Episodio 5 - " Battaglia sui mari"
 


All’ alba di un triste giorno, il radar del “ kruska “ 12 segnalò la presenza delle prede tanto attese. IL sommergibile esplose di vita e di attività. IL Col.Mascenko avvertì subito il “ Kruska “ 11 che però non rispose, visto che tutti ancora dormivano.
La gelida Loreine De Paris, presente in plancia, stizzita ordinò di silurarlo ma Mascenko con calma riuscì a convincerla a far esplodere un siluro a poche decine di metri di distanza, giusto per svegliare l’ equipaggio. Alla forte onda d’ urto provocata dall’ esplosione, sul “ Kruska “ 11 tutti si svegliarono, tranne Sminkianov.
Il suo luogotenente si precipitò per dargli la sveglia.

- Generale, siamo attaccati !
- Siamo attaccati a cosa ?

Domandò svogliatamente Sminkianov.

- Ecco….come !?

Reagì indeciso il luogotenente.

- Da cosa siamo trainati !?
- Siamo attaccati dal nemico !
- Cavatevela da voi….devo finire un sogno in cui non sto facendo nulla…..

In quel mentre entrò il telefonista, con in mano il ricevitore.

- Comandante, la vogliono dal “ Kruska “ 12….
- Come hanno avuto il mio numero ?

Chiese mentre sbadigliando prendeva tra le mani il ricevitore.
Dall’ altra parte vi era Loreine De Paris infuriata.

- Lei è la persona più imbranata che abbia mai conosciuto !
- Può essere…..comunque può dirmi che ore sono ?
- E’ ora di attaccare…….si svegliiiiii !!!
- C’ è in corso qualche attacco per caso ?

Chiese al suo luogotenente.

- Ma è quello che le stavo dicendo da mezz’ ora !!

Gli rispose irritato il subalterno.

- Ma siamo noi che attacchiamo loro o loro che attaccano noi ?

Prima che Loreine riattaccasse il ricevitore, la sentì urlare isterica :

- Silurate quel porco graduato !

Sminkianov sbadigliò e poi decise che era il caso di alzarsi.
Intanto, il radar dell’ incrociatore Americano n° 4 aveva segnalato il siluro “ sveglia”
sparato dal “ Kruska “ 12.

- Comandante Fletcher mi riceve ?

Disse il Cap.Newman, comandante dell’ incrociatore n° 4.

- Forte e chiaro…..fin troppo…..regolate i volumi…..ci sono troppi “ alti “…..
- IL nostro radar ha segnalato un’ esplosione due miglia a est……
- IL vostro radar dev’ essere guasto….il nostro non segnala niente.
- Ma signore….sono certo…..
- Basta ! Togliete la comunicazione. Sono stufo di sentire queste lamentele….

In quel momento, si udì un forte sibilo ed un’ esplosione gigantesca che scosse tutta la nave. Impauriti alcuni marinai aprirono finalmente i finestrini e guardarono fuori. Videro l’ incrociatore 4 spaccato in due che velocemente affondava.

- Chiudete quei finestrini ! Cosa fate !?

Si mise ad urlare Fletcher.

A quel punto, un rozzo Sergente maggiore lo prese per il bavero e lo trascinò fuori.

- Ora basta, razza d’ incapace ! Guardi coi suoi occhi quello che ha combinato !

Fletcher si tappava gli occhi con le mani ed urlava :

- Io non guardo….io mi fido della mia tecnologia….l’ Alabama è qui….il radar continua a segnalarla…..il radar è la verità….

Ma ormai tutti i marinai potevano vedere coi loro occhi che l’ Alabama era sparita e che l’ incrociatore 4 si era inabissato. I giornalisti scattavano foto ed inveivano contro di loro.

- Incapaci ! - Incompetenti ! - Ciechi ! - Era ora che uscivate !

