"Lettera aperta
alla comunità cristiana" (di don Gianni Brera)
Riportiamo alcuni stralci del messaggio che il nostro parroco Don Gianni Brera ha
voluto indirizzare a tutta la comunità di Binasco, chi volesse leggere il testo integrale
può scaricare il file come indicato nel menù laterale.
1. Scrivo a voi...
Chiudo alle mie spalle la porta di casa
stanco della giornata trascorsa e il gesto spontaneo e consueto
sembra voler dire: lascio fuori tutta la giornata appena
terminata...
Entro in studio... Mi lascio cadere sulla sedia
e stranamente emerge in modo forte il bisogno, la necessità di
comunicare attraverso uno scritto con la mia
comunità.
Scrivere si, ma cosa? La mente inizia ad
elaborare pensieri, idee, messaggi da presentare... L’idea di
scrivere per raccontare alla mia gente di questo primo anno vissuto
insieme: quanto fatto, realizzato, condiviso, un anno particolare
per tante situazioni, un tempo ricco di
“grazia”. Si affacciano alla mente incontri fatti con
persone, dialoghi, momenti di preghiera, attimi dì vita, problemi,
sentimenti vissuti, gioia e difficoltà, fatiche e soddisfazioni,
incomprensioni e tensioni, momenti straordinari e ferialità di
vita... Allora prego:
"Dio dei Padri e Signore di
misericordia donami la sapienza
che siede accanto a te in
trono. Mandala dai cieli santi dal tuo
trono glorioso perché mi assista... e io sappia che cosa ti
è gradito...” (Sap. 9,1-11)
L’avventura inizia! Il foglio bianco comincia a riempirsi di
parole e il cuore e la mente come torrente traboccante si aprono e
mi accorgo che
sono tante le cose che desidero comunicare alla comunità che il
Signore ha posto sul mio cammino di prete....
2. Scrivo a voi per...
raccontarmi...
È quasi un anno che sono tra voi e il primo
sentimento che provo nei vostri confronti è quello di un grande
affetto... Il giorno del mio arrivo lungo il tragitto che mi
portava alla Chiesa mi sembrava di tornare a casa dopo un lungo
viaggio...
Certamente quello era un giorno
di festa poi sarebbe iniziata la vita, quella vita di tutti i
giorni, segnata da tante cose ...
In
tanti modi ho potuto toccare con mano e verificare la vostra fede e
il calore della vostra umanità e delle tante attenzioni che
dimostrate nei confronti della Chiesa. Sono consapevole che
in passato mani sapienti di “pastori saggi” vi hanno
guidato e fatto crescere ed oggi raccolgo il frutto della loro
fatica, delle gioie, delle sofferenze, della loro
fede...
Nuovo il Parroco, nuovo il Diacono, tutti e due
ci siamo posti sotto la mano sapiente e silenziosa di don De Felici:
la sua delicata presenza è stata sempre un forte punto di
riferimento per comprendere, capire, e cercare le soluzioni
pastorali più praticabili. In questa prima fatica anche là vicinanza
delle Suore ha avuto una parte rilevante e importante...
...Ho
voluto vedere, guardare, ascoltare e inserirmi nel cammino della
vostra vita. Ho tentato di entrare nel dinamismo di questa comunità
cristiana, nelle profondità del suo animo per meglio comprendere il
senso di una tradizione di vita a tutti i livelli e così dopo aver
visto, ascoltato e constatato il positivo che è emerso ma anche il
problematico che ogni comunità porta con sé, è giunto il tempo di
compiere scelte di vita...!
3. Scrivo a voi per...
poter presentarvi un sogno...
Se è vero che ogni comunità cristiana ha delle
proprie tradizioni è altrettanto vero che è necessario essere aperti
al nuovo per diventare sempre più credibili e dire a tutti la
perenne novità e attualità del Vangelo. Alla luce della Parola del
Signore vorrei indicarvi la strada sulla quale desidero camminare e
crescere con voi per essere la chiesa di Gesù Signore, la "sua
famiglia". Insieme a voi vorrei essere una
“comunità cristiana” che sia “sale della terra e luce del
mondo”.
È un progetto o un sogno troppo
ardito?
