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Una riflessione a margine di "Piazza Paperopoli"
di Gianni Oliveri [30 Aprile 2000]
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Prendo volentieri spunto dal messaggio inviato da Walter per esprimere alcuni pensieri riguardo
allo sviluppo che la zona centrale di Binasco (via Dante-via Turati) ha avuto negli ultimi 20 anni
e alle relative conseguenze.
Grazie innanzitutto a Walter per aver riassunto in maniera così incisiva
(messaggio Walter)
tutto quello che c'era ed ora non esiste più:
il circolino, la sala Fiammenghi, la grotta con la Madonnina, il vecchio Oratorio con il suo cinema/teatro.
Credo che non sia giusto avere rimpianti o nostalgie per dei mattoni, dei muri o degli spazi
in cui abbiamo vissuto, perché il mondo si evolve ed è giusto stare al passo con esso (o almeno provarci);
ma i luoghi che Walter ci ha ricordato erano luoghi che hanno fatto la storia del nostro paese
proprio perché si trovavano all'angolo via Dante-via Turati ..... dietro il castello....
in fianco alla scuola elementare comunale e delle suore ..... ad un passo dalla chiesa .... vicino alla canonica....
angolo tra via Dante e via Turati, com'era nel 1960
Il riassunto dei cambiamenti di quest'angolo di Binasco, ormai giunti a conclusione a 20 anni di distanza dalle prime
demolizioni, mi sconforta non poco.
La nostra Cassa Rurale è sempre stata il motore trainante di gran parte delle iniziative realizzate in Binasco
(ed ancora lo sarà) elargendo somme a tutte le nostre associazioni, che così hanno potuto realizzare
le loro iniziative a favore di tutti i binaschini,
o garantendo condizioni di credito tali da permettere la realizzazione di opere altrimenti impensabili (ad es. il nuovo oratorio); ma,
a dispetto di tutto, la nostra Cassa Rurale si è 'presa' la parte migliore di Binasco.
Il circolino ora si trova ai margini del paese e sfido chiunque a dirmi dove si trova la statua della
Madonnina che era collocata nella grotta, della sala Fiammenghi non c'è più memoria e l'oratorio, pur bellissimo,
non è più centrale come qualche anno fa.
Sia ben chiaro che tutti questi cambiamenti sono stati studiati ed elaborati con non poca fatica ed in modo
corale (Comune, Cassa Rurale, Parrocchia), ma negli anni '80 la corsa economica ha forse distolto
le menti di tutti rispetto a ciò che Binasco deve chiedere alla sua CASSA e ciò che la CASSA deve e può dargli,
magari sacrificando anche qualche milione in più.
Se l'angolo via Dante-via Turati non è così importante per gli insediamenti 'sociali' perché la
banca ne aveva bisogno ?
E' innegabile, la posizione è fondamentale ed ora è occupata da una banca !!!
L'attenzione alla 'Ruralità' di Binasco non si può esprimere mettendo delle papere davanti ad uno sportello
bancomat, ci sono elementi più importanti e decisivi di cui tutti i soci e soprattutto i consiglieri della nostra Cassa Rurale si devono riappropriare;
e smettiamola di dire che ormai una banca deve per forza aprirsi al mondo chissà fino a dove.... siamo già
arrivati a coprire tutto il territorio fino a Pavia, città compresa, ma per cosa?
Per non essere più la Cassa Rurale ed artigiana DI BINASCO ?
Per questo ci sono già altri istituti di credito, lasciamo fare a loro!
Mi rifiuto di pensare che la nostra comunità non sia in grado di esprimere capacità tali da guidare in futuro
le nostre attività economiche e sociali, non è giusto e nemmeno opportuno pensare di essere migliori degli
altri ma spesso gli altri non sono affatto migliori di noi!
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