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Parrocchia di Binasco


Gli impegni di Gennaio 2015


1.

G.

SOLENNITA’ di MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

   

orario S. Messe 8,30 – 11,00 – 17,30 (Invocazione allo Spirito Santo)

   

ore 16,30 Vespri e benedizione Eucaristica

2.

V.

 

3.

S.

ore 16,00 S. Confessioni

4.

D.

GIORNO DEL SIGNORE - II domenica dopo Natale

   

Giornata della generosità per le necessità della Chiesa

   

orario festivo S. Messe 8,00 – 9,30 – 11,00 – 17,30

5.

L.

ore 16,00 S. Confessioni

6.

M.

EPIFANIA DEL SIGNORE

   

orario festivo S. Messe 8,00 – 9,30 – 11,00 – 17,30

   

ore 15,30 Benedizione dei bambini

7.

M.

 

8.

G.

 

9.

V.

 

10.

S.

ore 14,30 Catechismo per la V elem. e la I media

   

ore 14,30 in Oratorio incontro genitori dei ragazzi di I media

   

ore 15,30 – 17,15 S. Confessioni - ore 17,30 incontro gruppo adolescenti

   

ore 21,00 in Chiesa "concerto di Gospel e Spiritual" proposto dall’Openart Choir

11.

D.

GIORNO DEL SIGNORE - Festa del Battesimo del Signore

   

ore 15,00 in Oratorio Catechismo di IV elem

12

L.

ore 16,30 S. Messa per le vittime del bombardamento

13.

M.

Memoria liturgica della morte della nostra B. Veronica

   

ore 16,30 S. Messa e omaggio della cera (RHB)

14.

M.

 

15.

G.

 

16.

V.

 

17.

S.

ore 14,30 Catechismo per la II e la III elem.

   

ore 15,30 – 17,15 S. Confessioni

   

ore 16,30 a Pavia incontro diocesano di spiritualità per i preadolescenti

18.

D.

GIORNO DEL SIGNORE - II tempo ordinario

   

ore 15,00 in Oratorio Catechismo di I elem.

   

ore 16,00 a Pavia incontro diocesano di spiritualità per gli adolescenti

19.

L

ore 18,00 S. Rosario per la Settimana dell’Unità dei cristiani (fino al 25 gennaio)

20.

M.

 

21.

M.

ore 14,30 in Oratorio incontro Gruppo III età – Missionario- Caritas – A.C.

22.

G.

 

23.

V.

ore 21,15 Incontro gruppo Famiglie ma aperto a tutti con il biblista Paolo Curtaz

24.

S.

ore 14,30 Catechismo per la IV e la I media –

   

ore 15,30 – 17,15 S. Confessioni - ore 17,30 incontro gruppo adolescenti

25.

D.

GIORNO DEL SIGNORE - III tempo ordinario

   

ore 15,00 in Oratorio Catechismo di V elem.

   

…. Liturgia del S. Battesimo

26.

L.

 

27.

M

 

28.

M.

 

29.

G.

 

30.

V.

ore 21,00 in Oratorio incontro dei catechisti dalla I elem. alla I media

31

S.

ore 14,30 Catechismo per la II e la III elem.

   

ore 15,30 – 17,15 S. Confessioni - ore 17,30 incontro gruppo preadolescenti




PAPA FRANCESCO
PER LA CELEBRAZIONE DELLA
dal Messaggio per la GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 

1° GENNAIO 2015

NON PIÚ SCHIAVI, MA FRATELLI 

1. All’inizio di un nuovo anno, che accogliamo come una grazia e un dono di Dio all’umanità, desidero rivolgere, ad ogni uomo e donna, così come ad ogni popolo e nazione del mondo, ai capi di Stato e di Governo e ai responsabili delle diverse religioni, i miei fervidi auguri di pace, che accompagno con la mia preghiera affinché cessino le guerre, i conflitti e le tante sofferenze provocate sia dalla mano dell’uomo sia da vecchie e nuove epidemie e dagli effetti devastanti delle calamità naturali. Prego in modo particolare perché, rispondendo alla nostra comune vocazione di collaborare con Dio e con tutti gli uomini di buona volontà per la promozione della concordia e della pace nel mondo, sappiamo resistere alla tentazione di comportarci in modo non degno della nostra umanità………

