Episodio 2 - " Il circo di Kiev"
 


Quella sera Bon, si accomodò nella prima fila di una platea che era costituita sì e no da una trentina di persone. IL circo era veramente penoso. IL tendone era rattoppato con sacchi della spazzatura, le panche erano polverose e scricchiolanti e gli inservienti mettevano tristezza solo guardarli. Bon si domandava come potesse un posto così squallido nascondere un’ organizzazione così potente. I suoi pensieri vennero improvvisamente interrotti da uno stacco musicale, che introduceva 
l’ inizio dello spettacolo. Subito entrarono quattro clowns e tre scimmiette vecchie e denutrite, che nel giro di pochi minuti non fecero che aumentare il senso di tristezza generale che già aleggiava. A quella vista i bimbi si nascosero dietro ai genitori.
Un omone in ultima fila, che già sembrava depresso per conto suo, scoppiò in un forte pianto isterico. Solo Bon si divertiva….

- Bravi eh !?

Continuava a ripetere mangiando pop corn e guardandosi attorno in cerca di approvazione. IL secondo numero fu quello del contorsionista. Entrò un grassissimo omone in tuta attillata bianca completamente rattoppata, che subito iniziò a raggomitolarsi, riuscendo però solo a rotolare con gemiti di dolore….
Tali rotolamenti incontrollati finirono con l’ impattare il baracchino dello zucchero filato, che si sfasciò….Tutti scoppiarono a ridere ma Bon restò serio e pensò :

- Pover uomo…..che vita di umiliazioni…..mah….

L’ omone si ritirò sconfitto e umiliato. Come se non bastasse, un bimbo dispettoso infierì su di lui, lanciandogli una cicca masticata tra i capelli…..
Fece poi il suo ingresso un abile giocoliere, Larry “ la piovra “, il quale si mise ad eseguire il suo celebre numero di lancio e ripresa di oggetti, effettuato con undici fiammiferi accesi. Uno di questi però, gli si infilò nella larga manica della camicia.

- Aaaaahhhh !!

Corse fuori come un razzo, gettandosi nella vasca delle tartarughe giganti. 
Dal pubblico iniziarono a partire i primi fischi di disappunto. Arrivò a quel punto 
il “ clou “ della serata : l’ entrata del pistolero Kit Black, detto “ mano invisibile “,
dal tanto che era veloce ad estrarre. Camminò lento verso il centro della pista, illuminato dall’ “ occhio di bue “.

- Cerco un volontario….

Disse rivolto al pubblico.

- Uno che si creda più veloce di me….eh eh eh….

Tirò poi fuori le pistole e spiegò che queste erano caricate con speciali pallottole ad inchiostro e che al suo sfidante sarebbe stato dato uno speciale giubbetto protettivo. In quel mentre, a Bon caddero i pop corn e nel tentativo di recuperare il sacchetto finì col rotolare proprio dentro alla pista. Tutti lo acclamarono :

- Bravo ! Fagli male !

I due si misero a distanza di duello e Bon venne attrezzato.

- Posso sapere il nome del mio sfidante ?

Domandò Kit Black.

- Magari dopo....
- Oooohh !!

Di tutti.
Partì un rullo di tamburi.

- Quando i tamburi smetteranno di suonare, facci vedere come spari…..eh eh eh…

Gli disse Kit Black.

I tamburi si fermarono e il duello partì. I due spararono contemporaneamente ma….
purtroppo Bon sbagliò arma e tirò fuori come per abitudine la sua 38 a tripla canna,
facendo fuoco a raffica. Abbatté un pilone di sostegno, che cadde in testa a Kit Black, il quale sprofondò per quasi mezzo metro nella pista del circo. Gli spettatori si alzarono in piedi entusiasti per applaudire. Bon si avvicinò allo sventurato Kit Black e gli disse :

- Eh eh eh…..

Kit Black si mise a frignare come un bambino viziato. Nikolay Nikolov era entusiasta per quest’ ultimo numero. In tutta la sua esistenza, il circo di Kiev non aveva mai avuto così successo. A spettacolo terminato volle stringere la mano a questo stravagante personaggio.