Stizziti per gli insulti, misero il Cap.Fletcher dentro un cannone da 45 e poi lo spararono contro il traghetto stampa. Finì così la carriera di un fiero soldato della Marina, tradito da quella stessa tecnologia che sempre aveva amato e sostenuto.
Per vera fortuna del traghetto stampa, il colpo finì 100 metri più avanti contro un iceberg, che poi si sarebbe sciolto molto più a sud. C’ era ora da organizzare una difesa immediata, dato che il nemico era sicuramente vicinissimo o addirittura sotto di loro. Prese il comando il Cap.Mc Quinn, comandante dell’ incrociatore 2. 
La sua nave avanzò a guidare il gruppo che ora procedeva a triangolo, col traghetto stampa dietro a chiudere la formazione. Intanto sul “ Kruska “ 12 regnava lo stupore: dove era finita l’ Alabama, il vero ed unico obiettivo della loro missione ?
IL sommergibile venne improvvisamente scosso da un tremendo botto. L’ incrociatore 3 stava sganciando le terribili bombe acustiche di profondità, innocue per gli scafi ma mortali per i componenti degli equipaggi. Infatti sul 
“ Kruska “ 12 tutti urlavano come pazzi a causa del rumore assordante. 
Loreine De Paris si era messa i tappi nelle orecchie e si muoveva completamente a suo agio. Scavalcò Mascenko prendendo il comando, portando il sommergibile ad una profondità di cento piedi e una scarpa e facendolo così allontanare lentamente dal gruppo di navi.

- L’ ho perduto di vista !

Disse l’ operatore al radar dell’ incrociatore 3.

- Ma l’ avremo colpito ?

Chiese il Cap.Carter.

- Non lo so comandante…..è sparito….
- Continuate a bombardare.

Ormai però, il “ Kruska “ era fuori portata e lentamente stava riemergendo, mentre Loreine De Paris si compiaceva fiera del suo lavoro. Ad un tratto il sommergibile si fermò di colpo e si udì un portellone aprirsi.

- Che diavolo succede !? Perché vi siete fermati !?
- Ordine del Col.Mascenko. IL sig. Colonnello è uscito fuori…..

Rispose l’ addetto ai portelloni.

- A fare cosa ? Non siamo stati colpiti….
- I colpi hanno ricoperto di fanghiglia lo scafo…il Colonnello ama la pulizia….
- Richiamate dentro quell’ idiota ! Ma vi siete accorti o no che c’ è una battaglia in corso !? Siete uomini o polipi senza cervello !?

Venne intimato al Col.Mascenko di rientrare ma questi si rifiutò. In fondo il comandante del sommergibile era lui, non una sgualdrinella qualsiasi.
Purtroppo però, le cose non stavano proprio come Mascenko pensava. IL portellone si richiuse, il “ Kruska “ ripartì e lui venne colpito in pieno da una bomba acustica:
rimase rimbambito per tutta la vita…..Per sua fortuna, il “ Kruska “ 11 passò appena dopo e lo ripescò. Accortosi però del suo stato di rimbambimento, Sminkianov lo fece rigettare in mare, non avendo voglia di assumersi responsabilità compromettenti. IL “ Kruska “ 12 intanto, si era riportato in posizione di battaglia ed aveva lanciato un altro siluro. Colpì in pieno l’ incrociatore 3, che affondò in meno di 4 minuti e 26 secondi, stabilendo così il nuovo record mondiale di affondamento, precedentemente appartenuto ai tedeschi del famoso Cap.Kurz. Sul sommergibile, una volta appreso di aver stabilito un nuovo record, si stapparono bottiglie di champagne e di vodka. In quei festeggiamenti, un anonimo bonaccione tentò di abbordare la bella Loreine.

- Lei è stata veramente eccezionale….per me è una star….

