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Morimondo

Bereguardo

Penice

S.Alberto di Butrio


Morimondo    [7 marzo 2000]


Come raggiungere Morimondo

Da Binasco prendere la strada provinciale per Casorate, seguire poi per Motta Visconti. Voltare a destra al secondo incrocio seguendo le indicazioni per Besate.

Giunti a Besate voltare a destra verso Morimondo; dopo una serie di curve per circa 3 Km. Si giungerà a Morimondo.

Si lascia la macchina in uno spiazzo all'inizio dell'abitato e si prosegue a piedi, passando sotto a due archi, fino alla suggestiva piazza (splendida al tramonto) dominata da un fianco della grande chiesa abbaziale di Santa Maria, originariamente costruita tra XII e XIII secolo.


Cosa offre Morimondo


La visita dell'abbazia

Fondata nel 1136 dai Cistercensi provenienti dal monastero francese Morimond. Ben conservata la chiesa (restaurata), tutta in laterizi, costruita fra il 1186 e il 1292, con semplice facciata a capanna e tiburio ottagonale sulla crociera. Nell'interno a 3 navate su pilastri con volte a crociera: a d. acquasantiera trecentesca; bel coro ligneo intagliato del 1522. Del chiostro, rifatto nel sec. XV-XVI, solo un'ala è originale. Accanto, la sala capitolare, di prette forme cistercensi, a due navate.

Chi vuol fare una visita più completa troverà una guida sul posto.

Un buon gelato in compagnia

Niente di meglio che riposarsi a pochi passi dall'abbazia con la possibilità di gustarsi un buon gelato alla caffetteria sulla piazza.

(In estate possibilità di sedersi e scegliere tra varie coppe gelato tra le quali la particolare "coppa abbazia").

Quattro passi in un paesaggio unico

Proprio ai piedi dell'abbazia partono delle stradine di campagna che offrono un paesaggio molto particolare ed un relax unico.

Tra l'antico e il moderno

Se non la si è già notata all'arrivo, si vedrà sicuramente al ritorno verso la macchina la chiesetta di S. Bernardo, ristrutturata in galleria d'arte a cura dello scultore Sabino Ventura e di recente divenuta anche sede del Natural Art Laboratori: nella navata della chiesa sono disposti pannelli che illustrano le possibilità di creare suoni e produrre oggetti artistici utilizzando elementi naturali come pietre, corni, semi, legni, ossa di animali, conchiglie. La musica naturale è diffusa nell'ambiente. Il gruppo di ricerca che anima il laboratorio tiene di frequente corsi e ospita scolaresche. In quella che era l'abside, sono visibili in permanenza le sculture di Ventura.

Giudizio generale

Ottimo per chi cerca una domenica immerso nella natura e nella tranquillità senza lunghi spostamenti.