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19 Febbraio 2016
Stracci!!!
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Aihiaihai Burlandin furbino,
non finger di non esser binaschino
qual tu fosti e sei, pur'anco d'antico pelo.
non rifiutarci il tuo parer con cotanto zelo,
sol per le chiappe parar dal freddo e l'gelo.
Fummo noi che ponemmo l'infernal quesito,
e tu che fai? Corri a nasconderti dietro il dito?
Pur'anco la leggiadra Giuanina,
del Burlandin perderebbe affetto e stima.



Frà Diavolo
18 Febbraio 2016
Stracci!!!
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Ma, visto che Binaschin non sono .. chiedo a Lei Fra Diavolo, idee e commenti su questo popolo, da Lei poco amato .. o sbaglio?! ... a me par che il furbastro sia Lei ... Su si sbilanci amico del fine settimana ...
burlandoquaisfurioso
18 Febbraio 2016
Stracci!!!
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A Burlàa, non fare il furbino Binaschino come tuo solito.
Sono io che ho chiesto pensieri tuoi sul paese in generale,
Ma tu, come al solito, te la dai a gambe rifugiandoti sulla "non competenza" viaria.
Qualcosa mi dice che sull'argomento sei ferratissimo, ma svicoli a mancina per non pagare dazio.
Birbantello!


Frà Diavolo
18 Febbraio 2016
Casello
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Ohibo!! dopu tant tribula' e vociare sulle malefatte viabilistiche del Casello di Binasco, ad un mia innocente domanda (vedere post precedente) non c'è più anima viva che vuol commentare la situazione?! Beh a parte il burlando, ma lui cammina a piedi e con il pensiero. Tuti i alter in du' ienn... sparì?!
Come una risposta su Novella 2000.. a domani cari lettori...
ciau
giovanninadelperseghetto
17 Febbraio 2016
Stracci!!!
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Aho! Fra Diavolo, dove hai messo i tuoi stracci di opinione su questo Paese?!!
dobbiamo aspettare il fine settimana o il fine anno?
burlandoquaisfurioso
14 Febbraio 2016
Casello
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Signora Giovannina, io non ho pareri in merito alle strade, visto che viaggio a piedi e con il pensiero; ma aspetterei il parere fondato e logico di Fra Diavolo, colui che conosce lo spirito dei Binaschini. Sempre che abbia tempo di prendere in "mano" le redini del confronto.
burlandoquaisfurioso
14 Febbraio 2016
PILLOLA
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Grazie Fra Diavolo per il suo buon consiglio. Vedrò di mettere qualcosa di mio su queste pagine. Ma da Binaschino educato, aspetto che Lei esprima qualcosa di suo su queste pagine; qualche chicca filosofica o del buon vivere oppure analisi politiche, di cui certo Lei son certo è molto "ferrato". Vorrei, se posso, darle anch'io il mio umile consiglio ... Legga, legga dai testi antichi ai romanzi rosa, Le farà bene all'anima e alla testa .... Ah! non ci metta mesi a messaggiarci le sue chicche.
Bon Ton.
burlandoquaisfurioso
13 Febbraio 2016
Casello
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Vorrei un'opinione, da quanti leggono e scrivono su queste pagine, in merito alla nuova viabilità "fuori casello". Il mio è assai greve, in lingua locale: chi l'e c'al tarlucc ch'el gha vu n'idea inscì ....bela.
grazie
giovanninadelperseghetto
13 Febbraio 2016
PILLOLA
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Calvino, Bulgakov, Carrol...
A Burlà, ma uno straccio di pensiero tuo sul paese dove abiti, proprio mai?
É comodo usare poeti e nomi di prestigio come armi di distrazione di massa.
Non si fa male a nessuno, e non si corre il rischio di scottarsi le chiappe.
Il che, per il binaschino tipo è quasi una specializzazione.
Bon vie