Loreine gli rivolse uno sguardo di ghiaccio e poi lo umiliò rispondendogli :

- Vattene via…..tovagliolo sporco…

Intanto in superficie, i naufraghi dell’ incrociatore 3 si stavano ammassando ai bordi del traghetto stampa in cerca di salvezza. Purtroppo però, il traghetto aveva subito gravi danni durante la tempesta ed ora rischiava di rovesciarsi ad ogni onda. 
Quei disperati, che invano tentavano di salire, accentuarono ancor di più tale rischio. Per salvare la loro vita, i giornalisti abbagliavano i marinai coi loro flash accecanti. L’ incrociatore 2, calò in acqua alcune scialuppe di salvataggio e poi il suo comandante, il Cap.Mc Quinn, si mise in contato con l’ incrociatore 1.

- Incrociatore n° 1, mi sentite ?
- La sentiamo ma….non abbiamo tempo da perdere…..

Gli rispose una voce burbera.

- Ma che succede !?

Domandò sconvolto Mc Quinn.

- La nave è nostra. Gli ufficiali hanno deposto le armi e si sono arresi….
- Ma siete impazziti !? Vi siete ammutinati !? Chi è che parla !?
- Tuo nonno…
- Ma vi siete accorti o no, che un sottomarino nemico ci sta facendo a pezzi !?
- Infatti…..noi vi salutiamo e ce ne andiamo…

L’ incrociatore 1 virò deciso a sinistra ed iniziò ad allontanarsi.

- Pazzi….gli si è congelato il cervello !

Urlava disperato Mc Quinn.

- Siluro in avvicinamento !!

Urlava anche l’ addetto al radar.

Mc Quinn d’ istinto si buttò sul timone spezzandolo ma facendo però virare la nave quel tanto che bastò ad evitare l’ impatto col siluro. Questo continuò la sua corsa, centrando in pieno la sala motori del traghetto stampa. Una nube di fumo denso avvolse rapidamente l’ imbarcazione. Alcuni isolati flash squarciarono quella coltre nera come la morte : erano ancora vivi…..

- Facciamo a pezzi quel sommergibile o perderemo per sempre la faccia….oltre che la vita !

Urlò Mc Quinn in preda alla disperazione.

- Capitano, non facciamo niente per i giornalisti ?
- Siamo in guerra, non ad una sfilata di moda…..e adesso fuoco !


I marinai della nave presero a scagliare in acqua ogni tipo di bomba immaginabile,
trasformando la zona compresa in un raggio di 3 km in un vero e proprio inferno.
A prua della nave, un gruppo di marinai accecati dall’ ira sparavano nel mare con semplici fucili…Nelle profondità marine, Loreine De Paris aveva il suo da fare.
IL “ Kruska “ 12 era diventato fortemente instabile e si scuoteva. L ‘ energia elettrica andava e veniva e dai tubi iniziava a schizzare acqua sui volti dei marinai.

- Voglio la mamma !

Urlava un Sergente disperato.

- Arrestate quel vigliacco !

Ordinò la terribile Loreine.

- Verrai fucilato per la tua codardia….e voi al lavoro presto !

IL “ Kruska “ passava tra una bomba e l’ altra, così come l’ angelo della morte passa tra le soffici nubi del cielo sfiorandole.

- Mettetemi in contatto con quell’ imbranato di Sminkianov.

Ordinò severa Loreine tra uno scossone e l’ altro.

- Pronto…..

Rispose Sminkianov sbadigliando.
Dal ricevitore Loreine poté udire le note di una lentissima composizione di Mussorskj, che Sminkianov si stava beatamente ascoltando.

- Ma dove diavolo si trova !?
- Mah….non saprei…..in questo momento dovrei essere in mare….

Loreine stizzita, divenne rossa proprio come i suoi capelli.

- Se fossi lì la farei dormire per sempre ! Razza di smidollato Russo maledetto da tutti i cieli !
- Mi voleva chiedere qualcosa ? 

Disse Sminkianov abbassando leggermente il volume del suo gramofono.

