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ZONA UMIDA DI PASTURAGO (aggiornamento)

Continuano i lavori nella zona umida. Oltre alla manutenzione della siepe posta lungo il perimetro est ed alla piantumazione di parte della riva della roggia Bareggia, sono state poste tre bacheche all’ingresso. Su esse erano stati posti tre pannelli che spiegavano il progetto di recupero dell’area. Spiegavano, perchè purtroppo dopo circa un mese i pannelli sono spariti, inoltre la bacheca centrale è stata danneggiata. Altro fatto grave, nella prima settimana di settembre sono stati trovati in una vasca sedimenti di idrocarburi. Di fronte a questi atti vandalici il Comune di Vernate ha chiesto al Parco Agricolo Sud Milano (attuale proprietario dell’area) di chiudere gli ingressi dell’area. Entro l’anno dovrebbero anche essere tolte le “baracche” che purtroppo si trovano ancora all’interno dell’area naturale.

Prosegue, comunque, la riqualificazione delle biocenosi del Parco. Nella zona umida è stato reintrodotto il Pelobate Insubrico (Pelobates fuscus insubricus) che è un anfibio anuro appartenente alla famiglia dei Pelobatidae, In particolare, il Pelobate insubrico è una sottospecie di grande interesse zoo­geografico, in quanto endemica esclusiva della Pianura Padana, scomparsa dal Milanese soltanto negli ultimi decenni.

I pelobati (gen. Pelobates) presentano una vaga somiglianza con i rospi (genere Bufo) da cui, tuttavia, differiscono per alcune caratteristiche morfologiche e comportamentali.Durante il periodo riproduttivo la specie è strettamente legata agli ambienti umidi, dove avviene la deposizione delle uova e lo sviluppo dei girini.

(Alfredo Cozzi)

IN FUMO IL CENTRO VISITATORI LIPU DELL’OASI DI Lacchiarella

Una bella costruzione in legno con una saletta ufficio, calcolatore, telefono, biblioteca, materiale didattico, mostre, attrezzi e strumenti vari e un vano più ampio per gli incontri, l’esposizione di mostre e le attività didattiche con le scuole. Tutto finito in cenere nelle prime ore di Sabato 2 Settembre. Era la sede operativa dei volontari e del personale della Lipu che in base ad una convenzione con il Comune di Lacchiarella gestisce l’Oasi, una delle aree protette più importanti del Parco Sud.

Sulle cause, anche se non si esclude l’ipotesi accidentale, resta l’ombra dell’origine dolosa. I precedenti per avvalorare questa ipotesi non mancano. L’attività dei volontari della Lipu nella valorizzazione e nella protezione dell’Oasi non è certo molto gradita dai bracconieri che hanno ancora nel proprio mirino quest’area di verde protetto. Gli accertamenti sono in corso.

Il rogo, qualunque sia la sua origine, è capitato in un periodo in cui la Lipu aveva in preparazione numerose iniziative: attività didattiche con le scuole e l’allestimento di un’importante mostra sulla biodiversità e sulla conservazione della vegetazione spontanea il cui materiale fotografico è andato completamente bruciato.

Il danno è grande, ma l’attività di sorveglianza e di conservazione andranno avanti.

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO