EX OMAR DI
LACCHIARELLA
Risale all’Agosto
del 1998 la conclusione dello smaltimento delle 58.000
tonnellate di rifiuti tossico-nocivi accumulati nella ex
raffineria da Andrea Rossi. Da allora è aperto il capitolo
della bonifica dei terreni. Un progetto di “Interventi per
la messa in sicurezza e la bonifica delle acque e dei
terreni inquinati in area ex Omar” è stato consegnato in
Comune a Lacchiarella il 30 Marzo di quest’anno.
L’operazione
costa 13 miliardi, ma disponibili, per ora, ce ne sono solo
3 sommando gli stanziamenti di Stato, Regione, Provincia e
Comune. In comune si pensa di avviare ugualmente i lavori.
In che cosa
consisterà la bonifica. Occorre premettere i risultati
delle analisi sul terreno dell’area. La zona presenta tre
falde acquifere. Una prima falda superficiale che sotto le
zone su cui erano costruitti i serbatoi è inquinata. Qui l’acqua
è stagnante ed è trattenuta da catini naturali che si sono
formati nella costruzione delle fondamenta
dei serbatoi. Allora fu tolta terra e immessa ghiaia. Il
fondo di terra argillosa ha garantito la tenuta.
Vi è poi
una seconda falda che contiene acqua in movimento e che
risulta moderatamente inquinata. La terza falda, quella
profonda, da cui attingono i pozzi non risulta inquinata.
Il progetto
prevede la demolizione della fognatura oleosa. Quindi l’installazione
di un impianto di captazione dell’acqua con pompe disposte
tutte attorno alle acque di ristagno, un impianto di
filtraggio delle acque. Quindi la bonifica non prevede
asportazioni di terreno generalizzate. Le acque di ristagno
verranno emunte, fltrate e quindi riversate nel vicino
Ticinello. Il prelievo delle acque stagnanti richiamerà
altre acque superficiali che dopo aver “ripulito” il
terreno saranno a loro volta filtrate. Il tutto andrà
avanti fino all’esaurimento dei tre miliardi disponibili.
Un intervento analogo è poi previsto per la seconda falda.
Quando, non si sa.
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