- Uno dei due incrociatori sta fuggendo….mi ha sentito !? Lo inseguaaa !!
- Vedrò quello che posso fare….
- Si muovaaaa !!

Loreine con uno scatto di rabbia strappò il telefono e lo gettò in faccia ad un caporale.

- Affondiamo quella nave presto….prima che loro colpiscano noi !

Gli uomini erano incantati da quella splendida donna dura come un materiale alieno e si muovevano come macchine impazzite.

- Il sommergibile riemerge !

Urlò preoccupato l’ addetto al radar dell’ incrociatore 2.

- Maledizione !

Esclamò Mc Quinn.

- Non riusciamo a colpirlo !

Mc Quinn si avvicinò al timoniere.

- Rotta 3 quarti a babordo…
- Capitano, il timone non risponde…..non risponde completamente ai comandi…
- Allora segua il mio dito e non si distragga mai..

Mc Quinn gli indicò la rotta con l’ indice e contemporaneamente si fece mettere in contatto coi cannonieri.

- Cannoni da 30 e 45…pronti al fuoco !

Loreine intanto, stava osservando dal periscopio.

- Pronto siluro n° 15 ?

Chiese.

- Pronto.

Rispose il Cap.Maggiore Babalov.

- Cannone da 45, alzare il tiro di 2 gradi…

Ordinò Mc Quinn.

- Pronti a lanciare ?

Domandò Loreine.
Passarono alcuni minuti, lenti come vite intere, dopo di che Loreine urlò :

- Lanciate !
- IL siluro si è inceppato ! IL portellone si è richiuso !

Esclamò sconvolto Babalov.

- Cooosaaa !!

Gridò isterica Loreine.
Intanto sulla nave, Mc Quinn nervosamente continuava a spostare l’ indice.

- Per carità signor Capitano……stia fermo, mi manda fuori rotta !
- Non è il momento questo…..fuoco !

Ordinò.
Ma la nave non era perfettamente allineata ed i colpi sfiorarono soltanto il sommergibile, spazzandolo con un’ onda d’ urto tremenda.

- Incapaci ! Idioti !

Urlava la donna inviperita.
Loreine si mise poi a correre verso la sala di lancio.

- Aggiustate il tiro !

Stava ordinando Mc Quinn.

- ….E lei…mantenga la rotta per favore…
- Ma il timone è spezzato…. e lei non sta fermo col dito !
- Basta protestare….e voi fate fuoco !

I colpi andarono ancora fuori bersaglio.

- Rallentate la velocità !

Urlava Loreine mentre spingeva marinai da ogni parte.

- Non vedete che gli stiamo finendo addosso !?

La donna entrò nella sala di lancio come un fiume in piena.

- Lei !!

Urlò indicando il povero Cap.Maggiore Babalov, che con le mani sporche d’ olio stava tentando di sbloccare il siluro.

- Lei s’ infilerà nel canale di lancio e sbloccherà il siluro !
- Ma se va lì dentro….rischia di venire lanciato anche lui…

Fece notare il marinaio Dimitri Ingenuov, anche lui tutto ricoperto d’ olio.

- Lo so….e lei gli farà compagnia…

Con una mossa speciale, Loreine spinse tutti e due all’ interno del canale e poi chiuse lo sportellone. Isterici i due marinai si dimenavano ed urlavano e così facendo sbloccarono involontariamente il siluro. Sulla nave, cominciarono a pensare che il sommergibile avesse finito i colpi e quindi cominciava a serpeggiare un discreto ottimismo.

- Prendiamo la mira con calma…..abbiamo tutto il tempo…

Disse finalmente rilassato Mc Quinn.
In quel preciso istante, Loreine pigiò il pulsante di lancio ed il siluro partì, triturando il povero Cap.Maggiore Babalov e trascinando con sé il marinaio Dimitri Ingenuov, al quale si era impigliato l’ orologio. Intanto sulla nave, un marinaio che stava osservando col binocolo si mise ad urlare :

- Capitano….ci hanno sparato contro un uomo !