Frà Diavolo
13 Febbraio 2016
PILLOLA
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-- “Cosa fosse quel poter chiudere gli occhi, perdere coscienza di sé, affondare in un vuoto delle proprie ore, e poi svegliandosi ritrovarsi eguale a prima, a riannodare i fili della propria vita, Agilulfo non lo poteva sapere, e la sua invidia per la facoltà di dormire propria delle persone esistenti era un’invidia vaga, come di qualcosa che non si sa nemmeno concepire.”
- ITALO CALVINO - " Il cavaliere inesistente"

“Io preferisco sedere in basso, quando si sta bassi non è tanto pericoloso cadere.”
- MIKHAIL BULGAKOV "Il Maestro e Margherita"

- "Che strada devo prendere?" chiese.
La risposta fu una domanda:
- "Dove vuoi andare?"
- "Non lo so", rispose Alice.
- "Allora, - disse lo Stregatto - non ha importanza".
* L. CARROLL "Alice nel paese delle meraviglie"

burlandoquaisfurioso
9 Febbraio 2016
IL PUGNALE
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Ti amo, mio pugnale d'acciaio intarsiato,
Compagno gelido che abbaglia.
Un georgiano per la vendetta ti forgiò,
Un circasso ti affilò per la battaglia.

Una bianca mano a me ti ha donato
In segno di ricordo nella separazione,
E la prima volta non sangue da te colò,
Ma una tersa lacrima-perla di afflizione.

E fissando i neri occhi su di me,
Ricolmi di segreto dolore,
Come il tuo acciaio sul tremulo fuoco,
Erano a volte buio, a volte splendore.

Datomi per compagno, pegno muto d'amore,
Su di te il viandante può contare:
Come te, come te, amico mio d'acciaio,
La mia anima è salda e non potrà cambiare.

1838
Michail Lermontov. La mia casa è sotto la volta celeste
a cura di Paolo Statuti e Antonio Sagredo








6 Febbraio 2016
PILLOLA
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“Le bugie sono per natura così feconde, che una ne suole partorir cento.”

"Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere.”

- CARLO GOLDONI




burlandoquaisfurioso
3 Febbraio 2016
NUVOLE
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Nuvole, mie nuvole tremende,
come batte il cuore, rimpianto e mestizia nella terra
nubi, nuvole bianche e silenziose,
vi guardo all'alba con occhi pieni di lacrime
e so che in me l'orgoglio e il desiderio,
la crudeltà e il seme del disprezzo
intrecciano il giaciglio per un sogno morto,
e i colori più belli della mia menzogna
occultarono il vero. Allora abbasso gli occhi
e sento in me il soffio secco e ardente
della bufera. Oh come siete tremende,
custodi del mondo, nuvole! Oh possa
io dormire, e mi abbracci la notte pietosa.

- Czeslaw MILOSZ
Peter Gandhainer
31 Gennaio 2016
PILLOLA
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“'Quando il morto piange, è segno che è in via di guarigione' - disse solennemente il Corvo. 'Mi duole di contraddire il mio illustre amico e collega - soggiunse la civetta, - ma per me, quando il morto piange, è segno che gli dispiace di morire'.”
(...) Il corvo: "A mio credere il burattino è bell'e morto; ma se per disgrazia non fosse morto, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo".

- CARLO COLLODI - "PINOCCHIO"





burlandoquaisfurioso
30 Gennaio 2016
SOLE d´AUTUNNO
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Io amo il sole d'autunno, quando
Tra nuvole e nebbie si fa largo,
E getta un pallido morto raggio
Sull'albero cullato dal vento,
E sull'umida steppa. Io amo il sole,
C'è qualcosa nello sguardo d'addio
Del grande astro tradito; non più freddo
Esso è in sé, ma la natura
E tutto ciò che può sentire e vedere,
Non provano il suo calore; così è
Il cuore: in esso è ancora vivo il fuoco,
Ma la gente un giorno non lo capì,
E da allora negli occhi brillare non deve,
E le guance non sfiorerà in eterno.
Perché di nuovo il cuore sottoporre
A parole di dubbio e allo scherno?

