|
 
|  | | Beat the sixties.. Commenta Vedi tutti gli argomenti
anch'io mi emozionai con i "giganti" mitico e dimenticato gruppo "italo-milanese" Lei più di me ricorderà "mettete dei fiori nei vostri cannoni ... dove il Brambilla faceva l'operaio e guadagnava la lira lavorando la ghisa". Però la Patty, anche se alta 1,50 era n'ha favola, di gusto e di canto ... per quanto riguarda il Cele... era quello più vicino al "pensiero" popolar-italiano; non era certo vicino ai radical-schic, perchè Lui il Cele era Nazionalpopolare ... e non ha poi sbagliato di molto nelle sue elucubrazioni profetiche
metterò dei fiori nei miei cannoni Sans Papier | |  |  | | |  | | Beat the sixties.. Commenta Vedi tutti gli argomenti
Mon jeune Senza Cartone,
Patty Pravo? Noi diversamente giovani, avemmo l'occasione di vederla e sentirla dal vivo a Pavia sul finire degli anni sessanta. Dalle immagini fotografiche e TV ci saremmo aspettati una bellezza statuaria degna delle Veneri del Partenone. Tra le urla delle fans osannanti e gli amplificatori a 20.000 decibel, la Patty salì sul palco. Delusione indicibile!!!
Ai nostri occhi si presentò una nanerottola bionda, alta si e no un metro e cinquanta!!!!
Per l'amor del cielo, fisicamente apprezzabile ma… nanerottola. Sia fisicamente che musicalmente parlando. Del resto furono autentici nanerottoli la gran parte dei cosiddetti cantanti beat all'italiana. Toccò aspettare l'avvento dei Guccini, dei De Gregori, della PMF, dei Dalla e dei De andré per ascoltare qualcosa che non fosse il solito melodico all'italiana condito in salsa rock. Quanto all'ironia distorta del Celentano… va beh… Negli anni in cui Bob Dylan e Joann Baez accompagnavano le marce per la pace cantando "Blowin' in the wind", il molleggiato si dilettava con…. "Chi non lavora non tromba"
A molto più giovaneeee! Ma di che cosa mi vai cianciando. Tu ti emozioni per i nanerottoli, noi vecchi… cioè… diversamente giovani, ci emozioniamo per i giganti.
E beh… Mi hai provocato… e io me te ho magnato. :-)))
Gianfranco Salvemini | |  |  | | |  | | Beat the sixties.. Commenta Vedi tutti gli argomenti
1963, 17 anni, carissimo Lei è vecchio o meglio anziano, per questo è facile alle emozioni.
Io per esempio che sono molto più giovane ho apprezzato soprattutto la minigonna di Patty Pravo e l'ironia distorta di Celentano. Mi dica in sincerità le è vento un poco di magone, con lacrimuccia nascosta?!
Eh! Lo dica! che dentro a quella sua corazza di critico rigoroso pulsa un cuore sensibile proteso al più alto senso estetico e poetico?!
La saluto, mentre ... la pioggia cade su di noi.
sans papier | |  |  | | |  | | Beat the sixties.. Commenta Vedi tutti gli argomenti
Correva l'anno 1963 e dai jukebox impazzavano i Beatles con "Please please me". Avevo 17 anni…
Serata stupenda ieri nel cortile del maniero. A distanza di un anno lo spettacolo non ha perso freschezza. Anzi, se si vuole, ne ha guadagnato. È stato un viaggio emozionante dentro gli anni della mia gioventù. Dylan, Johan Baez, Hendrix, Woostok, Martin Luther King… Uno spaccato di storia che fu fondamentale per l'evoluzione della musica e della società. Nuovi strumenti, nuove sonorità, il maggio francese, il sessantotto, le marce per la pace e per i diritti umani… Il tutto rievocato dalla magica voce di una cantante che meriterebbe molto di più di tante mezze cartucce del panorama musicale italiano, e da una coreografia intelligente. Complimenti a tutti: ai musicisti, ai cantanti, alle voci narranti, alle ballerine e all'Assessore Lucia Rognoni per averci riproposto lo spettacolo. Un complimento particolare all'amico Roberto Gerli. Un tastierista che è come il Barolo: Più invecchià, più aumenta di qualità. Gianfranco Salvemini | |  |  | | 
|
|