Mc Quinn guardò a sua volta col binocolo.

- Accidenti….ma è vero ! Rispondete immediatamente al fuoco !

Dalla nave partirono gli ultimi micidiali colpi, prima che il siluro la squarciasse.
Uno di questi colpì la parte posteriore del “ Kruska “ 12, danneggiando la sala motori, i bagni e il favoloso deposito di detersivi di Mascenko, vanto di tutta la Marina Russa. Sull’ incrociatore 2 regnava il caos : una parte della nave era affondata e l’ altra stava per inabissarsi. In quegli attimi di terrore, Mc Quinn agitandosi aveva infilato il dito nell’ occhio del timoniere, che ligio fino in fondo al suo dovere, ormai era come ipnotizzato e mai aveva tolto lo sguardo da quel segno di comando. IL mare ormai era una distesa di uomini, vivi o morti, che galleggiavano alla deriva. In quello scenario “ dantesco “, emerse come un diavolo dall’ inferno il 
“ Kruska “ 12, fumante e danneggiato. Loreine De Paris uscì in torretta col suo secondo in comando e dopo essersi guardata intorno, vedendo quella marea umana di uomini agonizzanti, gli ordinò :

- Uccidiamoli tutti !

Vennero portate sul ponte due mitragliatrici pesanti ma….improvvisamente una misteriosa nuvola nera di fumo avvolse tutto. Loreine era confusa : cosa stava succedendo ? D’ improvviso la forte luce di un flash l’ accecò ed un forte urto scosse il sommergibile. Si erano scontrati col traghetto stampa…..
Intanto il “ Kruska “ 11, aveva da tempo perso le tracce dell’ incrociatore 1.
L’ inseguimento continuava svogliatamente e senza dare i frutti sperati. 
IL Colonnello Sminkianov cominciava a sentire la nostalgia dell’ amata Russia e della sua famiglia. Infatti se ne stava a letto, a rimirare le foto del suo caro nipotino Igor, intento a giocare a palle di ghiaccio con la nonna Olga. Quando ormai una sorta di estasi era calata su di lui, venne come riportato in vita dall’ arrivo del telefonista.

- Ancora ? Ma chi è !?
- E’ ancora la signorina del “ Kruska “ 12…..
- Mi è antipatica.

Affermò Sminkianov portandosi il ricevitore all’ orecchio.

- Guardi che ho sentito eh….
- Iuuooaaahhh !!

Le rispose Sminkianov sbadigliando.
- Allora….ha affondato l’ incrociatore 1 ?

Volle sapere Loreine.

- Credevo che la radio sul “ Kruska “ 12 fosse guasta…

Rispose Sminkianov eludendo la domanda.

- Non faccia il furbo ! Ora sono sul traghetto stampa dei giornalisti Americani. 
Ci siamo impadroniti dell’ imbarcazione e sto usando la loro radio. 
Però il “ kruska “ 12 è gravemente danneggiato e lei quindi deve tornare a prenderci.
- Mi sa che io vado casa…..

IL buon umore di Loreine svanì in un attimo.

- Lei è pazzo ! Lei è un Generale in missione !
- No….sento la nostalgia dell’ amata Russia…..del lento scorrere del Volga…e poi…abbiamo finito la camomilla…..
- Lei verrà qui subito !