- Complimenti…..che emozione è stata…

Gli disse Nikolay stringendogli forte la mano.

- E per emozioni più forti ?

Si azzardò a chiedere Bon.
Nikolay si guardò attorno ed arrossì.

- Come dice prego ?
- Ho saputo che potendo pagare ci sarebbero degli spettacoli più emozionanti.
- Qui non si fanno spogliarelli……

Bon ci rimase malissimo. I casi erano due : o Bonner era fuori strada, oppure questo Nikolay era un tipo molto sospettoso.

- E’ un vero peccato….ho qui con me 5.000 $ freschi freschi ma…..a quanto pare…
- Non so nemmeno il suo nome….
- IL mio nome è Bon…..Billy Bon…..
- E così lei ama le emozioni forti…..
- Sì….e da piccolo mi piaceva lo zoo….
- Mi sa tanto…..signor Bon…..che coi suoi 5.000 $ potrà andare solo lì….
- Come ! Non bastano 5.000 $ !?

Disse Bon irritato.

- Vada a casa è meglio…..non so chi le abbia raccontato certe storie ma qui è tutto regolare….
- Mi sarò sbagliato….

Bon finse di andarsene e poi, una volta uscito, si appostò dietro ad un bidone della spazzatura. Sfoderò il suo cannocchiale ai raggi perforanti “ effetto luna “, l’ ultima invenzione del suo caro amico l’ ingegner Carpa. Ciò però non servì a nulla, perché quella notte era nuvoloso….Qualche ora dopo, arrivò un Cadillac rossa scintillante,
dalla quale scese un elegantissimo ragazzotto. Si accordò con Nikolay, poi i due salirono in macchina e si allontanarono. Bon saltò come un fulmine sulla sua Ford
“ Rallenty “ ed iniziò l’ inseguimento. Si diressero verso il centro della città e giunsero in prossimità del famoso hotel “ Holiday Superlux “, l’ albergo più in vista di New York. I due entrarono dopo aver lasciato la macchina a un fattorino….anzi…
a un finto fattorino, che subito se la svignò senza perder tempo, rivelandosi un volgare ladro d’ auto…..

- Ha ha ha…

Commentò Bon che aveva assistito alla scena. 
Dopo qualche minuto, entrò anche lui nell’ hotel e si diresse al bancone della reception.

- Salve, sono l’ ispettore Bon.

Si presentò fiero al portiere.

- Sicurezza !

Urlò il portiere suonando il campanellino.

- TIN TIN TIN

Arrivarono due omoni in divisa, che sollevarono di peso Bon.

- Gettate per strada questo impostore !

Bon si divincolò con forza ribellandosi.
- Ehi dico….è così che trattate un agente nell’ esercizio delle sue funzioni ?
- Lei non ha la faccia di un ispettore di Polizia…
- …E lei è un incapace….guardi qui !

Dopo aver tirato fuori il tesserino lo picchiò sul bancone.

- Cosa vuole da me ?
- Voglio sapere a che piano salivano i due loschi individui che sono entrati.
- Ma quello era il signor Johnny Dollaro,uno degli uomini più ricchi di New York…io non sono autorizzato a rilasciare informazioni sul suo conto…
- Neanche in cambio di un buon biglietto da 100 $ ?

Subito dopo, Bon volò fuori dall’ edificio urlando.

- Tornerò per farvi chiudere la baracca !

Si rialzò malconcio ma in fondo soddisfatto : era riuscito a sapere il nome del signorotto e ora poteva indagare. Fece la sua prima relazione a Bonner, il quale gli mostrò un dossier riguardante proprio Johny Dollaro. Secondo ciò che vi era indicato, questi altri non era che un ricco nulla facente e amante del gioco d’ azzardo. Ora Bon non doveva far altro che continuare a seguirlo, sperando di scoprire qualcosa di più interessante. Quello stesso giorno al porto di New York,
il rimorchiatore “ Liberty “ stava facendo attraccare il famoso peschereccio attaccato dai Russi. Era stato trovato alla deriva e completamente privo di equipaggio. Ad attenderlo, lì al porto, vi era un gruppo di militari della guardia speciale della marina. IL Capitano del rimorchiatore, una volta a terra, si diresse verso il comandante di quei militari. Questi gli porse un foglio di carta e gli disse :

- Ho il permesso di ispezionare il peschereccio.

