Segue la trascrizione dell'articolo pubblicato sulla Provincia Pavese intorno al 16.3.2002.

 
BINASCO
Scoppia la polemica sul corso di nuoto
I genitori contestano il Comune per il taglio: «Dovevano dirlo prima»

Alessandro Zaino

BINASCO. Scambio di missive tra i genitori e il comune di Binasco. Oggetto: il corso di nuoto per i ragazzi da 6 a 13 anni alla piscina di Motta. Si sono chiuse il 15 marzo le iscrizioni per il terzo trimestre.
Dopo alcuni anni, il corso per i mesi di aprile, maggio e giugno, non avrà più cadenza bisettimanale. I genitori, spiazzati da questa improvvisa decisione, hanno scritto al comune con tanto di firme raccolte, chiedendo lumi sul taglio della prestazione erogata, ritenendo valida la qualità del servizio fino ad ora offerto. Attualmente il servizio è condizionato dalle risorse umane e finanziarie disponibili, la risposta dell'Amministrazione. Inoltre con il corso monosettimanale si vuole favorire l'accesso di un numero maggiore di bambini.
I genitori chiedevano che il comune si muovesse per tempo, conoscendo già da ottobre come le richieste, in termini di prenotazioni, fossero superiori all'offerta. Nonostante il mezzo di trasporto sia abilitato ad un numero di 50 posti, non si è voluto superare il tetto dei 35 iscritti al corso per gli spazi contenuti della piscina ed in rapporto al numero tra accompagnatrici e i piccoli utenti.
Ancora una volta, dopo il blocco delle iscrizioni per i non residenti, carenza delle strutture e risorse finanziarie dettano regole inderogabili creando malumori per la qualità dei servizi offerti. Se per la scuola elementare si era pensato di contenere i numeri per non inficiare la qualità del servizio, il discorso si ribalta in questa occasione. Più iscritti a discapito della qualità. I genitori manifestano delusione per la mancanza di soluzioni alternative e, nella lettera di risposta del comune, si fa sapere che per il futuro si prenderanno in esame altre soluzioni. Un lavoro non facile per gli amministratori binaschini. Perché un'altra questione rischia di ampliare il malumore dei genitori. Infatti l'associazione genitori sta raccogliendo le firme per richiedere l'estensione del periodo del centro estivo come già avviene in altri comuni. I rappresentanti suonano la sveglia ricordando come l'Amministrazione debba prendere atto dei cambiamenti nelle famiglie di oggi, dove spesso entrambi i genitori lavorano. «Forse basterà davvero un po' di buona volontà in più» si conclude il comunicato dell'Agsb.