Per tutta risposta, Loreine udì il sibilo della radio del “ Kruska “ 11 che veniva disattivata. Sminkianov si rivolse al suo addetto alla radio e gli disse :

- Caro amico…..ce ne andiamo a casa…Sei contento ?
- Ma non passeremo per disertori ?
- Ma no….al Cremlino sono tutti amici…non c’ è problema….Fatemi sapere quando siamo arrivati…

Loreine De Paris era su tutte le furie. La avevano abbandonata in quel mare di uomini moribondi ed incapaci. Ciò che restava dell’ orgogliosa battaglia, non era altro che un infinità di rottami e di uomini in mare che agonizzavano. 
Tutto sommato, questo spettacolo a Loreine piaceva. Intanto, al largo delle coste Californiane, l’ Alabama si era fermata per una revisione ai motori. Bon ne approfittò così per farsi una tranquilla nuotata in compagnia della sua nuova amica : 
l’ infermierina Brunetta Ford. Era una brunetta simpatica e rachitica, dalla risata facile : praticamente una demente…..

- Hi hi hi…..

Rideva felice Brunetta, mentre invece Bon stava congelando.

- Non hai freddo ? 
- No….hi hi hi…..è così bello….prendimi in spalla….

Brunetta saltò addosso a Bon. I due finirono sott’ acqua aggrovigliati. La corrente intanto, li aveva spinti molto lontano dall’ Alabama. Quando Bon si accorse di quanto stava succedendo, la nave era lontana ormai un miglio o forse più….

- Hi hi hi…

Commentò Brunetta.
Bon per tutta risposta sferrò un pugno in pieno volto alla sua nuova fiamma e poi si mise a nuotare veloce verso l’ Alabama. Dopo poche bracciate però, gli mancarono le forze. Purtroppo l’ Alabama si faceva sempre più piccola all’ orizzonte. 
Brunetta intanto, dopo averlo raggiunto, gli diede uno scappellotto sul naso.

- Hi hi hi…..stupidino….Guarda che cosa hai combinato : ci siamo persi !

Dopo non molto, il gelo e lo sconforto si stavano impadronendo di Bon ma la collera che provava nei confronti di Brunetta gli diede la giusta adrenalina per poter resistere. Rimasero lì ad offendersi a vicenda per più di nove ore……Bon era talmente arrabbiato, che l’ acqua intorno a lui ribolliva. Brunetta gli stava vicino, scaldandosi e ridendo di lui. Verso il tramonto, videro un delfino nuotare deciso nella loro direzione. Arrivato dinnanzi a loro, i due rimasero stupiti nel vedere che il pesce era dotato di un braccio umano, con il quale salutava sollevando un cappello da autista di taxi. IL delfino incredibilmente iniziò anche a parlare, sfoggiando una voce del tutto simile a quella del famoso attore Clarke Gable.

- Rossella vieni con me…..domani sarà un altro giorno e si vedrà….
- Hi hi hi…..hai visto che bel pesce Billy ? Lui sì che mi ama…hi hi hi…
- Pesce !? Stupida ragazzina viziata……io sono Clarke Gable, non un pesce…

A quelle parole, da un marchingegno che aveva sulla pinna, partì la musica di 
“ Via col vento “…..Bon pensò :

- Questa creatura modificata le batte tutte…..

Si rivolse poi al pesce.

- Ci scusi signor Gable…..la ragazza come vede è un po’ sciocchina….
Ci potrebbe dare un passaggio fino alla nave più vicina ?
- Non lo so…..i Sudisti avanzano….la Virginia è caduta…devo trovare la mia 
Rossella…..
- Ma se ci porti…..strada facendo potresti incontrarla…..

Insistette Bon.

- Sono meglio io di Rossella !
- Ha ha ha….

Commentò il pesce Gable, ridendo con cadenza “ Hollywoodiana “.

- Mi siete simpatici. Saltatemi in groppa !

La musica ripartì e i tre si persero verso l’ infinito nero della notte. Sotto un cielo punteggiato di stelle, il pesce Gable salutò i due naufraghi, dopo averli lasciati sulla rotta di una grossa nave in avvicinamento.

- Addio amici….ci vediamo al cinema !
- Hi hi hi….che bel pesciolone !

IL delfino, prima di andarsene, sentenziò :

- E’ meglio che vada ora….Amico, dammi retta : cambia donna, questa è stupida….