Fece poi cenno ai suoi uomini di seguirlo. In quello stesso momento, in un altro angolo del porto, si levò un urlo terrificante.

- Aaahhh !! Mi sto congelando !!

Un vecchio pescatore, che stava pescando sulla banchina, era caduto a terra irrigidito e ghiacciato. Una donna che passava lì vicino si mise ad urlare :

- Aaaahhh !! Mi ha morso una zanzara enorme…..ho il braccio ghiacciato !!

Un altro gridò : 

- Là…due zanzare enormi…..si dirigono verso la città !

Una gran folla iniziò a radunarsi su molo e la squadra di militari scese di corsa dalla nave per accorrere sul posto. Con inconsueta rapidità erano già giunte due ambulanze, sulle quali i militari collocarono le due vittime. Fatto questo, i due mezzi sfrecciarono via a gran velocità. Qualche minuto dopo arrivarono i primi giornalisti e la Polizia, che raccolse le testimonianze dei presenti. Quando si misero a cercare l’ ospedale che aveva ricoverato le due vittime, si resero conto che queste erano praticamente sparite nel nulla. La cosa che più preoccupava la Polizia, era che più persone avevano visto due zanzare enormi dirigersi verso la città, senza contare poi il mistero del congelamento delle vittime. Quella sera Bonner, stava nel suo ufficio, con davanti agli occhi quegli incartamenti oscuri e misteriosi, che parlavano di ghiaccio e che gli avevano ispirato una bella granita al tamarindo….Più volte aveva cercato di rintracciare Bon, che però pareva essere introvabile. Proprio Bon intanto, aveva constatato che le notizie su Johnny Dollaro erano esatte. Infatti questi era appena entrato al casinò per passare una consueta serata di follie. Anche il nostro eroe però, quella sera era in vena e dunque lo seguì senza indugi. Appena entrato, Dollaro si diresse in una saletta adibita al poker, mettendosi poi a giocare con altre quattro persone, dall’ aspetto distinto ma al contempo losco. Bon si rivolse ad un inserviente chiedendo se poteva partecipare al gioco. Questi lo squadrò schifato e poi sentenziò:

- Lei crede di essere all’ altezza ?

Bon si irritò moltissimo.

- Insomma, saprò io quello che posso o non posso fare !
- Quello signore, è un tavolo molto prestigioso e per farne parte occorre chiedere il permesso al padrone in persona.
- Va bene, mi porti dal padrone !

L’ inserviente lo squadrò di nuovo.

- Lei pensa di poterlo incontrare ?
- Perché, chi è ?
- E’ il signor Jean Paul La Barbette….
- Ah ah ah….che nome…..allora posso incontrarlo di sicuro…..
- Mi segua !

Disse irritato l’ inserviente.
Dopo ben 400 metri di un lungo corridoio in salita, i due uomini ansimanti arrivarono davanti a una stretta porticina.

- Mi aspetti qua…

Disse a Bon l’ inserviente, mentre si abbassava per entrare.

- Non ci sarebbe un posto per sedersi ?

Chiese Bon sfinito.

- No. Stia lì fermo e non tocchi niente….

Mentre l’ uomo spariva dietro la porta, Bon stanchissimo osservò il corridoio appena percorso.

- Non potevano mettere una seggiovia ? 

Pensò.
Ecco che l’ uomo uscì scuotendo la testa.

- IL signor La Barbette in questo momento è occupato, non può riceverla…
- Dopo tutta questa camminata ? Ma neanche per sogno !

Spinse via l’ inserviente, diede un calcio alla porticina ed entrò picchiando la testa contro il bassissimo stipite. Dentro sorprese La Barbette insieme a Nikolay Nikolov, che reggeva una borsa contenente dei documenti.

- Lei la conosco…

Disse rivolto a Nikolay.

- Invece lei no…..

Disse rivolto al piccolissimo La Barbette, il quale subito alzò il telefono e chiamò la sicurezza.

