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			| 					 | 		  | 	 			 		 | 								Elegia Commenta   Vedi tutti gli argomenti			
  Czeslaw Milosz 
 
Non l’oblio eterno, e nemmeno il ricordo, 
la nebbia sui monti o il chiasso cittadino 
quietano il mondo. Dopo anni di guerre 
sulla croce o la pietra un uccello canta 
come già sopra le rovine di Troia. 
 
Compagno l’amore, compagni il cibo e il bere, 
ma l’occhio lungimirante non si volse. 
Un lume feroce brucia appesantite 
palpebre piene di sonno, e silenzioso 
ci ammonisce il tempo, prima di passare 
 
oltre la carne. Dolci animali fedeli, 
creature fuggevoli tormentano 
inutili mani nell’ estasi rapprese. 
Ed una voce sorge dalla terra: 
nostra progenie, ombra! dunque passammo 
nell’ invocarti tanto tempo invano? 
 
Parigi 1935 per 
7.2.1953 
 Jerry Piuma			  					 | 		 		 | 	 			  | 		  | 	 		 | 	    
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