Brunetta non rise più. Intanto sull’ Alabama, Coyote era disperato.

- Non si può abbandonare un uomo così !…..E poi è il mio amico Bon !

Stava urlando verso il Cap.Timons.

- E’ tutto il giorno che lo cerchiamo….la corrente lo avrà spinto a nord. 
Sarà congelato o magari annegato…
- Non è possibile….io torno a cercarlo !

Coyote voleva tuffarsi in mare e ci vollero ben quaranta uomini per riuscire a fermarlo. Intanto sull’ albero maestro, il Gen.Custer se la rideva. Ora che gli era cresciuta una folta barba bianca, era del tutto simile al suo celebre avo.
Coyote scaricò la sua rabbia contro di lui, cercando di abbattere proprio l’ albero maestro. Alcuni marinai, per solidarietà verso Coyote, si misero a scagliare monetine verso il Generale.

- Assassino di Indiani !
- Tagliati la barba !

Solo l’ intervento del Cap.Timons riuscì ad evitare un ormai certo linciaggio.
Coyote spossato, si diresse mesto verso la sua cabina, dove Elvis Johnson lo risollevò, suonandogli l’ inno di caccia degli Indiani Navajos : “ Oh bufalo oh “…..
Più a nord, il problema di Bon era ora quello si farsi notare dalla nave in avvicinamento. Finalmente Brunetta se ne stava zitta, dato che praticamente era congelata. Da ormai più di cinque minuti, Bon teneva la 38 a tripla canna fuori 
dall’ acqua per farla asciugare. Era la loro ultima speranza : avrebbe sparato ?
Quando la nave fu proprio sopra di loro, Bon premette il grilletto con tutta la sua forza, scatenando un vero inferno….Quasi 1500 colpi si alzarono verso il cielo.
Sulla nave si udirono grida di terrore e si videro vere e proprie scene di panico.
Tutti credevano che il misterioso sommergibile li avesse raggiunti. Intorno a Bon,
l’ atmosfera era talmente incandescente che Brunetta si era scongelata ed aveva ripreso a ridere ed a parlare per niente. Un marinaio puntò un riflettore della nave su di loro e solo a quel punto, tutti si resero conto di aver a che fare solo con due poveri naufraghi. Vennero issati a bordo e subito il Serg. Maggiore Frank Chicago,
volle vedere la meravigliosa arma che Bon stringeva tra le mani. Ai due vennero date due pesanti coperte e mentre si riscaldava, Bon domandò :

- Su che nave ci troviamo ?

Chicago tentennò un attimo. Aveva riconosciuto Bon e non sapeva come spiegargli l’ accaduto, ovvero la storia dell’ ammutinamento e tutto il resto. Così s’ inventò un nome diverso per la nave ma non avendo molta fantasia, il Sergente finì col tirar fuori un nome assurdo, che non convinse per niente il nostro eroe.

- Siamo sulla S.Cicalina….
- Hi hi hi….che bel nome…..

Commentò Brunetta.
Bon però, iniziava ad insospettirsi, anche perché c’ era un semplice Sergente al comando ed alcune delle facce dei presenti non gli erano per niente nuove.
I due vennero accompagnati nella loro cabina e stranamente chiusi dentro a chiave.
Quella notte, mentre Brunetta esausta russava come un toro, Bon usò l’ “ apri porte 
Carpa multiuso “ ed uscì dalla cabina. Scivolò come un’ ombra per la nave, alla ricerca di qualche indizio. Venne incuriosito da un portello, davanti al quale erano poste due guardie. Uscì allo scoperto e si rivolse ai due militari fingendo di cercare il bagno.

- E’ là in fondo….

Rispose uno dei due.

- Non avreste una sigaretta, senza filtro ma aromatizzata ?
- Perché non torna a letto….
- Soffro il mal di mare e non riesco a stare coricato.
- Prenda una pastiglia di queste…

La sentinella gli porse una pasticca ma Bon la fece cadere per terra.

