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"Trattore"    
 



Capitolo 1°


Capitolo2°
 
Capitolo 3°

Capitolo 4°

 

Trattore
 


Mezz’ ora dopo, il Capitano Toppoleggio stava leggendo il verbale all’ incredulo Mario.

- …Alle ore 23 e 40, il suo trattore entrava nella trattoria Bosconi devastando ogni cosa e ferendo il proprietario, il quale ora è ricoverato in ospedale con entrambe le gambe spezzate…Ha idea della gravità dell’ accaduto ?
- Ma mi sa poedi fa !? Si sicur che a l’è al me trattur !?
- Secondo i testimoni pare proprio di sì…
- Ma chi ien i testimoni ? La san tuti che al Dino Buscon “cagnatt” a glà su cun mi!
- La prego di esprimersi in Italiano, è chiaro !?
- Le stavo spiegando adess, che il mio trattore al va no ! Ieri sera l’ ho lasciato in mezzo a una campagna, e ho perfino sceppato le chiavi a furia di provare a farlo taccare…Telefonate all’ officina “ Milanesi “ di Corsico, loro confermeranno che ho chiesto un tecnico per dag un’ ugiada, dato che il mio amico Artemio l’ è stai bon no…
- Abbiamo già parlato col suo amico, e ci ha raccontato una bella storiella riguardo al figlio, guarda caso, del titolare del ristorante, nonché di alcune sue minacce esclamate ad alta voce e per niente velate…
- L’ Artemio al capisarà mai gnent !
- Quello che vogliamo sapere da lei, è dove si trova adesso il trattore !

Cavalli continuò a sostenere la sua tesi, confermando di aver lasciato il veicolo nel bel mezzo della risaia. Scattarono così gli accertamenti del caso, e il trattore, a conferma delle parole di Mario, venne ritrovato proprio nella campagna indicata e con tanto di chiave spezzata al suo interno. Scagionato da ogni accusa, visto che il mezzo non presentava ammaccature riconducibili all’ evento denunciato, Cavalli poté così far ritorno alla solita quotidianità. Nel piccolo paese però, iniziarono a circolare misteriose storie riguardo all’ incursione quasi omicida del trattore fantasma.

- Vi dico che alla guida non c’era nessuno !

Sosteneva animatamente il vecchio Faustino.

- No…no…c’ era una specie di ombra nera nell’ abitacolo !

Affermava invece la signora Esterina Tendoni, nota iettatrice, mentre la moglie del Dino Buscon giurava che al volante del trattore vi era proprio il Cavalli, il quale, con un ghigno satanico dipinto sul volto se la godeva mentre devastava ogni cosa.
Nei giorni seguenti, i problemi per lo sfortunato fattore di Villarasca aumentarono.
Il famigerato trattore continuava a dar noie, ora fermandosi del tutto, ora ripartendo all’improvviso, arrivando addirittura a seguire direzioni decise autonomamente.

- Capisi no ! A giri da chi e al va da là !

Protestava Mario, di fronte all’ ennesimo meccanico che si dichiarava incapace di scoprire eventuali imperfezioni.
Il passo successivo, fu di ricoverare il mezzo presso un’ officina Renault specializzata in guasti relativi all’ impianto elettrico, l’ ultima strada da provare prima della rottamazione.

- Signor Cavalli, grazie a queste sofisticate apparecchiature di esplorazione micro elettrica, noi riusciamo a rilevare anche il più piccolo danno ai circuiti periferici…

Spiegava un meccanico in camice bianco, mentre di fronte a loro, il trattore veniva sottoposto a scrupolosissimi test ogni volta di esito negativo. All’ ennesima diagnosi di perfetto funzionamento, Cavalli tentò l’ aggressione personale e fisica nei confronti del tecnico che comandava le operazioni.

- Un momento !

Intervenne provvidenzialmente un secondo meccanico.