- Michail LERMONTOV

Alojz Gradnik
27 Gennaio 2016
PILLOLA
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Finché la concezione sussiste le conseguenze ci minacciano

- PRIMO LEVI

burlandoquaisfurioso
26 Gennaio 2016
Il "Giusto" di Binasco: Il Dr. ANDREA LORIGA
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In occasione del Giorno della Memoria ripropongo un mio vecchio scritto già apparso in questa rubrica allo scopo di rinnovare il ricordo della nobile figura del Dr. Andrea Loriga e suggerisco partendo dalle ultime righe di tale scritto di leggere quanto scritto recentemente su di Lui dal Prof. Alberto M.Cuomo in recente libro.

........................................................

Secondo quanto riporta il Mosaico, Bollettino della Comunità Ebraica di Milano:"La comunità di Milano risale all'Ottocento.
In città, infatti, capitale del ducato dei Visconti, prima, e degli Sforza poi, era sempre stato concesso agli ebrei di fermarsi al massimo tre giorni consecutivi per sbrigare i loro affari.
Per questa ragione essi risiedevano in località vicine, come Monza, Abbiategrasso, Melegnano, Lodi, Vigevano, Binasco, e andavano ogni giorno a Milano.
Questo pendolarismo fu possibile fino al 1597, anno in cui furono espulsi." Tale ospitalità confermata anche da una rapida “spigolatura” su internet digitando “Ebrei e Binasco trova poi degna segnalazione negli anni bui delle persecuzioni razziali e della “soluzione finale” nella storia e nelle vicende umane di Augusto Weiller, avvocato milanese, sfollato con la moglie, la figlia e il figlio in questo piccolo paese a metà strada tra Milano e Pavia.
Così, molti anni dopo, ne descrive il ricordo il figlio, ing. Guido nel libro autobiografico “ La bufera. Una famiglia di ebrei milanesi con i partigiani dell'Ossola”-Edz. Giuntina:…." Nel tardo pomeriggio dell'8 settembre, aspettavo, a Binasco che papà, mamma e Silvana arrivassero da Milano"..." Milano era semidistrutta, le strade in cattive condizioni, molto gli "sfollati pendolari"..." Ero uscito dal nostro "monolocale con servizi ed angolo di cottura"..."Ad un certo punto sentii una voce lontana che gridava una frase, ripetendola più e più volte, che all'inizio non capivo. Poi le parole si fecero più chiare " La pace sia con voi! A ripeterla era un contadino, che avanzava, in piedi su un carro a pianale basso trainato da un cavallo al passo, tenendo in mano le redini e facendo gesti larghi con il braccio libero"….”Tre o quattro giorni dopo, non ricordo la data esatta, papà ascoltò alla radio, la piccola radio rimediata, sistemata sul comò, una trasmissione in tedesco. Non ho mai saputo se fosse la voce di Hitler o di uno dei suoi; a trasmissione finita, capendo subito quanto fosse pericolosa la situazione per gli ebrei,spense la radio, e subito dopo il "clic" dichiarò senza alcuna inflessione, con voce piatta:- Bisogna andare via.”
Grazie all’aiuto dell’allora medico condotto di Binasco che con la sua auto e per vie traverse, sfidando vari pericoli, conduce la famiglia Weiller fino a Mortasa ecco che la stessa ,dopo un paio di settimane, si ritrova a Quarna, sopra Domodossola, senza carte annonarie, senza falsi documenti, senza alcun contatto con organizzazioni o singole persone di fiducia cui appoggiarsi. Guido, figlio di Augusto, prende contatto con il comandante dei partigiani di zona, il capitano Beltrami, e così la famiglia si unisce con diverse mansioni alla 'Squadra d'assalto patrioti Vallestrona'.
Guido, che da poco ha compiuto 18 anni, prende parte a missioni d'attacco, funge da furiere e riesce a sistemare ami, esplosivi e la radio collegata con gli Alleati. Dopo qualche tempo una massiccia formazione tedesca, oltre duemila uomini, spazza l'intera zona. Guido si separa dal resto della famiglia, la storia si scinde.
Dopo altre marce forzate e interminabili percorsi nella neve, tutti e quattro i membri della famiglia, riescono fortunosamente a varcare la frontiera elvetica: stremati ma vivi, scampati alla "bufera".
Purtroppo, Guido Weiller nel libro non fa menzione del nome del medico binaschino ma ricorda solo che a distanza di anni gli fu riferito che era stato ucciso in quei tristi anni e non si sa come e da chi. Sembrerà strano ma le mie richieste di notizie e di informazioni non hanno dato finora risultato alcuno sulla identità di questa nobile figura: solo vaghe e generiche supposizioni.
Pertanto un sentito grazie a chi potesse dare utili ed univoche informazioni su questo medico e tale da meritarsi, a mio avviso, il titolo di “giusto”.
.............................................................................
Con riferimento a questo scritto si segnala che dalle ricerche del Prof. Alberto M. Cuomo il medico che aiutò la famiglia Weiller risulta il Dr. Andrea Loriga.
Notizie più dettagliate su questa nobile figura saranno fornite in seguito. Cordiali saluti giuseppe casarini-binasco (MI)