- Oh…che sbadato !
- Adesso non ne ho più….
- Che cosa c’ è lì dentro di così importante ?

Chiese finalmente Bon.

- Segreti militari.

Ma in quel momento, si udirono dei colpi alla porta e qualcuno urlò :

- Apriteci per favore !
- Liberateci !

Una sentinella si rivolse a Bon con tono severo.

- Lei non può stare qui !
- Se ne vada !

Fu allora che Bon vide sulla divisa di una delle guardie, un dettaglio che fino ad ora gli era sfuggito : “ Incrociatore 1 – Missione stella Polare “.
A quella vista, tirò fuori come una furia la 38 a tripla canna.

- Dannati ammutinati !

Disse incollerito.
Vedendo la 38 e ricordandosi del macello successo il giorno prima, i due scapparono terrorizzati.

- Nooo !!

Facendo ancora uso dello speciale “ apri porte Carpa “, Bon aprì il portellone e liberò tutti gli ufficiali. Approfittando della sorpresa e dell’ ora notturna, il gruppo riuscì ad impossessarsi dell’ armeria ed a riprendersi gran parte della nave.
Solo il Serg.Maggiore Chicago con alcuni fidati uomini, riuscì ad opporre resistenza barricato nella cabina di comando. Avevano per di più catturato Brunetta Ford e ora la tenevano come ostaggio. Visto però che, al gruppo di Bon non interessava di certo la sorte di quella “ stupidina “, gli ultimi ammutinati furono costretti ad arrendersi. IL Serg.Maggiore Chicago da quel giorno si chiuse in un profondo ed umiliato mutismo. Prima di isolarsi però, passando davanti a Bon, volle dire 
all’ investigatore un’ ultima cosa :

- Quella donna è la madre di tutte le oche del mondo….
- Forse lei ha ragione….ma io la amo…..

IL Sergente collassò e venne così portato via. Brunetta Ford corse ad abbracciare il suo eroe.

- Hi hi hi…..il mio Billyno…civettino…..pulcino….mi hai salvata ! Non è quasi bello ?
Guardatelo un po’….

Bon arrossì, vergognandosi profondamente. Per fortuna tutti erano impegnati e nessuno fece caso a loro. Un’ ora dopo circa, udirono la sirena dell’ Alabama : ora le due navi si erano di nuovo unite e Coyote poté così festeggiare il ritrovamento dell’ amico. Per l’ occasione Elvis Johnson compose una sua famosa ballata :
“ Ehi amico ehi “, che molto ricordava, a dire il vero, “ Oh bufalo oh “….
Ormai tutti si erano resi conto di quanto le ballate di Elvis Johnson fossero uguali tra loro. Dalla radio Bon, mandò un messaggio ai due equipaggi :

- Qui è Billy Bon che parla…ricordiamoci ragazzi che c’ è una missione da compiere ed una città da salvare, la nostra : New York…

Poi riprese :

- Propongo di effettuare due minuti di silenzio per commemorare le vittime delle terribili zanzare polari di….Valery Galbarov !

Terminato il discorso, Brunetta felice saltò sulla schiena di Bon, ricoprendolo di baci e carezze.

- Bravo ! IL mio scolaretto….che fa i pensierini e poi li dice alla radio…..

Bon ringraziò rifilandole un sonoro ceffone, che la fece ruzzolare per terra. 
Poi si rivolse al medico della nave per chiedergli :

- Non avete dell’ arsenico ?
- Hi hi hi….

Rideva felice Brunetta.

- Tanto scherza….il mio “ burlonettino “ col faccino grigino….

Bon arrossì per l’ ennesima volta, mentre le due navi scomparivano nel blu 
dell’ oceano artico.



Fine quinta parte

Non perdete il prossimo episodio dal titolo:

 “ Polo Nord