Globalizzare la fraternità, non la schiavitù né l’indifferenza

 Nella sua opera di «annuncio della verità dell’amore di Cristo nella società» la Chiesa si impegna costantemente nelle azioni di carattere caritativo a partire dalla verità sull’uomo. Essa ha il compito di mostrare a tutti il cammino verso la conversione, che induca a cambiare lo sguardo verso il prossimo, a riconoscere nell’altro, chiunque sia, un fratello e una sorella in umanità, a riconoscerne la dignità intrinseca nella verità e nella libertà, come ci illustra la storia di Giuseppina Bakhita, la santa originaria della regione del Darfur in Sudan, rapita da trafficanti di schiavi e venduta a padroni feroci fin dall’età di nove anni, e diventata poi, attraverso dolorose vicende, “libera figlia di Dio” mediante la fede vissuta nella consacrazione religiosa e nel servizio agli altri, specialmente i piccoli e i deboli. Questa Santa, vissuta fra il XIX e il XX secolo, è anche oggi testimone esemplare di speranza per le numerose vittime della schiavitù e può sostenere gli sforzi di tutti coloro che si dedicano alla lotta contro questa «piaga nel corpo dell’umanità contemporanea, una piaga nella carne di Cristo».

In questa prospettiva, desidero invitare ciascuno, nel proprio ruolo e nelle proprie responsabilità particolari, a operare gesti di fraternità nei confronti di coloro che sono tenuti in stato di asservimento. Chiediamoci come noi, in quanto comunità o in quanto singoli, ci sentiamo interpellati quando, nella quotidianità, incontriamo o abbiamo a che fare con persone che potrebbero essere vittime del traffico di esseri umani, o quando dobbiamo scegliere se acquistare prodotti che potrebbero ragionevolmente essere stati realizzati attraverso lo sfruttamento di altre persone. Alcuni di noi, per indifferenza, o perché distratti dalle preoccupazioni quotidiane, o per ragioni economiche, chiudono un occhio. Altri, invece, scelgono di fare qualcosa di positivo, di impegnarsi nelle associazioni della società civile o di compiere piccoli gesti quotidiani – questi gesti hanno tanto valore! – come rivolgere una parola, un saluto, un “buongiorno” o un sorriso, che non ci costano niente ma che possono dare speranza, aprire strade, cambiare la vita ad una persona che vive nell’invisibilità, e anche cambiare la nostra vita nel confronto con questa realtà.

Dobbiamo riconoscere che siamo di fronte ad un fenomeno mondiale che supera le competenze di una sola comunità o nazione. Per sconfiggerlo, occorre una mobilitazione di dimensioni comparabili a quelle del fenomeno stesso. Per questo motivo lancio un pressante appello a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, e a tutti coloro che, da vicino o da lontano, anche ai più alti livelli delle istituzioni, sono testimoni della piaga della schiavitù contemporanea, di non rendersi complici di questo male, di non voltare lo sguardo di fronte alle sofferenze dei loro fratelli e sorelle in umanità, privati della libertà e della dignità, ma di avere il coraggio di toccare la carne sofferente di Cristo, che si rende visibile attraverso i volti innumerevoli di coloro che Egli stesso chiama «questi miei fratelli più piccoli» (Mt 25,40.45).

Sappiamo che Dio chiederà a ciascuno di noi: “Che cosa hai fatto del tuo fratello?” (cfr Gen 4,9-10). La globalizzazione dell’indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tante sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità, che possa ridare loro la speranza e far loro riprendere con coraggio il cammino attraverso i problemi del nostro tempo e le prospettive nuove che esso porta con sé e che Dio pone nelle nostre mani.