- Questo è il tale di cui ti stavo parlando….

Disse Nikolay a La Barbette.

- Quello che mi faceva tutte quelle strane domande…..

Bon ebbe il tempo di squadrare per bene La Barbette. Era un omino dai capelli bianchi a spazzola, con dei baffetti stile ‘800 con ampio ricciolo all’ in giù. Nel suo sorriso spiccava un enorme dente d’ oro. Indossava un gilet color verde dollaro ed una camicia di seta bianca con maniche arrotolate. Su un braccio si poteva notare un vistoso tatuaggio con la scritta “ rien ne va plus “. I pantaloni a zampa d’ elefante
cadevano su un paio di sandaletti di cuoio, portati con appariscenti calzini gialli.
Davanti a questo stravagante personaggio, Bon restò di stucco. L’ uomo gli allungò la manina.

- Je suis monsieur La Barbette…
- Bon....Billy Bon....

Si presentò a sua volta il nostro eroe stringendogli la piccola mano.

- Abbiamo ancora qualche secondo, prima che i miei gorilla la sbattano fuori come un sacco della spazzatura…Cosa vuole signor Bon ?
- Semplicemente giocare a poker al tavolo di lusso…..visto che al circo non siete stati capaci di farmi divertire…..

Nikolay gli lanciò un’ occhiataccia.

- Lo sa signor Bon che per sedersi a quel tavolo ci vogliono almeno 30.000 $ ?

A Bon si annebbiò la vista. Mantenne però il sangue freddo.

- I soldi servono a quelli che perdono, io sono uno che vince….
- Par bleu !
Esclamò La Barbette. Nikolay invece scoppiò a ridere e disse :

- E’ vero che è un vincente ! Ieri sera ha battuto Kit Black !

La Barbette divenne serio.

- Ma quelli della sicurezza non arrivano più ?

In quel mentre, un gorilla ansimante s’ incastrò nella porticina e disse :

- Capo…..quella salita ha stroncato tutti…..sono l’ unico superstite…
- Razza d’ imbecilli !!

Urlò La Barbette colpendo la scrivania con un “ pugnino “ e soffiandosi subito dopo sulla manina arrossata.

- Dovete allenarvi di più !
- ……E lei non poteva costruire l’ edificio su un unico piano ?
- IL padrone sono io ! Sei licenziato !…..E adesso seguitemi.

Uscirono dalla piccola stanza calpestando il gorilla ansimante, che ora era anche piangente per aver perso il lavoro. Ripercorsero il lungo e ripidissimo corridoio, incontrando qua e là gli altri gorilla esausti. Arrivati nel salone, La Barbette accompagnò Bon al tavolo da poker e lo presentò agli altri giocatori. Fece poi portare le fiches necessarie. IL tavolo era così composto: alla sinistra di Bon era seduto Joe Baro, un nome che era tutto un programma, alla sua destra c’ era il Conte Giorgio di Barbonia, mentre invece proprio davanti a lui stava seduta la bellissima Loreine De Paris, dai rossi capelli e lo sguardo da vipera. Per finire, completava il tavolo il sudatissimo Johnny Dollaro, che già stava subendo ingenti perdite. La Barbette e Nikolay Nikolov stavano in piedi vicino alla parete, ad assistere incuriositi.

- A chi tocca il mazzo ? 

Chiese allegramente Billy Bon.
Tutti misero le fiches sul banco ma Bon si dimenticò. La bella Loreine De Paris prese una fiche delle sue e la mise sul piatto.

- Ah….grazie…

Disse Bon sfoggiando il suo sorriso da ebete.
Joe Baro diede le carte. I giocatori le raccolsero e poi le aprirono pian piano. 
Fu proprio in quel momento, che Bon si accorse di averne solo quattro mentre invece Joe Baro ne aveva addirittura sei, più un’ altra che gli sbucava dal colletto.
Guardò in viso gli altri in attesa di una qualche reazione ma…nessuno disse niente.

- Mah…..