...Non si tratta di essere una
comunità del “rumore” della “piazza” per essere la Chiesa del
Signore. La nostra presenza è caratterizzata e modellata sullo stile
del Signore Gesù: "...
il quale non considerò un tesoro
geloso la sua uguaglianza con Dio ma spogliò
se stesso, facendosi obbediente fino
alla morte e
alla morte di croce" (Filippesi)
Questo dovrà essere il nostro
stile di vita, di lavoro, di testimonianza, di carità. Non una
chiesa che fonda la sua azione sulla potenza e sulla forza dei
propri mezzi, ma una chiesa che fonda la sua presenza sulla forza
del Signore, sulla sua grazia, sul suo fecondo ed eterno amore. Una
chiesa che ha il coraggio di deporre le vesti della logica umana,
del prestigio, dell’apparenza per indossare il "grembiule" del
servizio nascosto e silenzioso fatto e vissuto nella logica
dell’amore che si dona senza nulla pretendere in cambio. La nostra
comunità cristiana la sogno così!
Accanto
al servizio silenzioso e discreto c’è un altro tratto che vorrei che
tutti insieme assumessimo come nostro: ascoltare e amare il nostro
mondo!...
Lo sguardo di Gesù fu lo sguardo dell’amore, di chi
vede e "patisce con", che si fa carico del bisogno di vita delle
persone. Anche noi... siamo chiamati a guardare il nostro
paese con gli occhi della fede, per porci accanto ad ogni povertà,
fisica, morale o materiale...
Vorrei tanto vivere con voi
l'esperienza di una comunità cristiana giovane e libera:
giovane perché
consapevole di fondarsi sulla novità del vangelo; libera e guidata
unicamente dall’amore del Signore Gesù. In questa luce
vorrei che insieme costruissimo una chiesa che diventasse sempre di
più la casa "dell’amicizia" dove ogni uomo, credente o no,
possa trovare accoglienza e rispetto.
...In
un tempo come il nostro dove l'uomo sembra essere orfano di Dio e
senza fratelli noi come chiesa siamo chiamati a ridire, con la
nostra vita che tutti abbiamo un Padre che ci ama, un fratello Gesù,
che unisce, la potenza dello Spirito che è forza di vita... Non
possiamo essere la chiesa della noia o del pessimismo ma la
comunità cristiana che contagia il mondo con la sua gioia:
4. Scrivo a voi per...
trovare lo stile del nostro cammino.
Quanto scritto sopra potrebbe sembrare un sogno!
Una realtà irrealizzabile...Ma se un cristiano non sa sognare... è
un cristiano “spento” che non vive la gioia del vangelo, che non
porta in sé l'ottimismo della fede. Per un credente, per un
prete per una religiosa, per un padre o una madre non saper più
sognare vorrebbe dire non aver più ragioni di vita! Ma
quali sono le vie per costruirci come comunità cristiana “giovane e
libera, aperta e pronta ad osare sul nuovo” rompendo schemi radicati
che ci fanno sentire al sicuro, al riparo, ma che rischiano di non
farci essere aperti sull’oggi? Quali vie intraprendere per essere
comunità d’amicizia e condivisione? Forse non è più il
tempo di vivere “la missione
al popolo” ma è tempo di essere "un
popolo in missione".
Per
poter realizzare tutto questo quali strumenti abbiamo a
disposizione? ...Il Vangelo è “la cartina” che ci indica la
strada da compiere ma è anche il nostro costante punto di
riferimento; la carità, cuore del Vangelo; la liturgia, dove
celebriamo la gioia della nostra salvezza, la locanda (chiesa) dove
poter sostare e dissetarci, il sentirci parte della chiesa locale,
dove viviamo il mistero della”comunione” che supera i confini della
nostra Parrocchia. Sono questi gli strumenti che il Signore
pone nelle nostre mani per aiutarci a crescere nella nostra
esperienza umana e cristiana...