giuseppe g. casarini
26 Gennaio 2016
Nel giorno della Memoria
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Nel giorno della Memoria oggi forti
tornano memorie al cuore e alla mente,
piange il primo freme sì forte la seconda
allor che il Male assoluto nel cieco Mondo
con di questo l’assoluto silenzio forte forte
terrore orrore morte seminava sappiam quanto.
Risuonano ancor oggi i miei forti violenti passi
per scacciar l’angoscia e la paura del momento
come allora sul selciato largo e vuoto che alla vision
inizia di una città spettrale di morte e di camini
lungo le rive di un Danubio che pigro nella nebbia
scorreva in una triste lontana giornata di Novembre
dove spenta per non scorrer più la vita fu
in modo atroce e vile di umane vite ah quante
con il mio debol essere tramortito non atto
il moto a varcarne la soglia tremendo quel suono
secco delle scarpe mie tremendi quei gradini
di salita ma nel pianto certo ero ben sicuro
che povere Anime morte lì vicino leggendo
il mio distrutto errante pensier benevoli
a quel mio come irriverente impedimento
facevan come ai miei passi struggente compagnia.
Corre il pensiero ancora e forte ai milioni
di bimbi mai cresciuti mai diventati grandi
nella dolce oscurità che ne protegge la memoria
sento scandire da voce amica e protettiva
nomi cognomi nazioni anni che per tanti
la decina è un vanto speranze deluse spente:
oggi bambini miei non sono qui a Binasco
ma ripercorro come quel giorno lì nel silenzio
affranto quel tratto buio ma dolce a Voi amico
son qui presente ecco nello Yad Vashem che
voi ricorda e a ciascuno di Voi faccio oggi compagnia.
Giuseppe Gianpaolo Casarini



giuseppe g. casarini
26 Gennaio 2016
SGUINZAGLIARE RICORDI
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In questi giorni penso al vento fra i tuoi capelli,
agli anni che fui nel mondo prima di te
e all’eternità che prima di te andrò a incontrare,

ai proiettili che non mi uccisero in battaglia
ma uccisero i miei amici,
di me migliori perché
non vissero oltre come me,
penso a te nuda davanti al fornello d’estate,
sul libro curva per leggere meglio
nella luce morente del giorno.

Vedi, abbiam vissuto più di una vita,
ora dobbiamo pesare ogni cosa
sulla bilancia dei sogni e sguinzagliare
ricordi che divorino ciò che fu il presente.

- Yehuda AMICHAI


Alojz Gradnik
26 Gennaio 2016
SABBIA
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Passa l'ultimo amore
verso un'età proibita.
Nessuno esce a riceverlo,
a rallegrarsene, a festeggiarlo.

Come la foglia staccatasi dall'albero
non interrompe la sua luce: narra
un'altra stagione o la proscrive.
Sedicente, matura nella lentezza
lo splendore che lo scopre.

Sopra la prima linea delle labbra
baci di sabbia che rimangono
per udire il mare quando si allontana.

- Luis AGUILERA





Alojz Gradnik
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