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In missione con noi...

Fotografie (prima parte)

Fotografie (seconda parte)


 


Gennaio 2002

IN INDIA CON NOI
novembre 2001 … un viaggio indimenticabile !

 


…la cronaca, in sintesi:

La mattina del 4 novembre ci siamo ritrovati all'aeroporto di Milano Malpensa ; noi di Binasco, partiti con la navetta e tutti gli altri, arrivati da Scalea, Milano, Bergamo, Sondrio, Padova e Pordenone, 18 partecipanti tutti entusiasti del viaggio che stava per cominciare.

Chi eravamo,
da Binasco: Giancarlo Riccardi - Franco Somenzi - Carla Migliavacca - Dina Montico - Umberto Minoia - Luciano Grandi - Umberto Ordanini e Mario, il sottoscritto (come accompagnatore dei "magnifici 18")

Da Bergamo (Peja): Onorino Bertocchi

Da Pordenone: Arianna Corai e Narciso Montico

Da Padova (Albignasegno): Maria Teresa Candiotto e Lorenzo Pellizzari

Da Sondrio (Montagna): Vladimira Halova

Da Scalea: Maria Carmela Angona

Da Milano: Gabriella Scotti, Rina Gallina e Marie josè Bertolini

Dopo le presentazioni, un pochino disordinate e frettolose, abbiamo espletato le solite pratiche d'imbarco e...
Finalmente abbiamo "preso il volo" alla volta di Francoforte per raggiungere New Delhi.

A New Delhi ci siamo trasferiti allo scalo nazionale e, dopo una sosta di relax fatta al Centaur Hotel, nuova partenza per Ranchi, la nostra prima tappa.

Finalmente il "tuffo" nel Continente indiano...
Al piccolo e sgangherato aeroporto di Ranchi comincia la nostra avventura che, per i "nuovi dell'india" si presenta come una vera e propria "torre di babele"... insomma una gran confusione: Vociare di persone accalcate nei piccoli spazi della sala e i primi odori dell'india sfiorano le nostre narici, odore di sudaticcio, incenso e polvere al tempo stesso.

Caricati i bagagli sul tetto di un altrettanto sgangherato Bus ci dirigiamo verso la casa Generalizia delle Suore dove, dopo aver preso possesso delle camerette a disposizione, facciamo onore al pranzo che le abili mani delle Suore ci hanno preparato.

A Ranchi abbiamo assaporato la vita umile e dignitosa delle famiglie contadine Adivasi e, tutti noi, ci siamo calati nella realtà della vera India visitando alcuni Centri missionari, la sede locale della Fondazione ed alcune località caratteriastiche.

La sera della partenza da Ranchi per Calcutta, il primo contrattempo: i biglietti ferroviari non sono conformi, probabilmente due persone dovranno partire il giorno successivo; Maria Teresa e Lorenzo si rendono disponibili ma tutto è ancora provvisorio poiché, dietro adeguato regalino fatto alla persona giusta, forse saremmo partiti tutti insieme.

Per farla breve, con 3000 rupie (77,47 Euro) siamo partiti e dopo una notte di sballottamenti e tre cambi di cuccette dovuti, appunto, ai biglietti non regolari,... con gli ossi rotti ed insonnoliti arriviamo a Calcutta,... ci attende una marcia forzata con bagagli alla mano, fino al bus che ci porta nella Città della Gioia, a Mirpara al DON BOSCO SERI.

Il complesso, ormai completamente trasformato si presenta bello, pulito ed organizzato, Padre John e Brother Mathew ci accolgono con grande ospitalità.

Durante la breve sosta a Calcutta visitiamo tutti i piccoli centri d'accoglienza della zona per poi dedicare tutta una mattinata per la visita alle opere di Madre Teresa:

Una sosta di riflessione e preghiera ai piedi della tomba della "piccola grande mamma di tutti i diseredati" , la visita a Sishu Bavan dove sono raccolti ed ospitati i bimbi abbandonati ed adottabili, non manca l'accoglienza per molti bambini e ragazzi con Handicap anche gravi, sono inoltre distribuiti pasti per i poveri e un dispensario (farmacia) è a disposizione per i poveri.