- Abbiamo finalmente localizzato il guasto…
- L’ era ura !
- Si tratta di una lesione intestina del cavetto “ B12 “, fuoriuscente dalla centralina di quadrazione…Occorre effettuare una sostituzione molto delicata, che potrebbe portare alla cancellazione di alcuni parametri elettrici…Tutto sommato però, direi che non si tratta di una cosa irrimediabile…

Cavalli tirò un sospiro di sollievo, e dopo l’ intervento, il capo tecnico gli porse la chiave del mezzo rassicurandolo:

- Ora è tutto a posto, provi lei stesso !

Felice quanto mai, Mario azionò deciso il motore, ma dal tubo di scappamento fuoriuscì una nube nera e tossica che costrinse tutti quanti a fuggire all’ esterno.
Traumatizzati da quell’ evento mai capitato, i meccanici congedarono Cavalli e il suo trattore dai problemi irrisolvibili, consigliandogli un check – up più approfondito presso la sede centrale della Renault in quel di Parigi.

- Ma vialter si matt ! Mi vu fina a Parigi per un trattur ?

Tornato a casa scornato e con un diavolo per capello, Cavalli, tra l’ altro mal visto dai compaesani per via del fattaccio della trattoria, tentò ancora di utilizzare il suo mezzo almeno per i lavori più urgenti, ma il trattore, come colpito da una maledizione, sembrava dotato di vita propria e di una personalità bizzarra ed imprevedibile.
Le accensioni autonome e in piena notte ormai non si contavano più, a discapito del sonno del povero Mario che ormai meditava il suicidio.

- Ammù al taca ! Insuma na poedi pù !
- Ma vendal foera chel tulon lì !

Sbraitava la povera Mariuccia ad ogni inconveniente, stressando ancor più il marito, che ormai aveva perso ben 15 kg ed era alle soglie di un esaurimento nervoso di quelli devastanti. Lo sfortunato Cavalli, tentò così un’improbabile vendita:

- Lo tenga pure in prova signor Scioppettoni, anche per un paio di settimane…
- Come mai vende un gioiello simile, Cavalli, è un Renault !
- Mah! Ho in mente di comprare un Mercedes turbo a più lavorazioni simultanee…

Scioppettoni restò di stuccò, e poi balzò sul trattore immettendosi in una campagna pronta per essere arata. Vedendo il mezzo rispondere in maniera efficiente ai comandi del suo conduttore, Mario schizzò via anticipando il primo inevitabile imprevisto.
Infatti, per l’ignaro Scioppettoni le cose dopo un po’ iniziarono a mettersi veramente male. Il mezzo agricolo si arrestò in piena marcia, rilasciando un copioso getto di benzina dal serbatoio.

- Oh porc !

Esclamò l’ agricoltore, scendendo a terra e cominciando a girare attorno al veicolo in panne. Quando però gli fu davanti, il motore si azionò:

- ROARR !!

Ne scaturì un inseguimento che si protrasse per ettari ed ettari di campagna, col malcapitato Scioppettoni che alla fine, per salvarsi la vita, fu costretto a gettarsi in una provvidenziale roggia.

- Si riprenda il suo mostro ! Non lo voglio più ! E ringrazi il cielo che non la denuncio !

Urlò il giorno dopo il contadino in faccia a Cavalli, che vide così andare in fumo l’ennesimo tentativo di vendita di quell’ultimo periodo.
In una di quelle tanti notti insonni, col trattore che nella rimessa accelerava a più non posso in folle, Mario con gli occhi fuori dalle orbite scese dal letto furioso minacciando:

- Mi al brusi !
- Fa no di stupidad Mario ! Ta voer da foegg a tuta la cassina !?
- Tas ! Ti ta capisa nient !

Scardinata l’ anta del ripostiglio, l’ uomo afferrò una tanica di kerosene, deciso più che mai a farla finita.

- Nu tropp pien i ball !

Ma raggiunto il garage, Cavalli lo trovò vuoto e desolato: il trattore se ne era andato, lasciando una vistosa striscia d’ olio sul pavimento non da molto rifatto e piastrellato.

- Ma adess in due al sarà andai !? Ta voer ved che ma tuca andà ammù dai Carabiniè!...