Pensò.
La partita proseguì. Johnny Dollaro cambiò una carta. Loreine De Paris due. 
IL Conte Giorgio di Barbonia si dichiarò servito ma subito dopo si ritirò inspiegabilmente. Bon cambiò tre carte ma…maldestramente fece cadere un asso di picche sul tavolo.

- Questo lo prendo io….

Disse Joe Baro, che poi infilò la carta nel suo mazzo. A Bon ne diede un’ altra.
Ancora una volta il nostro eroe si guardò attorno perplesso. Nonostante tutto nessuno protestava.

- Mah…..

Pensò di nuovo.
Joe Baro si dichiarò servito.

- Per forza…..

Sussurrò Bon irritato.

- Silenzio !

Lo rimproverò La Barbette.

A Bon venne voglia di sfoderare la 38 a tripla canna e di fare un macello. A stento si trattenne. Iniziarono le puntate. Johnny Dollaro partì con cautela, mettendo in gioco 
100 $ e due cents. Loreine De Paris baciò una fiche da 3.000 $ e la lanciò sul piatto.
Bon ne rimase affascinato. Avrebbe voluto prendere quella fiche e sbaciucchiarla tutta.

- Che donna di classe…

Pensava.
Ora toccava a lui, visto che il Conte Giorgio si era ritirato. Mise sul piatto una fiche da 3.000 $, per vedere il gioco della splendida Loreine. Joe Baro, con le sue sei carte in mano, fece lo spavaldo e sentenziò :

- Tutto quanto…..

Spinse con due mani tutte le sue fiches sul piatto, formando una cifra di più di 300.000 $. Johnny Dollaro, ormai completamente bagnato di sudore, strizzò il fazzoletto intriso sul tavolo e si ritirò. La fredda Loreine De Paris invece, si fece portare il blocchetto degli assegni e poi rilanciò di altri 100.000 $. Bon, perso nella bellezza che aveva di fronte, non volendo sfigurare mise mano al proprio blocchetto rilanciando di altri 400.000 $. A quel punto, ogni attività del casinò cessò e un’ immensa folla si accalcò attorno al tavolo. Qualcuno si azzardò a far notare :

- Guardate quello….gioca con quattro carte !

Joe Baro reagì, lanciando una carta bi – lama allo sventurato, procurandogli un profondo sfregio.

- Si guarda e non si parla……eh eh eh…
Poi si mise a fissare Bon sicuro di sé.

- Accetto la sfida….

….E mise sul piatto un assegno da 500.000 $. La prima a svelare le carte fu Loreine De Paris, che mise in gioco un tris d’ assi. Non resistendo, visto che si sentiva sicuramente vincente, Joe Baro scavalcò Bon e mostrò le sue carte : un “ full “ d’assi….

- Ooooohhhh !!

Di tutti.
Chiaramente qualcosa non quadrava ma la partita continuò lo stesso. Ora toccava a Bon. Girò le sue quattro carte e…..scoprì un poker d assi…..tutti di cuori…..

- Questo poker lo dedico alla stupenda Loreine De Paris, alla quale voglio cedere metà della vincita…..

Loreine gli lanciò un seducente sorriso. Intanto però, Joe Baro stava estraendo un lungo coltello.

- Tu hai barato !
- Ma se il mazzo l’ hai fatto tu ! Mi hai fatto giocare con quattro carte !

Joe Baro reagì infilzando tutti e quattro gli assi di Bon e poi glieli schiaffò sotto il naso.

- Su questo coltello c’ è ancora posto anche per te !
- Non credo.

Disse Bon, puntando la sua 38 a tripla canna sotto il mento di Joe Baro.
Approfittando di quei momenti di tensione, il Conte Giorgio di Barbonia stava arraffando tutte le fiches. Loreine De Paris sferrò un tremendo colpo di Karate alla carotide di quella specie di nobile, lasciandolo paralizzato a vita. Johnny Dollaro nel tentativo fuggire urtò Bon, che cominciò a far fuoco a raffica senza un preciso bersaglio. Tutti vennero colti dal panico e nella foga sfasciarono completamente il locale di La Barbette, il quale in quella confusione stava urlando :

- Mon Dieu ! Mon Dieu !


Fine seconda parte

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 “ Intrigo internazionale