Ultima tappa: la casa dei morenti accanto al tempio della dea Kali: visita sempre delicata per la "sacralità" del luogo do ve Madre Teresa ha iniziato la sua opera, ma anche pericolosa per il fanatismo e gli scippi abbastanza frequenti.

Siamo nel periodo dalla grande "Kalì pujià" (festa "patronale" indiana dedicata a Kali) e l'atmosfera è calda ma una scorta di polizia ci garantisce una visita completa e sicura.

All'interno di quei due stanzoni scopriamo cosa significhi amare ed essere servi della sofferenza ma ci rendiamo anche conto che, davvero basta pochissimo, per donare uno spicchio di serenità a quelle larve umane che ti cercano con lo sguardo ormai "proveniente da lontano" … una carezza, una stretta di mano, soffermarsi qualche attimo a condividere almeno spiritualmente con quelle persone "come noi" che non chiedono guarigioni ma una briciola d'attenzione per non sentirsi del tutto soli e abbandonati.

Dopo la forte esperienza di Calcutta partiamo diretti a Krishnagar dove visiteremo l'ospedale per bambini handicappati ed inaugureremo una Chiesa in mezzo alla Jiungla Bengalese.

Il gruppo è affiatato e prosegue il viaggio con entusiasmo, molti di loro hanno avuto la gioia di abbracciare i loro bambini "adottivi" e l'emozione è stata grande per tutti … " sapevo .. ma adesso che ho visto mi rendo conto di quello che stiamo facendo" questo, un pochino il senso delle molte espressioni fatte dai partecipanti durante il nostro bellissimo viaggio.

C'è grande emozione perché siamo in partenza Hyderabad, proprio in quella grande e caotica Città musulmana dove ha vissuto ed insegnato Suor GIUSEPPINA ACERBI (Binaschina), incontreremo Padre LUIGI DELISSANDRI missionario e Binaschino DOC.

… E' ormai sera e il BUS ci porta all'Ostello dove troviamo i cancelli chiusi a causa di lavori in corso e, dopo diversi "avanti e indietro", dobbiamo percorrere a piedi una strada dove il nostro BUS non passa …

…arrivati all'Ostello ci troviamo di fronte il secondo imprevisto: camere "modello fornace" lenzuola usate e non cambiate, troppi letti in una stanza, ecc…

L'impatto non è dei migliori .. la stanchezza provoca qualche attimo di nervosismo e rifiuto ma il buon senso prevale; io stesso non ero al corrente di quella realtà ma, ormai, o così oppure … ancora così!

Ci sistemiamo come possiamo e scendiamo per la cena … un gelido silenzio domina la scena ed io, fiutata la tensione, "scarico a terra" e defilo in camera … domani è un altro giorno e si vedrà.

Tattica provvidenziale poiché al mattino tutti riposati e desiderosi di visitare la città, sembravano aver "digerito" l'avventura della notte passata e, per fortuna, coscienti dell'imprevedibilità del disagio vissuto.

Hyderabad è una città, tutta da vedere, divisa in due parti: vecchia e nuova, offre mille occasioni d'arricchimento culturale.

Dopo la visita al museo della città ed un breve city tour, andiamo al cimitero locale per fare visita alla tomba di Suor Giuseppina Acerbi, sulla quale abbiamo deposto dei fiori acquistati lungo il percorso ad una bancarella; curiosità: i fiori sono venduti a peso.

Proprio all'uscita del cimitero incontriamo Padre LUIGI DELISSANDRI che ci stava rincorrendo per incontrarci.

Da quel momento, dopo gli allegri ed affettuosi saluti, Ginetto non smetterà di parlare, raccontandoci suoi ricordi e molti episodi che hanno segnato gli anni del suo apostolato in India, così tra una storiellina, un ricordo ed una spiegazione, il Ginetto ci tiene compagnia per tutto il pomeriggio e ci accompagna nel giro turistico del pomeriggio.

