Dalla Provincia Pavese del  31.1.02

 

Binasco, in 12 fuori da scuola
Il Comune inflessibile: «C'è posto solo per i residenti»


BINASCO. Nello scorso mese di agosto è pervenuta un'ordinanza del sindaco di Binasco Lucio Rognoni alla direttrice del circolo didattico statale Silvana Fossati in cui si consigliava una limitazione nelle iscrizioni ai soli residenti a Binasco per l'anno 2002-2003. Motivo della comunicazione la carenza di spazi e il rispetto della capienza per motivi di sicurezza della struttura di via Roma. In questa direzione esistono già direttive sulla sicurezza contenute nella legge 626 e circolari tecniche della Provincia di Milano che invitano i presidi a non superare il numero massimo di 25 alunni per classe. «Bisogna purtroppo darsi delle priorità nelle iscrizioni - spiega il sindaco - dal momento che non è possibile creare altre sezioni perché è stato raggiunto il massimo della capacità della struttura».
L'ordinanza in questione in questi giorni torna a far discutere dopo la chiusura delle iscrizioni e il malcontento dei genitori non residenti che non hanno potuto iscrivere i loro figli a Binasco. I genitori dei bambini non residenti si sono recati presso l'ufficio scuola del comune e dalla direttrice Fossati chi per chiedere chiarimenti chi per esprimere dissenso in merito. E' stato già raggiunto il numero massimo di 70 bambini iscritti per la scuola elementare, tutti residenti a Binasco. La direttrice spiega che per il momento non c'è ancora nulla di definitivo in quanto manca ancora la comunicazione all'Ufficio scolastico provinciale. Le richieste per i non residenti, dal registro della direttrice, risultano essere dodici, e in larga misura sono di Noviglio. Di questi solo tre o quattro ad oggi sono rimasti in sospeso mentre gli altri si sono dirottati verso le altre strutture del plesso scolastico. «Esiste una reale esigenza di contenimento legata ad una situazione contingente perché la struttura non consente di avere classi in più, tuttavia non vogliamo scontentare nessuno e lasciamo una strada aperta ad ogni possibilità - spiega la direttrice - mi muoverò per cercare una soluzione, tuttavia la situazione potrebbe complicarsi dopo l'approvazione della riforma della scuola che significherebbe una riapertura delle iscrizioni e potrebbe rappresentare un'ulteriore problematica con l'ingresso anticipato dei bambini a cinque anni e mezzo e quindi un ulteriore aumento di richieste».
A settembre la scuola elementare di via Roma contava 314 bambini iscritti di cui 71 erano i non residenti (22%). La media risulta superiore se si considera il totale degli alunni iscritti nelle scuole di Binasco: su 789 sono 228 i non residenti (28%).
«I conflitti che sono emersi non fanno piacere a nessuno, non sono scelte piacevoli ma necessarie, è chiaro che i genitori che vogliono iscrivere i loro bambini a Binasco lo fanno per un'onesta comodità e per il servizio che offriamo, tuttavia bisognerebbe comprendere il vero problema degli spazi e della sicurezza per i bambini» spiega il sindaco, che sottolinea che non è intenzione della sua amministrazione operare soprusi né tantomeno arrecare disagi alle famiglie. «Vorrei ricordare - precisa Rognoni per spiegare che non esistono preclusioni nei confronti dei non residenti - che parecchie associazioni binaschine si avvalgono della presenza e del contributo di persone che vengono da fuori e all'interno dei progetti sulla promozione dei diritti per l'infanzia e l'adolescenza della legge 285 partecipano anche ragazzi che non abitano a Binasco, la decisione di una limitazione nelle iscrizioni ai non residenti è quindi motivata solo per garantire un servizio migliore ai binaschini che ne hanno una priorità».
La linea che seguirà l'amministrazione sarà quella di garantire comunque un riguardo maggiore verso i bambini non residenti che hanno un fratello o una sorella che già frequenta le scuole a Binasco e nell'attenta valutazione di ogni caso, tuttavia verranno effettuati dei controlli sulle richieste di residenza avanzate in questo periodo per coloro che, per aggirare l'ostacolo, cercheranno di ottenere la residenza in paese. Il sindaco di Binasco conclude con un'analisi più generale: «Un altro problema è che, come tutti sanno, la scuola dell'obbligo è completamente a carico del comune, che la paga con i soldi dei cittadini, Stato, Regione e Provincia dovrebbero in questo senso indirizzarsi maggiormente nell'ottica dei contributi ai comuni per la scuola».
Alessandro Zaino