Una delle cose più belle che ho letto in questi giorni è un articolo online che parla di solidarietà, di rispetto, di dignità. E non posso non pensare ai miei colleghi di Emergency che, anche in questi giorni, sono in Sierra Leone cercando di fare sempre di più e sempre meglio per curare i malati di Ebola.
Ebola è un mostro terribile e temibile ma sono convinto che la sconfitta di questo mostro dipenda in larga misura dal fronte che lo ostacola. Spero che questo fronte possa allargarsi e opporsi a Ebola in modo sempre più efficace".
Buon Natale!
LETTERA DEL MEDICO DI EMERGENCY RICOVERATO ALLO SPALLANZANI
Burlando quais furioso | |  |  | | |  | | TENNISTAVOLO serie D2 Commenta Vedi solo questo argomento
Speriamo di vincere? Forza ragazzi .. sempre quelli del 99? Oppure si e´data un risoluto ringiovanimento? Pero´sempre forza ragazzi. ECADUTOGIULARMANDO | |  |  | | |  | | TENNISTAVOLO serie D2 Commenta Vedi solo questo argomento
Sabato 20 dicembre ore 15,30 presso la palestra di via Roma a Binasco
BINASCO - VIMERCATE
vi aspettiamo Carla Montani | |  |  | | |  | | Beata Veronica da Binasco Commenta Vedi solo questo argomento
Beata Veronica da Binasco
Pellegrin orante pio che t’avanzi
di Binasco nella parrocchiale
a quell’altar minor subitamente
guarda, dorme Veronica nell’urna
argentata lì devotamente posta
che tra i Santi la giusta comunione
attende lei da secoli Beata venerata,
povera ignorante contadina in vita
che qual di Cristo sposa forte il velo
con ardimento ardeva, forte patì
l’attesa dell’ardente devozione sua
che dalle dotte badesse letterate irrisa
vilipesa le porte dei conventi augusti
trovò poi chiuse che rozza conoscenza
rozzo villan sangue non v’era lì ricetto
padre Agostino teologo santo peccatore
s’aprì commosso a questo santo ardore.
Falciava un dì Nina, perduta ogni speranza,
come negli anni suoi in verde età passati,
le bionde messi dono di Dio in un’ardente
estate e in quel dorato prato dal lì poco
lontan San Pietro in Ciel d’oro ticinense
che l’urna tiene delle Confessioni l’onorato
Santo a lei suadente una voce così giunse:
Santa Marta un convento di Milano i nomi
queste da Nina forti le parole poche intese,
presto un porton s’aprì da quella intercessione
qual umile conversa alla cerca comandata vestì
alla morte fino la bianco-nera veste agostiniana
mutando in Veronica quel primitivo suo Nina.
Per anni umile tra gli umili a quei donò conforto
o il ricevuto obolo di rimando lor tosto donando
o se vuote le mani con carezze e il sorriso suo,
mistica in estasi sovente rapita tra i celesti
nella carne da Satana offesa e tormentata
visse il mistero dei dolori e di Cristo la passione,
con dolcezza castigò del Moro e di Beatrice
le mollezze della malata corte milanese,
al vicario di Cristo ch’a Lucrezia al Valentin
vita donò con carnali amplessi voluttuosi
di Pietro macchiando il soglio venerando
su mandato preciso dall’amato suo Signore
con la rampogna pure portò a quei pentito
il perdono a lui donato da Cristo Salvatore.
Giuseppe Gianpaolo Casarini
Giovannina (Nina) Negri o Negroni nasce nel 1445 in quel di Cicognola di Binasco. Conversa agostiniana con il nome di Veronica nel convento di Santa Marta in Milano sarà lei ad ammonire a viva voce i costumi del Moro e della sua corte, lei umile e fragile donna di umili origini ma sorretta ed illuminata della fede a portare, a Roma, al Pontefice Alessandro VI , Papa Borgia che indegnamente regna, quelle a noi ignote ma salvifiche parole di Cristo e tali da far esclamare allo stesso, dopo questo colloquio segreto, alle personalità della corte pontificia:” Onoratela perché questa è una santa donna”. Morirà in odore di santità nel 1497.
Published in: Giuseppe Gianpaolo Casarini
on settembre 14, 2014 at 07:20 Comments (6)
giuseppe casarini | |  |  | | |  | | Solo un Rammento Commenta Vedi solo questo argomento
45 anni ... una strage inutile per la una follia economico-politica ... inutile
Ricordiamo le vittime innocenti -
12 dicmebre 1969 - Piazza Fontana BRULANDO QUAIS FURIOSO | |  |  | | |  | | TENNISTAVOLO serie D2 Commenta Vedi solo questo argomento
Sabato 13 dicembre ore 15.30 palestra di via Roma a Binasco
BINASCO - FORZA E CORAGGIO (Milano)
vi aspettiamo Carla Montani | |  |  | | |  | | PILLOLA Commenta Vedi solo questo argomento
Se adeguarsi vuol dire rubare, allora io non mi adeguo
SANDRO PERTINI
BRUTTA GENTE
Mettere tante divise,
servire tanti padroni,
scappare sempre in posti sbagliati,
e poi recitare troppe orazioni,
e vedere che in giro c'è sempre,
sempre troppa allegria,
superbia piena di malinconia
degli uomini ubriachi di miniera.
e poi mercanti vestiti di lana
che non sapranno mai capire,
non potranno mai ascoltare
chi canta nelle osterie.
E'brutta gente che cammina
e va sporcando la terra.
E'brutta gente che cammina
e va sporcando la terra.
E dappertutto vedere
gente che guarda smarrita,
e come le mosche impazzite
che non vanno neanche più verso la torta
e non conoscon la fretta,
ma neanche un giorno di festa,
e non conoscon la fretta,
ma neanche un giorno di festa,
e se c'è il vino bevono il vino,
e se c'è il vino....
E se non c'è vino,
se non c'è vino, pazienza.
E'la mia gente che cammina
dicon che sporca la terra.
E'la mia gente che cammina
dicon che sporca la terra
E'giusto un giorno come un altro
credono di, di addormentarsi,
senza sapere che c'è sopra
c'è sopra un metro di terra
Testo di Enzo jannacci & Beppe Viola; musica di Enzo Jannacci; edizioni musicali
BURLANDO QUAIS FURIOSO | |  |  | | |  | | Lavori Commenta Vedi solo questo argomento
Finiranno quando dovranno finire. Se incumincen no ghee´da di´se incumincen finisen mai ... se si fa fatica ad andare in macchina .. si prosegua a piedi e´piu´salutare. giovanninadelperseghetto | |  |  | | 
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