...Il
nostro volerci bene
non può essere un amore generico ma è un amore che ha come misura il
“come” del Signore, il suo è sempre un amore fedele, libero,
rispettoso... E quasi a concretizzare le modalità di un amore che
non è teoria ma stile di vita ci viene in aiuto un testo degli Atti
degli degli Apostoli, tante volte ascoltato ma forse, mai
sufficientemente pregato e Vissuto: "Erano assidui nell'ascoltare
l'insegnamento degli apostoli e
nell'uni one fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.. Ogni giorno
tutti insieme frequentavano il
tempio e spezzavano il
pane
a casa prendendo i pasti con
letizia e semplicità di cuore...
(Atti 2)
Lo
stile con cui muoverci e vivere è questo!...
"Rivestitevi
dunque, come amati
di Dio, santi e diletti,
di sentimenti di misericordia, di bontà, di
umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a
vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di
che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha
perdonato, così
fate anche voi. Al di
sopra di tutto poi vi sia la carità, che è
il vincolo di perfezione.
E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete
stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti! (Colossesi 3)
...All’interno di questo criterio siamo costantemente
chiamati a misurarci perché solo così costruiremo la nostra casa “sulla roccia” che è
Cristo Gesù, il
Risorto, altrimenti il rischio è di costruirci sulla sabbia, ed i
rischi di una costruzione senza fondamenti li conosciamo tutti!
5. Scrivo a voi
per...
...Altri pensieri circolano liberamente e si
affacciano alla mente... Certamente... è tempo di operare scelte
e prendere decisioni che ci aiutino nella nostra crescita. Le varie
iniziative le valuteremo insieme, ma il desiderio di venirvi a
trovare nelle vostre case da settembre diventerà una piccola scelta,
un modo mio di stare in mezzo a voi.
Sono consapevole
che ci vorrà tempo, ma sono altrettanto convinto che nelle mura di
una casa ci si conosce meglio, ci si confronta, insieme si dialoga e
si cresce. Desidero venire nelle vostre case per dirvi la
gioia del Vangelo, per portarvi la speranza della fede, per
comunicarvi l’amore del Signore....
Voglio terminare
questa lettera con un invito. Come ogni famiglia ha bisogno
dell'apporto di tutti per poter essere luogo di crescita, così la
comunità cristiana che vive in Binasco necessita del contributo di
tutti per diventare quella “casa dell’amicizia” di cui ho scritto.
Per questo chiedo: agli anziani di essere maestri “saggi” di
vita, ai genitori di
impegnarsi nel cammino educativo di fede dei propri figli, ai giovani entusiasmo,
fedeltà e impegno, ai ragazzi di donarci un
po’ della loro vivacità, agli ammalati di esserci
accanto con l'offerta della loro sofferenza.
Come un
grande mosaico, fatto di piccole tessere, così la nostra parrocchia
è il grande mosaico che il Signore sta costruendo. Ogni piccola
tessera ha un nome e un volto... Al vostro cuore affido
questi “pensieri sparsi",alla vostra mente consegno questo
sogno di inizio estate, al vostro impegno e alla vostra fede dono
questi desideri perché insieme possiamo realizzarli e
viverli. Alla Beata Veronica che, silenziosa presenza,
assiste e vede il nostro cammino e il nostro impegno chiedo di
sostenerci nel prossimo tratto di strada perché da lei impariamo ad
amare il Signore e la nostra comunità cristiana con la sua stessa
intensità...
6.
Scrivo a voi... e con voi prego.
Nella tua chiesa, Signore Gesù casa
dell’amicizia donaci la gioia di vivere
come fratelli amati e salvati
dalla tua morte e resurrezione.
La nostra comunità,
Signore, diventi luogo d’incontro per ogni uomo che cerca la verità,
possibilità di dialogo sincero e fraterno, aiuto reciproco nella
crescita della fede.
In questa Tua e nostra casa
gli sfiduciati trovino speranza,
gli smarriti una sicura luce, i poveri la ricchezza dell’amore, i
peccatori la certezza del perdono.
Fa che
le nostre mani siano aperte ad ogni uomo...
i nostri cuori ardano del tuo spirito, le nostre
preghiere siano voce del mondo Amen.
...Invoco dal Signore la sua
benedizione su questa "mia famiglia" perché la pace e la serenità
possano nascere e trovare spazio nel cuore di
tutti.
"Vi
abbraccio con l'amore di un padre, con il cuore di un amico, con la
forza e la debolezza di un fratello".
il
parroco don Gianni
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