Gli impegni di Luglio 2014
1. |
M. |
S. Messa feriale al pomeriggio alle ore 17,30 per tutto il
mese |
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o re 21,00 in Oratorio incontro dei catechisti dei ragazzi che hanno
fatto la S. Cresima |
2. |
M. |
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3. |
G. |
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4. |
V. |
ore 15,30 Matrimonio |
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ore 21,00 in Oratorio incontro dei catechisti di IV
elem. |
5. |
S. |
ore 16,00 – 17, 15 S. Confessioni |
6. |
D. |
GIORNO DEL SIGNORE - XIV Tempo
ordinario |
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Giornata della generosità per le necessità della
Chiesa |
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S. Messe ore 8,00 – 10,30 – 17,30 |
7. |
L. |
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8. |
M. |
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9. |
M. |
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10. |
G. |
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11. |
V. |
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12 |
S. |
ore 16,00 – 17, 15 S. Confessioni |
13. |
D. |
GIORNO DEL SIGNORE - XV Tempo
ordinario . |
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S. Messe ore 8,00 – 10,30 – 17,30 |
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…Liturgia del S. Battesimo |
14. |
L |
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15. |
M. |
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16. |
M. |
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17. |
G . |
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18. |
V. |
Conclusione Grest 2014 |
19. |
S. |
ore 16,00 – 17, 15 S. Confessioni |
20. |
D. |
GIORNO DEL SIGNORE - . XVI Tempo
ordinario |
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S. Messe ore 8,00 – 10,30 – 17,30 . |
21. |
L. |
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22. |
M. |
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23. |
M. |
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24. |
G. |
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25. |
V. |
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26. |
S. |
ore 16,00 – 17, 15 S. Confessioni |
27. |
D. |
GIORNO DEL SIGNORE - XVII Tempo
ordinario . |
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S. Messe ore 8,00 – 10,30 – 17,30 . |
28. |
L. |
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29. |
M. |
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30 |
M. |
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31 |
G. |
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Attenzione nei mesi di Luglio e Agosto le S. Messe
festive saranno alle ore:
8,00 – 10,30 – 17,30
Dall’omelia di Papa Francesco
in occasione della festa del Corpus Domini
2014
«Il Signore, tuo Dio, ti ha
nutrito di manna, che tu non conoscevi» (Dt 8,2). Queste parole del Deuteronomio
fanno riferimento alla storia d’Israele, che Dio ha fatto uscire dall’Egitto,
dalla condizione di schiavitù, e per quarant’anni ha guidato nel deserto verso
la terra promessa. Una volta stabilito nella terra, il popolo eletto raggiunge
una certa autonomia, un certo benessere, e corre il rischio di dimenticare le
tristi vicende del passato, superate grazie all’intervento di Dio e alla sua
infinita bontà.
Allora le Scritture esortano a
ricordare, a fare memoria di tutto il cammino fatto nel deserto, nel tempo della
carestia e dello sconforto. L’invito è
quello di ritornare all’essenziale, all’esperienza della totale dipendenza da
Dio, quando la sopravvivenza era affidata alla sua mano, perché l’uomo
comprendesse che «non vive soltanto di pane, ma di quanto esce dalla bocca del
Signore» (Dt 8,3).
Oltre alla fame fisica l’uomo
porta in sé un’altra fame, una fame che non può essere saziata con il cibo
ordinario. E’ fame di vita, fame di
amore, fame di eternità. E il segno della manna – come tutta l’esperienza
dell’esodo – conteneva in sé anche questa dimensione: era figura di un cibo che
soddisfa questa fame profonda che c’è nell’uomo. Gesù ci dona questo cibo, anzi,
è Lui stesso il pane vivo che dà la vita al mondo (Gv 6,51). Il suo Corpo è il
vero cibo sotto la specie del pane; il suo Sangue è la vera bevanda sotto la
specie del vino. Non è un semplice alimento con cui saziare i nostri corpi, come
la manna; il Corpo di Cristo è il pane degli ultimi tempi, capace di dare vita e
vita eterna, perché la sostanza di questo pane è Amore. Nell’Eucaristia si comunica l’amore del
Signore per noi: un amore così grande che ci nutre con Sé stesso; un amore
gratuito, sempre a disposizione di ogni persona affamata e bisognosa di
rigenerare le proprie forze. Vivere l’esperienza della fede significa lasciarsi
nutrire dal Signore e costruire la propria esistenza non sui beni materiali, ma
sulla realtà che non perisce: i doni di Dio, la sua Parola e il suo
Corpo.
Se ci guardiamo attorno, ci
accorgiamo che ci sono tante offerte di cibo che non vengono dal Signore e che
apparentemente soddisfano di più. Alcuni
si nutrono con il denaro, altri con il successo e la vanità, altri con il potere
e l’orgoglio. Ma il cibo che ci nutre veramente e che ci sazia è soltanto quello
che ci dà il Signore! Il cibo che ci offre il Signore è diverso dagli altri, e
forse non ci sembra così gustoso come certe vivande che ci offre il mondo.
Allora sogniamo altri pasti, come gli ebrei nel deserto, i quali rimpiangevano
la carne e le cipolle che mangiavano in Egitto, ma dimenticavano che quei pasti
li mangiavano alla tavola della schiavitù. Essi, in quei momenti di tentazione,
avevano memoria, ma una memoria malata, una memoria selettiva, una memoria
schiava, non libera. Ognuno di noi,
oggi, può domandarsi: e io? Dove voglio mangiare? A quale tavola voglio
nutrirmi? Alla tavola del Signore? O sogno di mangiare cibi gustosi, ma nella
schiavitù? Ognuno di noi può domandarsi: Qual è la mia memoria? Quella del
Signore che mi salva, o quella dell’aglio e delle cipolle della schiavitù? Con
quale memoria io sazio la mia anima?
Il Padre ci dice: «Ti ho nutrito
di manna che tu non conoscevi». Recuperiamo la memoria, questo è il compito:
recuperare la memoria,e impariamo a riconoscere il pane falso che illude e
corrompe, perché frutto dell’egoismo, dell’autosufficienza e del
peccato.
Tra poco, nella processione, noi
seguiremo Gesù realmente presente nell’Eucaristia. L’Ostia è la nostra manna,
mediante la quale il Signore ci dona se stesso. A Lui ci rivolgiamo con fiducia:
Gesù, difendici dalle tentazioni del cibo mondano che ci rende schiavi, è cibo
avvelenato; purifica la nostra memoria, affinché non resti prigioniera nella
selettività egoista e mondana, ma sia memoria viva della tua presenza lungo la
storia del tuo popolo, memoria che si fa “memoriale” del tuo gesto di amore
redentivo. Amen.