Durante la visita all'immensa fortificazione del castello di Golgonda, ci raggiunge una brutta notizia: la morte di un parente stretto di un nostro compagno di viaggio … il cellulare è stato foriero di una brutta notizia.

Alla sera, dopo una breve preghiera e l'espressione del cordoglio di tutti, abbiamo cenato cercando di mantenerci sereni.

Il mattino dopo: la S. Messa e partenza per Appannapeta, la Parrocchia di Ginetto, dove abbiamo inaugurato il piccolo ospedale ostetrico e visitato l'ostello, il nuovo Convento e la casa per Parroco di Peddapalli indi, di corsa per raggiungere Fatimanagar e visitare il centro scolastico e d'Accoglienza di Padre Ambrogio Colombo e dare un'occhiatina ai villaggi rurali, il tempio sul lago e i ruderi di Fort. Warrangal poi, breve pranzo e proseguimento per Hyderabad e "volata" a Chennai per uno scalo tecnico e "maxi doccia" dovuta al monsone di ritorno.

Tutti inzuppati fino all'osso ci sistemiamo nell'Hotel per un meritato riposo ed al mattino successivo in partenza per Madurai dove un Hotel da sogno ci attende: il tour operator, amico mio, ci ha regalato senza costi aggiunti, il soggiorno al Taj garden retrayt un insieme d'appartamenti dislocati su di una collina che domina Madurai ed immersi in 64 acri di parco … un vero e proprio sogno da "mille e una notte … anzi tre notti!

Dopo la visita del Forte e del famoso tempio ci aspetta Dindigul per inaugurare la scuola finanziata dalla Fondazione.

Di buon mattino si parte e raggiungiamo Dindigul dove "un sacco" di bambini e persone ci aspettano:
musiche, canti, discorsi e danze fanno da corollario alla giornata che si conclude con la visita ad una vecchia scuola diroccata che …. Aspetta d'essere massa in sesto… chissà perché ci hanno portati a visitare il rudere di scuola ???

Da Madurai si parte per l'ultima tappa: Mumbai.

Come tutti i viaggi che preparo, anche questo si conclude nella bella ed accogliente Mumbai .

Ci aspettano le visite alle prime realizzazioni della Fondazione, proprio a Mumbai, allora Bombay ,abbiamo cominciato a "dare una mano" ai missionari: la prima ambulanza, un'ala del lebbrosario di Vehloli e poi i laboratori … da Mumbai il sentiero della carità ha iniziato ad espandersi e … come non finire il nostro viaggio proprio lì dove è cominciata la storia della Fondazione.

Dopo le visite alle nostre prime realizzazioni: La Casa Generalizia delle Helpers of Mary dove abbiamo costruito l'infermeria ed il nuovo Ostello - La prima Città dell'amore a Vehloli, opera interamente finanziata dalla Fondazione - La casa di accoglienza per figli di lebbrosi di Asangaon , esempio di organizzazione "a misura di bambino" , dove abbiamo costruito i plessi scolastici ed il parco giochi - Il piccolo ospedaletto ginecologico e l'accoglienza nello sluum di Dharavi, nel quale abbiamo iniziato sostegni ed assistenza.

Una grande carrellata di realizzazioni tutte concretizzate per merito dei benefattori che, con le loro offerte, hanno riproposto la bellissima parabola dei "cinque pani e due pesci" … che si sono tramutati in Case, scuole, ospedali, assistenza, i bimbi sostenuti a distanza sono ormai più di 16.000 e, …e se questo non è un miracolo...

Il Viaggio termina con un gruppo ancora emozionato e sereno ma, sono sicuro, ancora più determinato nel sostenere la nostra Fondazione.

Grazie a voi cari amici, io ho cercato di proporvi occasioni di riflessione, gioia, turismo e … amicizia!
Con la speranza nel cuore di poterci incontrare nuovamente, Vi auguro un 2002 davvero colmo di Letizia, Amore, Condivisione e tanta, tanta pace, cercata anche nelle piccole cose di tutti i giorni.

Mario